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"Jisung!" Esclamò felice Minho, abbracciando il minore tornato il giorno precedente dalla vacanza natalizia con i suoi parenti

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"Jisung!" Esclamò felice Minho, abbracciando il minore tornato il giorno precedente dalla vacanza natalizia con i suoi parenti.
"Mi sei mancato Minho!" Rispose il minore ricambiando l'abbraccio.
"Anche a me! Non vedevo l'ora arrivasse gennaio."
Jisung annuì, chiedendo in seguito: "Però dimmi, perché mi hai detto di incontrarci qui?"
Minho sorrise. "È una sorpresa per ricambiare il tuo bellissimo regalo di Natale."
"Ma non devi assuolutam-"
Jisung non fece a tempo a finire la frase che Minho esclamò: "Arriva il nostro pullman!"
Dunque il minore si rassegnò e salì insieme al corvino sul mezzo di trasporto, che in breve tempo lasciò la fermata presso la quale Minho aveva detto a Jisung di incontrarsi quel giorno.

Durante il viaggio, di una ventina di minuti circa, i ragazzi, seduti nei sedili posteriori dell'autobus, si raccontano reciprocamente delle loro vacanze natalizie.
Minho esaurì la sua narrazione in breve tempo: era stato la maggior parte del tempo a casa, a studiare o a giocare con il gatto e solo il giorno di Natale aveva ricevuto un'asciutta chiamata da parte dei suoi genitori, che una volta scambiatisi i convenevoli auguri di buone feste, era terminata.

Jisung si sentì un po' in colpa a raccontare delle sue vacanze passate in famiglia. Tuttavia Minho se ne accorse e lo mise a suo agio, dicendogli di non farsi alcun tipo di problema.
Jisung aveva quindi sorriso e raccontato le sue vicende più tranquillamente: tra camminate nella neve, visite a parenti e pranzi deliziosi, aveva passato delle belle giornate.
"Anche se sarebbe stato più bello se ci fossi stato anche tu."
Aggiunse alla fine, ridacchiando dietro la sua mascerina.

Minho gli sorrise dolcemente.
"Sei fortunato ad avere una famiglia così affiatata."
"Io... penso di sì." Disse Jisung, facendo precipitare la situazione in un silenzio, ma non volendo approfondire la questione per non far sentire Minho fuoriluogo.
Sapeva che il ragazzo non era in buoni rapporti con i suoi genitori e non voleva farglielo pesare ulteriormente, né fargliene parlare quando non se la sentiva.

"Quando torni a scuola?" Chiese allora Minho, cambiando argomento.
"Il nove." Rispose Jisung. "Quando riprendi a lavorare tu?"
"Domani." Rispose Minho, fingendo di morire sul colpo.

Jisung ridacchiò. "Puoi farcela campione."
Minho lo seguì a ruota, finché il mezzo non rallentò fino a fermarsi.
"Dobbiamo scendere qui." Asserì il corvino.
Il biondo si alzò e seguì l'altro ragazzo, scendendo dal bus.
Tutto si sarebbe aspettato tranne trovarsi davanti al Gimpo Amusement Park, ovvero il parco divertimenti a cui avrebbe sempre voluto andare.

Minho estrasse dalla tasca due biglietti già acquistati e stampati a casa.
"Andiamo?" Chiese.
"Subito!" Rispose euforico il minore. "E grazie ancora! Mi sarebbe sempre piaciuto venire qui!"
Minho gli strizzò l'occhiolino. "Lo so."

In seguito, i due ragazzi, una volta convalidati i biglietti all'ingresso, varacarono praticamente correndo la soglia del parco divertimenti e con questo stesso umore inziarono a camminare per esso, provando varie attrazioni.

Arcade -Minsung- [✔]Where stories live. Discover now