Capitolo 6

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Dall'alto Nico e Lola ammirarono le tante meraviglie di Oneiron.

Carlos indicò con la mano il faro, di lì a poco sarebbero giunti a destinazione.

Intanto il povero Arturo vagava in giro per il parco alla ricerca dei due fratellini. Non trovandoli, iniziò a preoccuparsi, provò a chiedere informazioni ai passanti ma nessuno li aveva visti.

La rondine intravide il porcellino che aveva salvato poco prima i due bambini da Araios e lo chiamò:

"Vieni qui Tigo! Sai per caso dove sono andati Nico e Lola?"

Come risposta il maialino grugnì.

Arturo iniziò a perdere le staffe e sempre rivolgendosi al povero animaletto disse:

"Ma è possibile che tu non sappia parlare! Qui ad Oneiron parlano tutti e tu sai solo fare i versi! Vuoi provare a spiegarti? Devo trovarli al più presto!"

Il porcellino grugnì nuovamente, gli diede la coda e se ne andò offeso.

Dall'alto un angioletto grassottello, aveva ascoltato la loro conversazione e mentre sgranocchiava una tavoletta di cioccolato, gli spiegò che aveva visto due bambini salire assieme a Carlos su un aeroplano di carta e dirigersi verso il faro.

La rondine spiccò immediatamente il volo e seguì le indicazioni appena ricevute.

Mentre Arturo volava in cerca dei bambini, Nico e Lola erano ormai vicini alla residenza della regina.

I due fratellini chiesero a Carlos come mai una sovrana vivesse in un faro.

"La regina Speranza è l'anima di Oneiron," spiegò l'amico "è lei che mantiene l'equilibrio fra in bene e il male. Attraverso il faro, irradia la luce che illumina tutto il regno. Senza di essa e senza la regina, questo magico mondo non avrebbe alcun senso di esistere."

"Ma la sovrana vive proprio al suo interno?" gli domandò la piccola Lola.

"Certo, è la sua dimora. Ma non fatevi ingannare dall'apparenza, dentro è più spaziosa e bella di una reggia."

"Non vedo ancora la Casa del Ritorno!" osservò Nico scrutandosi intorno.

"E' proprio dietro il faro..." chiarì il giovane.

Oltrepassarono la dimora reale e si trovarono davanti ad una grande montagna che sembrava essere comparsa dal nulla. Aggirato il nuovo ostacolo, arrivarono finalmente a destinazione.

La Casa del Ritorno era davvero bizzarra, una sorta di castello fatto di pietre grezze, tappezzato interamente da porte di ogni forma, colore e grandezza. La parte posteriore era, inoltre, un tutt'uno con la grande montagna rocciosa, sembrava quasi che fosse stata scolpita su di essa.

I bambini guardarono stupiti quella struttura così particolare e si domandarono dove fossero le finestre, ma non chiesero nulla a Carlos, ormai avevano compreso che ad Oneiron l'apparenza alle volte poteva essere ingannevole.

L'aeroplano di carta si posò dolcemente davanti all'imponente edificio. I tre scesero a terra e lo speciale mezzo volante si tramutò nuovamente in un aeroplanino di carta. Carlos lo raccolse, riaprì il foglio, lo piegò nuovamente in due parti e lo mise in tasca.

Nico incuriosito dal suo potere, lo interrogò a riguardo:

"Se tu sei in grado di tramutare un aeroplanino di carta in un enorme velivolo, vuol dire che anche noi esseri umani possiamo fare delle magie ad Oneiron?"

"Non la chiamerei magia," osservò Carlos "è qualcosa di più complicato da spiegare. Tutti noi abbiamo delle capacità e in questo straordinario luogo possiamo renderle evidenti. Vi sembrerà tutto molto difficile, ma con il tempo capirete."

Oneiron - Le chiavi del magico regnoWhere stories live. Discover now