II. Mistero

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"Quindi gli ho detto che non sarei più uscita con lui" concluse Alice Paciock.
Rose si fermò a guardarla, sbattendo le palpebre.
"Ali" disse "stai dicendo sul serio?"
L'altra annuì, fieramente.
"Sono stata brava no?" chiese.
La rossa scosse la testa, confusa.
"Sarà che io non ci capisco niente di ragazzi" spiegò "ma non è... controproducente?"
Alice la guardò con gli occhi castani interrogativi.
"Si insomma" Rose prese a gesticolare "non ha molto senso dire al ragazzo che ti piace che non vuoi più uscire con lui!"
"Tu non capisci" la giovane Paciock la interruppe "è tutta una tattica"
"Che ti ha detto Dominique"
"Che mi ha detto Dominique"
Rose alzò gli occhi azzurri al cielo, proseguendo verso l'aula di Difesa contro le Arti Oscure.
"Non dovresti sempre seguire i consigli di mia cugina sai" le consigliò.
Alice fece un verso strozzato.
"Sei fuori come un balcone Rose?" replicò "Stiamo parlando della stessa persona? Alta, magra, bionda..."
"Con un fisico invidiabile certo certo" la giovane Weasley sbuffò "proprio lei"
"E quindi dovresti sapere che Dominique Weasley è la migliore nelle questioni di cuore"
Forse Alice non sapeva del rito di passaggio che Dominique faceva compiere alle ragazze – far credere ad un ragazzo a scelta di essere innamorate di lui e poi spezzargli il cuore – che volevano entrare nel suo club "Freccia di Cupido", altrimenti non l'avrebbe idolatrata così tanto.
"Continuo a non capire perchè tu abbia rifiutato Lorcan" insistè Rose "lui ti ha chiesto di uscire – quindi significa che un interesse c'era – tu hai accettato e ti sei divertita. Cosa c'è che non va? Fidanzatevi e basta!"
Alice scosse la testa con determinazione.
"Dominique dice che devo farmi desiderare" spiegò.
L'altra decise saggiamente di non replicare più.
L'amica avrebbe capito da sola che ascoltare i consigli di Dominique non le avrebbe giovato in nessun caso.
"D'accordo" disse "se lo dici tu..."
Non fece in tempo a finire la frase che qualcuno le diede una spinta.
"Ehi!" sbottò subito.
"Scusa Lentiggini!" le gridò dietro Scorpius, che correva più non posso inseguito da Albus, ridendo come un matto "Dovresti fare più attenzione a dove metti i piedi!"
Rose lo fulminò con lo sguardo, anche se lui non la vide.
"Non lo sopporto" borbottò a mezza voce, entrando nell'aula di Difesa contro le Arti Oscure.
Si sedette vicino ad Alice in prima fila e aspettò che la professoressa entrasse.
Fece volare lo sguardo verso l'altra metà di aula e sospirò.
Chiunque avesse fatto i piani delle aule, decidendo quali casate dovessero avere lezione insieme, doveva essere un ingenuo.
I Grifondoro avevano come minimo tre lezioni in comune con i Serpeverde: Trasfigurazione, Pozioni e Difesa contro le Arti Oscure.
Ora, tutti erano consapevoli del fatto che queste due casate messe insieme non potevano provocare altro che un gran casino.
Era provato.
L'eterna rivalità tra Grifondoro e Serpeverde andava avanti come minimo dall'epoca della fondazione di Hogwarts.
D'accordo, forse è un po' esagerato come paragone, ma nemmeno così tanto.
"Ci siete tutti? Molto bene"
La professoressa Chase esaminò la stanza con i suoi occhi occhi grigi, mentre scendeva le scale che conducevano al suo studio.
"La lezione di oggi sarà divertente" annunciò, seduta sulla cattedra "certo, per chi non si farà male"
La classe comnciò a parlottare allarmata.
