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"Ho vinto di nuovo!" Urlò entusiasta Jisung, riponendo nell'apposito scomparto il fucile di plastica utilizzato per sparare agli antagonisti dal videogioco a cui si era appena sfidato con Minho

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"Ho vinto di nuovo!" Urlò entusiasta Jisung, riponendo nell'apposito scomparto il fucile di plastica utilizzato per sparare agli antagonisti dal videogioco a cui si era appena sfidato con Minho.
Il corvino fece lo stesso, con un'espressione sconsolata dipinta sul volto.

"Ho appena perso l'ultima partita di quest'anno contro di te, che la prima volta che hai giocato a questo videogame hai fatto schifo!"
"Nella vita si migliora!" Aggiunse ridendo il minore. "E ti puoi sempre rifare l'anno prossimo."
Minho annuì, sussurrando un l'anno prossimo ti stracccio, che fece scoppiare il minore in una risata genuina.

"Nelle vacanze natalizie mi mancherà Arcade." Aggiunse poi quest'ultimo, mentre il corvino si stava dirigendo all'impianto elettrico generale, per poi togliere la corrente della sala giochi
"A me no, ti ricordo che è pur sempre il mio posto di lavoro."
"Però ci sono io!"
"Questo è vero, ma sei solo un piccolo scorcio di sole nell'oscurità del mio turno di lavoro."
Jisung ridacchiò per il singolare paragone e scrollò le spalle.

Quando Minho ebbe raccattato Chan, rimasto ancora una volta in area caffetteria a messaggiare, uscì insieme ad egli e a Jisung dallo stabile, per poi chiudere la serranda metallica a chiave.

"Buone vacanze Chan." Disse il corvino al collega. Questi, già sul punto di camminare verso casa, si girò e ricambiò gli auguri per poi tornare sui suoi passi e allontanarsi, lasciando Jisung e Minho davanti alla sala giochi.

"Allora ci vediamo a gennaio? Immagino sarai impegnato con i tuoi parenti, a differenza mia." Disse Minho, con una nota di tristezza nella voce.
"Beh... sì, ma possiamo sempre vederci un giorno durante le vacanze, così ci facciamo gli auguri come si deve."
Il maggiore annuì. "Io sono sempre a casa, quindi dimmi tu."
"Che ne dici del ventitrè? Dopo io parto con la mia famiglia e tornerò verso i primi di gennaio..."
"Va benissimo. Facciamo a casa mia?"
"Confermato!" Esclamò Jisung stringendo la mano del corvino.

"Allora ci vediamo, buona serata Jisung."
"Buona serata Minho."
Dissero i due ragazzi, prima di abbracciarsi per poi intraprendere ognuno la propria via di casa.

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Minho era pronto: aveva incartato il suo regalo per Jisung e si era vestito e pettinato quanto meglio aveva potuto.
Quella mattina aveva passato un buon quarto d'ora a scegliere il maglione che avrebbe dovuto mettersi, indeciso tra uno grigio e uno di color rosso mattone. Alla fine aveva optato per quest'ultimo, abbinandolo ad un paio di jeans strappati.

Il ragazzo era ora seduto sul suo divano, mentre sfogliava annoiato una rivista di finanza, in vista dell'arrivo di Jisung a casa sua: era finalmente arrivato quel tanto sospirato ventitré di dicembre.

Verso le dieci del mattinò il suo campanello squillò. Minho si precipitò al citofono e chiese chi fosse e, come da lui sperato, era Jisung.
Il corvino scattò il portone, avvisando Jisung di prendere le scale.
Dopo un paio di minuti il biondo arrivò davanti l'appartamento del maggiore e bussò alla porta, che venne immediatamente spalancata da Minho che lo accolse tra le sue braccia prontamente.

Arcade -Minsung- [✔]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora