Capitolo 3

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Nico e Lola, rimasti soli, iniziarono a guardarsi intorno e si trovarono davanti ad un paesaggio desolato.

C'era la stessa stradina fatta di pietre colorate, poggiate su un terriccio sottile e biancastro. All'orizzonte, oltre alla terra e al viottolo, non si intravedeva nient'altro. Nel cielo non c'era una nuvola, non volavano né uccelli e né insetti, non si udiva neanche un rumore. Era una giornata luminosa ma non si vedeva il sole, non faceva né caldo e né freddo.

I ragazzi non ebbero molta scelta, furono costretti a seguire nuovamente il percorso, con la speranza che li avrebbe condotti da qualche parte. Camminarono per un po', ma intorno a loro tutto gli sembrò uguale, ad un certo punto iniziarono a credere che stessero girando in tondo. I due fratellini un po' per la stanchezza, un po' per la delusione si sedettero a terra.

Lola iniziava ad essere nervosa e si rivolse singhiozzando al fratello:

"Non me lo immaginavo così questo posto, dobbiamo fare qualcosa..." dagli occhi della bambina cadde una lacrima che si schiantò sull'arido terriccio.

"Credo che presto troveremo una soluzione," la rassicurò il fratello "non può essere solo questo Oneiron!"

Il ragazzo non fece in tempo a finire la frase che dal terreno, nel punto in cui era caduta la lacrima di Lola, comparve un fiore ancora chiuso nel suo bocciolo.

I ragazzini lo osservarono incuriositi. La bambina lo sfiorò con la mano e il fiore sbocciò. Era straordinariamente grande e colorato, a tratti sparsi: rosso, verde, arancione, indaco, rosa, azzurro e giallo con dei contorni disegnati di marrone. Profumava come un intero campo di fiori ed era una gioia per gli occhi guardarlo. Dopo la veloce fioritura i variopinti petali cominciarono a muoversi timidamente in alto e in basso. Gli occhi dei due fratellini erano fissi su quello, che erano sicuri, sarebbe stato qualcosa di magico. Il fiore iniziò a muoversi sempre più velocemente, all'improvviso sembrò esplodere in aria e i petali continuarono a galleggiare nell'etere rivelando le loro vere sembianze, erano infatti tre stupende farfalle:

"Chi siete? Perché ci avete svegliato?" dissero in coro.

"Non volevamo disturbarvi," si scusò Lola "ci siamo persi e non sappiamo dove andare..."

"Ma qui non si perde mai nessuno!" ribatté una delle farfalle "Se non desiderate andare da nessuna parte, il vostro sentiero non vi condurrà in alcun luogo. Solo voi potete decidere di percorrere la vostra strada."

Le tre farfalle volarono via senza aggiungere altro, a nulla valse il tentativo di Nico di richiamarle.

"Forse ho capito!" affermò entusiasta Lola "Non stiamo andando da nessuna parte, perché nessuno di noi due sta desiderando di arrivare in qualche posto. Non facciamo altro che seguire questo viottolo chiedendoci dove ci porterà. Proviamo invece a desiderare di arrivare dove vorremo essere."

Il ragazzo dapprima era un po' dubbioso, poi decise di seguire il suggerimento della sorella.

I due fratellini cominciarono a pensare a dove sarebbero voluti andare.

Lola aveva inteso ciò che poco prima le era stato consigliato, infatti, dopo pochi istanti cambiò qualcosa. Quei grossi sassi colorati, che formavano il sentiero, si sollevarono da terra e come se avessero tante piccole gambe iniziarono a correre via e a scomparire davanti ai loro occhi. Al posto delle pietre, comparve un lungo tappeto rosso di cui non riuscivano a intravedere la fine.

"Credo proprio che questo tappeto ci porterà dove vogliamo" disse Lola sorridendo.

"Si, lo credo anch'io, ma abbiamo ancora indosso il pigiama" osservò Nico un po' preoccupato.

Oneiron - Le chiavi del magico regnoOnde histórias criam vida. Descubra agora