Capitolo 5

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Il passaggio scavato nel terreno era buio, a indicare il cammino solo la luce intensa che proveniva dall'esterno.

Dopo poco, raggiunsero l'uscita e furono accecati per un attimo dal bagliore del sole. Trovarono un centinaio di persone ad accoglierli festosamente. C'erano bambini provenienti da ogni parte del mondo e di età differente. Erano tutti lì per i nuovi arrivati, non erano abitanti di Oneiron ma altri esseri umani.

Nico e Lola si guardarono intorno spaesati, non riuscivano a intravedere il posto perché c'era troppa gente davanti a loro. Istintivamente si girarono verso Tlemon, curiosi di sapere quali fossero le sue vere sembianze.

Il loro saggio amico era in realtà un ragazzo dal fisico longilineo, con dei lineamenti molto dolci. La sua pelle era bianchissima e i suoi occhi erano verdi. Aveva i capelli lisci e rossi come il fuoco, lunghi fin sotto le spalle. Indossava una preziosa casacca blu che gli cadeva fin sopra le ginocchia, tenuta chiusa da un largo cinturone ricamato con antichi scenari di battaglia, nel quale era custodito uno strano oggetto tubolare d'argento. Portava inoltre dei pantaloni neri e degli stivali dello stesso colore. Pendeva dal suo collo una lunga collana fatta interamente di cristallo, che terminava con uno stemma ovale all'interno del quale si trovavano due esse (S) sovrapposte, una rovesciata rispetto all'altra.

"Tu sei un guerriero?" chiese stupito Nico.

"Nonostante i miei molteplici cambiamenti di forma resto sempre lo stesso," rispose Tlemon "queste sono le mie vere sembianze."

"Come mai indossi questi strani abiti?" domandò incuriosita Lola.

"Sono il figlio della regina di Oneiron" spiegò l'amico.

"Allora sei un principe!" esclamò Nico.

Il giovane uomo sorrise ai due ragazzini che lo osservavano incuriositi:

"Si, lo sono. Invece di parlare di me, che ne dite di conoscere tutti questi nuovi amici che hanno preparato per voi questa calorosa accoglienza?"

I due fratellini iniziarono a parlare con alcuni dei ragazzi che si trovavano accanto a loro. Si accorsero, inoltre, che indossavano gli stessi abiti che usavano abitualmente nel mondo reale.

"Come mai siamo vestiti così?" chiese la bambina.

"Ad Oneiron tutti sono se stessi" spiegò l'amico.

"Non è vero," ribatté la piccola "molti bambini hanno dei vestiti stranissimi."

"Perché vengono da altre parti del mondo" puntualizzò il principe.

Nico e Lola pensarono che la Terra infondo possedesse anch'essa un po' di magia. La diversità e il fascino del mistero di un'altra cultura appariva ai loro giovani occhi estremamente interessante.

Tlemon vedendoli così curiosi cercò di offrirgli altri chiarimenti.

Gli spiegò per esempio che la bambina con i capelli neri e gli occhi a mandorla veniva dalla Cina; che il bambino con la testa rasata e con indosso una tunica rossa e arancione viveva in Tibet; e che il ragazzino di colore, magrolino e pieno di vitalità abitava in Africa.

Intorno a loro c'erano i rappresentanti di tutta la Terra.

Nico incuriosito dal gran numero di esseri umani presenti domandò:

"Ma tutti questi bambini hanno la chiave di Oneiron?"

"Quasi nessuno tra loro la possiede," rispose Tlemon "tutte le persone del vostro mondo, di qualsiasi età, possono visitare questo luogo, ma solo i detentori della chiave possono viverlo. È ancora troppo presto per capire, a tempo debito tutto sarà più chiaro."

Oneiron - Le chiavi del magico regnoWhere stories live. Discover now