"Oh ehm no! Tranquilli, nessuno si farà seriamente male, ovvio" tentò di rimediare, mentre un ricciollo biondo le cadeva sul viso dalla complicata acconciatura alta alla greca "magari solo qualche ora in infermeria e..."
"Quindi cosa faremo oggi, professoressa?" chiese Rose, alzando la voce e guardandola con un'occhiata eloquente.
Lei sembrò capire il concetto perchè richiamò il silenzio.
"Oggi faremo dei piccoli duelli a coppie" spiegò.
Tutti cominciarono a spostarsi verso il compagno o la compagna che volevano avere ma la professoressa sorrise, scuotendo la testa.
"Mi dispiace, ragazzi" disse "ma le coppie le sceglierò io"
Un coro di "noooo" generale esplose nella classe.
La donna si sedette alla sua cattedra e tirò fuori una pergamena arrotolata.
Si schiarì la voce e cominciò a dire dei cognomi e Rose notò che metteva insieme sempre un ragazzo e una ragazza e sempre uno di Grifodoro e uno di Serpeverde.
Doveva stare calma, magari sarebbe finita in coppia con Albus.
Chiuse gli occhi e cominciò a mormorare a bassa voce, come se fosse un mantra.
"Albus, Albus, Albus, Albus..."
"E infine Weasley con Malfoy" concluse la professoressa Chase, chiudendo la pergamena e sorridendo alla classe.
Maledizione, pensò Rose.
Aprì gli occhi e alzò lentamente lo sguardo.
Avrebbe avuto senso protestare?
Un'occhiata color tempesta dell'insegnante le fece intuire che era meglio essere docile.
Sospirò mentre si alzava e raggiungeva Scorpius.
"Prometto che ci andrò piano con te" le disse lui, con un sorriso sghembo "non sia mai che ti facessi male per la partita di sabato"
Quello che la ragazza emise fu molto simile ad un ringhio.
"Taci Malfoy" sibilò "in più, ti consiglio di non parlare tanto in fretta"
"Ah si? Credi di essere più brava di me?"
"Credo di essere infinitamente più brava di te"
"Penso proprio che lo scopriremo presto"
"Per tua sfortuna"
"Hai un sacco di lentiggini"
Che problemi aveva quel ragazzo?
Rose lo guardò per un attimo interdetta.
"Be' ora so come farti stare zitta" commentò fiero.
"Io non starò mai zitta!" replicò Rose.
Scorpius annuì, ironicamente.
"Ragazzi!" li riprese la professoressa "Basta così! Sfogate la vostra rabbia sul palco, per favore"
I due si voltarono confusi e videro che i banchi erano spariti.
Al centro della stanza si ergeva un palco.
"Volete farci l'onore di essere la prima coppia a sfidarsi?" chiese retoricamente la donna, guardandoli intensamente.
Per tutta risposta, Scorpius estrasse la bacchetta dalla tasca interna del mantello e salì sul palco, subito seguito da Rose.
I due si misero di spalle e aspettarono il via della professoressa.
Fecero dieci passi, ognuno diretto verso l'estremità opposta del palco e poi si voltarono: gli sguardi incatenati e le bacchette puntate.
"Expelliarmus!" gridò Rose, ma fu inutile.
Il protego evocato da Scorpius parò l'incantesimo.
Era stato suo zio Harry a dirle di usare come prima mossa l'incantesimo di disarmo: senza la bacchetta, per il nemico sarebbe stato assai difficile duellare ancora.
Il ragazzo rise.
"E' tutto qui quello che sia fare, Wealsey?" le sfidò.
Al diavolo zio Harry, pensò.
La ragazza sorrise.
"Expulso!" gridò, puntando la bacchetta al fianco di Scorpius.
Si levò una piccola esplosione – perchè le regole vietavano di colpire direttamente l'avversario? – che però lui schivò scartando di lato.
"Stupeficium!" rispose con un agile colpo di bacchetta.
Rose alzò la sua e uno scudo invisibile fermò la scia rossa che stava puntando verso di lei.
