Capitolo 2

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Una volta arrivata a casa sento la stanchezza emanare per tutto il corpo. «Qualcuno in casa?» Urlo appena entro.

«Tesoro siamo in cucina!» Risponde mia madre.

«Vieni a vedere, abbiamo una bella sorpresa per te.» Aggiunge mio padre eccitato.

«Arrivo.» Appendo la giacca, metto le pantofole e corro in cucina. A metà strada, sento un profumo che mi prende a camminare sulle nuvole.

"Hanno preparato la torta che più amo al mondo! La torta alla vaniglia con le meringhe!" Velocizzo i miei passi verso la cucina.

«Vi adoro.» Entro in cucina e picchietto un bacio sulle guance sporche di farina.

«Guardala, ha la stessa reazione anche dopo sei anni di crescita. Si magia la torta dopo cena, vai a cambiarti e ritorna dopo le cinque. Oggi preparo da sola, sarai stanca sicuramente.» Ribadisce mia madre.

«Aspetta, com'era il tuo
primo giorno?» Si incuriosisce mio padre.

«Nulla di ché a parte le due ore di scienza fisica che la professoressa era così appassionata di insegnare, in oltre altre due ore di storia facendo un bellissimo salto nel passato.» Rispondo con ironia.

«Non vorrei essere al posto tuo sinceramente.» Scherza.

«Denis! Io non penso che sia così brutto, vedrai che ti piacerà.» Ecco mia madre che non sa riconoscere qualche battuta.

«Cara, insomma un po' di umorismo.» Si avvicina e gli tocca il viso con il dito infarinato.

«Allora, io vado di là.» Ridacchio e mi dirigo in stanza. La mia stanza è straordinariamente in ordine. Non sono mai stata una ragazza disordinata, a parte quando prendo gli appunti.
Ritrovo il mio quaderno pieno di evidenziatori di tutti i colori e tanta confusione.

«Adesso mi metterò sul letto e farò un bel niente! Il 'workout' lo rimandiamo come sempre.» Sospiro buttandomici sopra.

Ad un tratto sento il mio cellulare squillare. Lo fisso per qualche secondo.

«Chi mi sta chiamando? Non ho tanti contatti.» Controllo. È un numero non registrato.

«Probabilmente avrà sbagliato numero.» Attacco.

In meno di due secondi, il cellulare riprende a squilla nuovamente.

«Mannaggia...» Mi rialzo dal letto.

«Scusi, ho la convinzione che abbia sbagliato numero.» Mi innervosisco leggermente.

«Dici?» Risponde.

Stacco un'attimo il cellulare dell'orecchio e guardo di traverso la schermata.

«Suppongo di si, e non richiami per cortesia.»

«Ma sarebbe un peccato.» Ridacchia.

«Eh?» Dubito di aver sentito bene. Mi soffermo un'attimo a pensare, e nel mentre, mi traversa una supposizione per la testa.

«Non può assolutamente essere.» Ragiono.

«Impossibile. Che idea folle mi era passato per la testa ahah. Ho un immaginazione fervida.» Parlo tra me stessa.

«Sei ancora lì?» Ribatte di nuovo.

«Sto andando fuori di testa o sento la voce di quel ragazzo?» Il cuore comincia a battere. Mi riavvicino lentamente al cellulare.

«Larly?!...» Attendendo in silenzio battendo le palpebre nervosamente, sperando vivamente che non sia lui.

«Per quanto mi chiamerai così?» Risponde.

Mi passi a prendere?Opowieści tętniące życiem. Odkryj je teraz