Capitolo 1

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Quando si è bambini, tutto intorno sembra più grande.

"Ci vorrebbe un mondo a misura di piccoli" pensò Nico rivolgendosi alla sorellina Lola, che lo fissava con i suoi profondi occhi verdi.

I due fratellini si erano rifugiati nella loro cameretta dal momento che, nella stanza accanto, era in corso una forte lite tra i loro genitori.

Nico era un ragazzino di dieci anni con il viso pieno di piccole lentiggini. Aveva anche lui, come sua sorella, dei grandi occhi verdi e dei capelli nerissimi. Era un bambino molto sveglio e intelligente per la sua età.

Lola di anni ne aveva sei, sul suo volto spiccava una carnagione bianchissima e le guance rosa mettevano ancor più in evidenza la bellezza dei suoi lineamenti, incorniciati da lunghi e lisci capelli corvini.

I due ragazzi vivevano, con la loro famiglia, in un piccolo appartamento di una grande città.

Franco, il padre dei bambini, era stato licenziato da diversi mesi, a causa del fallimento dell'industria tessile per cui lavorava come ragioniere e da allora non era più riuscito a trovare lavoro. La tensione a casa era alta, i soldi non bastavano mai e c'era il mutuo dell'appartamento da pagare.

"Perché non smettono di urlare" affermò quasi rabbiosa la piccola Lola "non ne posso più, voglio uscire da qui!"

Il fratello si mise davanti alla porta per ostacolarla e disse:

"Meglio aspettare che si calmino altrimenti si arrabbieranno anche con noi."

Il pensiero di dover continuare ad ascoltare quelle urla fece, cambiare idea alla sorellina che si accoccolò sul letto accanto alla sua bambola.

"Sembra di stare in prigione," disse la bambina "perché il mondo non può essere bello e colorato come quello dei cartoni animati?"

"Anche lì esistono le cose brutte, ci sono i cattivi per esempio..." rispose il fratello.

"Ma alla fine vincono sempre i buoni e molte volte i cattivi fanno anche ridere" ribatté prontamente Lola.

Nico guardò la sorella e non parlò più, era troppo triste e non si sentiva in grado di poterla consolare. Non volò più una parola in quella stanza, fino a quando il silenzio non sopraggiunse su tutta la casa.

Nonostante i tanti problemi, Franco si mostrava sempre molto dolce e premuroso verso la sua famiglia. Era un uomo alto, aveva i capelli e gli occhi castani e portava dei grandi occhiali da vista.

Lara, sua moglie, era una donna molto forte e attenta alle esigenze di tutta la casa. Aveva dei lunghi capelli neri, una corporatura esile e una carnagione molto chiara.

Il giorno dopo, la madre dei due piccoli li risvegliò di buon mattino. I bambini non fecero in tempo a riaprire gli occhi che si accorsero che c'era qualcosa di strano nell'aria. La mamma era molto nervosa e sulla porta c'erano tre valige.

Nico e Lola si alzarono, si cambiarono e fecero colazione, la differenza rispetto agli altri giorni era quello strano silenzio che continuava ad aleggiare in casa dalla sera precedente. Quei tre fagotti, inoltre, posti lì sull'uscio non promettevano nulla di buono.

Finita la colazione e lavati bene i denti, Lara richiamò l'attenzione dei suoi due figli ancora un po' spaesati:

"Forza ragazzi la nonna ci aspetta, staremo da lei per un po'."

"Ma io voglio restare a casa mia! Perché dobbiamo andare dalla nonna?" rispose con voce ferma la figlia.

"Non è questo il momento di fare i capricci, il papà ha tante cose a cui dover pensare, ha bisogno di stare un po' da solo!" ribatté la madre, il cui viso era segnato dal profondo stress e dalla stanchezza.

Oneiron - Le chiavi del magico regnoWhere stories live. Discover now