"Un semplice schiantesimo?" fu il turno della giovane Weasley di sfidare il giovane Malfoy "Pensavo sapessi fare di meglio, Mafoy"
Lui schioccò la lingua, mentre puntava la bacchetta al cielo.
"Serpensortia!" declamò ma con un colpo di bacchetta la ragazza trasformò la vipera che Scorpius aveva evocato in uno stormo di uccellini di carta.
"Be' questo è davvero scenico, signorina Weasley!" approvò la professoressa Chase, segnandosi qualcosa sul suo taccuino.
Rose le sorrise e fu in quel momento che si distrasse.
"Impedimenta!"
L'incantesimo la colpì in pieno petto.
Crollò a terra, perdendo la presa sulla bacchetta.
Dannazione, pensò.
Non riusciva a rialzarsi, ma se solo fosse riuscita a recuperare la sua bacchetta...
"Proverei gusto nel guardarti dall'alto in basso, Weasley" commentò Scorpius, avvicinandosi con un ghigno stampato in viso "ma purtroppo ormai ci ho fatto l'abitudine"
Rose lo ignorò, allungando ancora di più la mano.
Il ragazzo si voltò verso il pubblico.
"E questo è stato scenico, professoressa?"
Ma l'insegnante non ebbe il tempo di replicare, perchè Rose puntò la sua bacchetta contro il ragazzo.
"Levicorpus" sussurrò.
Scorpius venne sollevato in aria.
"Ehi!" brontolò, dimenandosi "Mettimi giù!"
Rose si alzò e lo guardò vittoriosa.
"Sei abbastanza in alto, ora, Malfoy?" chiese con finto tono dolce.
I loro visi erano a pochi centimetri di distanza, gli sguardi incatenati.
Non si era mai soffermata ad osservare il colore degli occhi di Scorpius, sebbene lo conoscesse da ormai sette anni.
Erano grigi, ma intorno alla pupilla tendevano all'azzurro ghiaccio.
Come se inizialmente fossero stati pensati per essere completamente azzurri ma poi fosse successo qualcosa, come un lutto, e la colorazione azzurra dell'iride si fosse interrotta e fosse cominciata quella grigia come pietra.
Erano occhi davvero singolari.
"Ti sei incantata, Lentiggini?" il tono di voce del ragazzo era profondo.
Rose si riscosse e perse la concentrazione, facendo capitombolare a terra il Serpeverde.
"Sta' un po' attenta!" la riprese.
"D'accorodo basta così" intervenne la professoressa Chase, salendo sul palco e aiutando Scorpius a rialzarsi "tocca alla prossima coppia"
I suoi occhi grigi come una nube temporalesca studiarono per un istante i due ragazzi, come se sapessero molto di più di quanto lei dicesse.

***

"Sembri impaziente" commentò Albus.
"Io?" Rose scosse la testa "Ti sbagli"
Il ragazzo scrollò le spalle.
"Ti conosco troppo bene, Rose" continuò "so che stai aspettando qualcosa. Anche se non capisco come possa c'entrare con Trasfigurazione"
La ragazza rimase in silenzio.
Non aveva senso mentire, soprattutto non a qualcuno che la conosceva così bene.
In più, Rose non era mai stata una bugiarda con i fiocchi.
"Me ne parlerai mai?" fece lui.
Lei sorrise.
"Forse" disse "ma non ora, siamo in ritardo e sai cosa ti farà tua madre se arriverai in ritardo a lezione, quindi muoviamoci"
"Siamo in ritardo ritardo, o in ritardo sul tuo anticipo?"
"Zitto Al"
I due aumentarono il passo ed entrarono nell'aula di Trasfigurazione, addirittura in anticipo.
La professoressa McGranitt squadrò Albus da dietro i suoi occhiali rettangolari, seduta alla cattedra.
"Oh Potter, per un volta ti degni di arrivare puntuale" osservò.
