[Capitolo 35]

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Bene.

Lo aveva capito alla fine.

Katsuki Bakugo provava qualcosa per quella merdina di [T/c].

Già.

No.

Già un cazzo.

Bene un cazzo.

Non andava per niente bene.

Per. Niente.

Ormai si faceva sempre più evidente la cosa.

Quel bastardo era all'apice di ogni sua preoccupazione.

Il protagonista di ogni suo sogno.

La voce che gl'impediva di prestare attenzione al resto.

Tutto ormai sembrava orbitare intorno a quel ragazzo.

Persino sotto il soffione della doccia si era messo a riflettere sui suoi sentimenti.

"Cazzo, cazzo, CAZZO!" era quello che si era detto.

Non aveva mai provato interesse che non si trattasse di ammirazione o rispetto, perciò quando si era scontrato con quello romantico era stato come usare il quirk per la prima volta.

Era tutto nuovo, e non sapeva se poteva dire che si trattasse di una buona o di una cattiva cosa.

Il vecchio lui lo avrebbe preso a ceffoni nel classico stile di Mitsuki Bakugo, urlandogli che ci stava pensando troppo come un perfetto coglione.

Invece ora si sarebbe preso a schiaffi da solo, dicendosi che si era innamorato proprio come un perfetto coglione.

Sapeva che, nella lontana e irrealistica possibilità di una cotta, la prima sarebbe stata un disastro. Non sapeva come, ma sentiva che non lo avrebbe lasciato com'era prima.

Ma mai avrebbe immaginato di innamorarsi di un ragazzo.

E pensare che fino a poco fa dava del "frocio" a Deku.

Proprio un deficiente era diventato.

Se n'era reso conto da un po', ma aveva rifiutato più volte di ammetterlo a se stesso.

"Cazzate!" si diceva sempre per convincersi.

Lo shock che lo colpì quando iniziò a dubitare del suo orientamento sessuale lo sconcertò così tanto che sua madre si era anche messa a parlargli con dolcezza, cosa che non faceva mai.

Aveva perfino preso in considerazione l'idea di portarlo da un medico, dato che il figlio non voleva parlare di quale problema lo affliggesse.

Come se Katsuki avesse anche solo pensato di chiedere consiglio alla madre sulla sua prima cotta.

Hah! Mai e poi mai.

Lo avrebbe preso per il culo a vita, poco ma sicuro.

Il "oh cazzo, sono gay?!" che gli era balenato alla mente dopo averlo accompagnato a casa il giorno dell'esame pratico lo aveva scosso nel profondo.

Lui?!

Gay?!

Macché!

Cioè, Bakugo Katsuki, seriamente?

Se lo stava veramente chiedendo?

Più volte aveva provato a dirsi che era per la poca esperienza in campo, il fatto che lui gli ronzasse sempre attorno non lasciandogli un attimo di respiro e tutto il resto a fargli credere di essersi innamorato di lui.

E avrebbe anche avuto senso, se solo tutto il resto non fosse stato il complesso del suo carattere solare ma a tratti lunatico, i suoi sorrisi spavaldi e timidi, i suoi stupidi scherzi, la sua voce che risuonava come il tormentone di un'estate che continua a piacere non si sa il perché, il suo essere se stesso...

Infinite volte [Bakugo Katsuki x Reader]Kde žijí příběhy. Začni objevovat