Arcade -Minsung- [✔]

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"Hyunjin ho bisogno di un consiglio... ci conosciamo da un po' di tempo ormai e credo di potermi fidare, ti chiedo solo di non giudicarmi." Disse dopo qualche attimo di riflessione Minho, rivolgendosi al suo compagno, con cui era andato a mangiare una fetta di torta in pasticceria dopo la lezione di hip-hop, abitudine che i ragazzi avevano preso da ormai qualche tempo.

Il minore alzò lo sguardo dalla sua torta di mele.
"Dimmi pure, non potrei mai giudicarti."

Il corvino prese un lungo respiro, per poi esporre i suoi pensieri.
"Ti ricordi di Jisung, Han Jisung?"
"Il tuo amico che frequenta la mia stessa scuola?"
Minho annuì. "Sì, lui."
"Avete litigato? Chiese dunque Hyunin, vedendo che il corvino non procedeva.
"Oh no, nulla di tutto ciò... solo che credo..."
"Tu credi..." lo incalzò il minore, con sguardo curioso.
"Io credo... credo di essere innamorato di lui. Anzi, credo non è il verbo corretto, perché ne sono certo, lo so da tempo ormai."

Hyunjin sorrise. "Se è questo che ti preoccupava, tranquillo Minho, è una cosa bellissima e non ti devi sentire in soggezione."
Minho ricambiò il sorriso rincuorato.
"Che consiglio dovrei darti?" Chiese dunque il minore.
"Oh giusto, il consiglio. Ecco, è da un po' che sto pensando di parlargli dei miei sentimenti... solo che non ho la più pallida idea se lui ricambi oppure no.
È da quando ci siamo baciati un mese fa circa continuo a ripetermi che mi dovrei dichiarare, ma non sono per nulla sicuro di farlo... secondo te dovrei?"

Hyunjin prese un sorso del suo thè sorridendo, per poi riporre la tazza davanti a sé, guardando negli occhi Minho.
"Così vi siete baciati." Sorrise.
"Sì, ma non è questa la cosa import-"
"E non si è tirato indietro." Interruppe il minore.
"Beh, no."
"Devo aggiungere altro per caso?" Chiese dunque ridendo.

"Hyunjin non puoi basare la tua opinione solo su un bacio, magari non si è tirato indietro solo perché gli ho fatto pena, oppure perché quella sera abbiamo parlato molto e l'ho aiutato con un suo problema personale.
Potrebbe benissimo averlo fatto per una di queste ragioni, è un bravissimo ragazzo e so che farebbe di tutto per non ferir-"
"Quanto parli!" Lo interruppe nuovamente il minore. "Tranquillizzati Minho, secondo me non hai assolutamente motivo di aver paura di rivelargli quello che provi, se non ha mostrato alcun segno di esitazione e in generale entrambi vi trovate bene in compagnia dell'altro, non vedo proprio motivo per cui non dovresti fare questo passo.
Pensaci: in caso Jisung non dovesse ricambiare, sai meglio di me quanto tenga a te, quindi il vostro rapporto non subirebbe radicali cambiamenti. Magari ci sarebbe un po' di imbarazzo iniziale, ma nulla a cui il vostro forte legame di amicizia non possa far fronte."

"È vero, ma-"
"Se però," Lo ignorò totalmente Hyunjin, "ricambia i tuoi sentimenti, la situazione non potrà che evolversi positivamente e finalmente potrai ambire al raggiungimento di quella felicità che tanto decanti.
Fossi in te prenderei questa possibilità ben in considerazione." Concluse Hyunjin, tornando a mangiare la sua torta e lasciando Minho immerso nei suoi pensieri.

"Sai che forse hai ragione?" Disse dopo qualche minuto di riflessione il corvino.
"Ma va?" Rispose il minore in tono ironico.
"Mi preoccupa solo un cosa."
"Cosa? La sua famiglia?" Chiese Hyunjin con volto corrucciato.

"No, assolutamente. Suo padre l'ho visto solo un paio di volte e mi sembra una persona tranquilla e molto ragionevole. Sua madre ho avuto il piacere di conoscerla meglio ed è definitivamente una donna dalla mentalità aperta, dunque non sono i suoi genitori la causa della mia preoccupazione, bensì i miei.
Quando un paio di anni fa dissi loro di essere omosessuale reagirono freddamente, con distacco.
Abbiamo smesso di parlare e il clima in casa era sempre teso, ragion per cui ho deciso di trasferirmi qui da solo a Gimpo e rifarmi una vita."

Hyunjin ascoltò questa volta completamente in silenzio, per poi porre una domanda al maggiore.
"Cosa temi possano fare? Combinare per te un matrimonio con una ragazza?"
"No, quello no. Sono persone all'antica ma non arriverebbero a tanto. Ho solo timore che finiscano per disprezzare Jisung, credendo sia la causa del mio allontanamento da loro e chiudano definitivamente i rapporti con me."

"È comprensibile." Disse Hyunjin. "Ma sono sempre i tuoi genitori e penso che alla fine ciò che è davvero importante per loro è che tu sia felice.
Se invece non vorranno accettare questa cosa, sai che ti dico Minho? La vita è tua, non loro. Tu sei fidanzato con un ragazzo, non loro.
È una buona cosa assecondare i pensieri dei propri genitori, ma c'è un limite. E quel limite è la tua felicità, che non puoi permettere assolutamente ti venga preclusa."

Minho riflettè un attimo sulle parole dell'amico, per poi ringrazialrlo.
"Grazie davvero Hyunjin. Sei un ragazzo molto maturo e le tue parole mi hanno davvero convinto."
Il minore gli sorrise.

"Dunque, cosa hai intenzione di fare il giorno in cui ti dichiarerai?" Chiese poi quest'ultimo con entusiasmo.
"Pensavo di aspettare che tutti escano dalla sala giochi per poi rimanere solo con lui e parlargli, come le prime volte in cui ci siamo conosciuti..." arrossì Minho.

"Che idea carina!" Esclamò Hyunjin. "E io ti aiuterò a realizzarla. Scordati dell'uniforme da sala giochi, quel giorno sarò io a scegliere come vestirti e pettinarti!"
"Non credo sia possibile fare una cosa del genere, ma confido in te... e grazie ancora." Disse infine Minho.
Il minore gli sorrise felice e i ragazzi passarono il restante tempo in pasticceria ad organizzare la dichiarazione di Minho nei più piccoli dettagli.
Il corvino pensò che non avrebbe potuto chiedere un amico migliore.

Ave Uomini!

Hyunjin è definitivamente il mio personaggio preferito di questa fanfiction, anche se Chan e la madre ansiogena di Jisung gli danno filo da torcere.

Chi è il vostro personaggio preferito invece?
Fatemelo sapere che sono curiosissima uwu.

Baci baci,
Cats_Doped

[P.s: scusate il ritardo, ma ho finito i giga e sono a scrocco]