Capitolo 4

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Attraversarono l'oscuro portone e si accorsero che lo scenario attorno a loro era totalmente cambiato, si trovavano al centro di un'immensa foresta.

Nico notò che accanto a lui non c'era più Tlemon ma un'enorme e muscolosissimo guerriero ninja, con tanto di spada e con uno sguardo inquietante.

"Cosa avete da fissarmi?" domandò austero e minaccioso lo straniero.

I due ragazzi impauriti risposero:

"Nulla ci scusi signore!"

"Signore?" domandò il ninja.

Poi si guardò, sorrise ai due fratellini e disse:

"Ora capisco, non mi avete riconosciuto, sono sempre io Tlemon!"

I bambini tirarono un sospiro di sollievo, come se fino a quel momento avessero trattenuto il respiro dalla paura.

"Ma perché non sei più un pony?" chiese Lola.

"Perché siamo nel mondo di Nico e probabilmente lui mi vede così," spiegò Tlemon "a parte l'involucro resto sempre lo stesso!"

"Ora ti riconosco!" esclamò il bambino "Tu sei il guerriero ninja del mio videogioco, proprio ieri ho quasi finito l'ultimo livello!"

Lola scosse la testa e sospirando lo riprese:

"Mamma te lo dice sempre che questi stupidi videogiochi ti rovineranno il cervello. Hai trasformato Tlemon in un killer!"

"Si, ma è un killer buono!" ribatté il fratello.

"Come se un assassino potesse essere buono..." concluse la sorella.

"Ragazzi, non litigate," intervenne l'amico "a parte il cambio di forma io resto lo stesso. Ora visitiamo il mondo di Nico, così presto potremo raggiungere Oneiron."

I due ragazzini, dopo la breve schermaglia, si osservarono a vicenda e si accorsero che anche loro avevano subito qualche cambiamento.

Nico era vestito completamente in nero, con una pistola sul fianco e un coltello sulla caviglia. Aveva dei grandi anfibi ai piedi e degli occhiali scuri in tasca.

"È magnifico!" esclamò entusiasta il bambino "Sono il fantastico agente segreto del mio videogioco preferito. È un personaggio intelligente e scaltro e sconfigge sempre tutti, infatti, ho finito l'ultimo livello!"

Lola si osservò e si accorse che aveva al posto dei piedi delle zampette rosa, il suo corpo era ricoperto di peli dello stesso colore, sul retro sporgeva una piccola coda bianca e sulla testa due lunghe orecchie.

"Sono un coniglio!" gridò spaventata la bambina, che si accorse di avere anche dei sottili baffetti.

"Come hai potuto farmi questo!" continuò Lola "Sei un mostro!"

"Tu mi hai vestito da principe azzurro ed ora ti lamenti per così poco?" ridacchiò Nico "Ti trovo molto simpatica e poi sei il protagonista di un gioco che amavo tanto da piccolo..."

"Calma Lola," rassicurò Tlemon "appena usciremo da questo mondo tornerai come prima, è solo un aspetto momentaneo."

Lola si fece coraggio e accettò la situazione, ma rimase in collera con il fratello.

Tutti e tre si addentrarono nel nuovo territorio, nato dai desideri del bambino.

Inoltrandosi nella lussureggiante vegetazione, si accorsero che in realtà non era una semplice giungla. Tra le piante selvatiche e le liane spuntavano, infatti, imponenti grattacieli ai piedi dei quali c'erano immense piste per vetture da corsa. Più in là si intravedevano enormi campi di calcio in cui giocavano improbabili calciatori. C'era inoltre un grande autoscontro dove le macchinine, straordinariamente belle e lucenti, correvano a folle velocità. In cielo volavano, come se fossero degli uccelli, tanti fumetti di supereroi. Sospesi in aria un po' ovunque c'erano canestri da basket, sotto ognuno dei quali erano adagiate delle piccole piramidi di palloni.

Oneiron - Le chiavi del magico regnoWhere stories live. Discover now