"E perfino in anticipo, professoressa" aggiunse lui sorridente, indicando con un ampio gesto il resto dell'aula ancora vuoto "vede? Sono arrivato per primo"
"Grazie di avermi incluso, Al" commentò a bassa voce Rose, andandosi poi a sedere al banco vicino alla finestra, il primo a destra.
Era emozionata.
Chissà se avrebbe potuto parlare ancora con la misteriosa persona che le aveva scritto sul banco.
Albus l'affiancò, mentre piano piano l'aula cominciava a riempirsi di studenti con le uniformi di Grifondoro e Serpeverde.
"Perchè ci sediamo sempre al primo banco Rosie?" si lamentò.
"Punto primo: perchè la lavagna si vede meglio" spiegò, facendo un elenco con le dita "punto secondo: perchè è l'unico modo per farti stare attento a lezione. Infine, punto terzo: nessuno sospetta mai della gente al primo banco. Se vogliamo chiacchierare, possiamo farlo perchè si presuppone che gli studenti seduti ai primi banchi stiano in silenzio, e quindi gli insegnanti non badano a loro ma stanno attenti a quelli negli ultimi banchi perchè c'è più possibilità che si distraggano e perciò non seguano la lezione"
"Di' un po' ma questa risposta l'avevi preparata dal primo anno?"
"Può darsi"
"Sei grandiosa Rose"
Per tutta risposta, la ragazza si sporse in avanti e gli diede un bacio sulla guancia.
"Ma il punto numero tre non va preso alla lettera, quindi forza! Ascolta la lezione!" ordinò.
Albus rise, ma si voltò verso la McGranitt che si era alzata in piedi.
Rose invece poteva permettersi di non seguire la lezione: aveva già studiato l'argomento – la trasfigurazione umana – sapendo che avrebbe voluto passare quell'ora parlando con il misterioso amico di piuma e scoprire chi fosse.
Perciò si accovacciò sul suo banco per fare in modo che suo cugino non guardasse ciò che stava facendo e, fingendo di prendere appunti – se solo sua madre lo avesse scoperto... – prese la piuma e scrisse.
Ci sei?
Come al solito, la scritta scomparve.
Speravo scrivessi qualcosa, rispose, la McGranitt continua a guardare verso la mia parte di aula e mi impedisce di chiacchierare con chiunque.
Be', allora penso propio di averti salvato, commentò.
Rose si fermò a riflettere per un istante.
Il banco gemello era in quell'aula, perciò la persona con cui stava scrivendo doveva essere o un Grifondoro o un Serpeverde.
Posso chiederti una cosa?, domandò.
Vai, le diede via libera.
-Di che casata sei?
-Così poi il mistero svanisce.
-Puoi essere solo di due casate: Grifondoro o Serpeverde. Il mistero sta già svanendo.
La scritta scomparve e Rose dovette aspettare qualche minuto prima che l'altro rispondesse.
Temette di essere stata troppo brusca nel rispondergli.
Posso almeno sapere se sei un ragazzo o una ragazza?, chiese con più gentilezza.
Suppongo di dovertelo, rispose, ragazzo. E tu?
Sono una ragazza.
La scritta scomparve di nuovo e stavolta non ci fu più risposta.
Rose nascose un sorriso e alzò lo sguardo, puntandolo verso il tiepido sole invernale che stava calando oltre l'orizzonte.
Dovevano essere più o meno le cinque, calcolò, tra poco la lezione sarebbe terminata.
"Rose?" Albus le diede una leggera gomitata "Torna tra noi, la McGranitt ti sta guardando con quel suo cipiglio da brividi"
La ragazza si riscosse e annuì, voltandosi subito verso la professoressa che quindi tornò a guardare da un'altra parte.
"Grazie Al" bisbigliò lei.
Lui si voltò di poco verso di lei.
"Tutto a posto?" domandò.
Rose annuì.
"Certo" rispose.
Ma la sua mente, e il suo cuore, erano altrove.

Teach me to love | ScoroseWhere stories live. Discover now