Capitolo 6

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Le lezioni anche stavolta passano con rapidità. Non faccio altro che vagheggiare sulla festa.
«Sarebbe l'occasione perfetta per farmi delle nuove amicizie. Hah! su questa scherzavo. Amiche...è un titolo troppo valoroso per darlo via alla cieca.»

"Oggi stranamente non c'è Larry. Chi sa dov'è..." Rimugino.

Dopo le lezioni mi avvio verso la macchinetta del caffè.

«Eril!» Qualcuno urla il mio nome nel corridoio.

"Ah, È Elisa." Mi giro sorpresa.
"Perché gira con le ragazze cui parlava male prima? C'è anche Brigitte. Sono confusa, sono amiche?"

Elisa si affretta a lanciare una breve occhiata alle ragazze, da cui separa subito le strade. Dopo di ché si avvicina.

«Ei, tutto apposto?» Mi sorprendo. Dalla sua espressione sembra abbastanza urgente.

«Certo. Perché?»

«Non sono quelle le bulle di cui parlavi prima?Cosa facevi lì?» Pongo in dubbio.

«Cosa ti aspetti, sono la presidentessa di classe. Devo essere a disposizione di tutti malgrado l'antipatia. Piuttosto, tu hai già il vestito o un costume?» Mi prende per le spalle.

«Insomma...» Visualizzo i vestiti dentro il mio armadietto ormai noiosi.

«Non aggiungere una parola, sbrighiamoci! Conosco un negozio, ci devi dare un'occhiata!»
Non lascia spazio nemmeno a un mio respiro, mi prende per mano e cominciamo a caminare velocemente, una camminata che poi diventa un corsetto. Nel mentre non mi lascia la mano.

"Che insolita. Perché tutto così alla sprovvista? E chi ha detto che tempo per andarci."

«Ei ferma. Che stai facendo.» Freno.

«Perché stiamo correndo?» Il mio respiro comincia a farsi affannato.

«Non vorrai mica che prendano tutti i bei stracci e ti rimanga il costume da elfo giusto?
Tutto va a ruba!»Mi tira per il braccio.

«Tutto va a ruba...cos'è? Una sponsorizzazione pubblicitaria?»

«Sei divertente, allora vuoi il costumino da elfo vedo.» Sistema gli occhiali.

«Gli elfi non sono male...»

«Non era ciò che volevo sentire. Mi stai facendo sanguinare le orecchie. Ti ci immagini davvero dentro un costume per niente comodo e vergognoso? Sembreresti una povera stramba a confronto delle ragazze. Ti riderebbero.»

«Pensi che sarei davvero venuta messa a casaccio? Non sai di che parli. Ma visto che insisti, andiamoci. Sembri l'esperta.» Guardo altrove offesa.

«Dici bene.» Mi prende per le guance.

Arrivate sorride e punta il dito alla nostra destra. Mi giro perplessa.

«È molto...molto carino e originale.» Si forma una smorfia sul viso mentre noto un negozio fatto di legno vecchio con finestrini piccoli.

«Tesoro no, è il negozio sopra non quello al di sotto.» Mi prende per i lati della testa e guida il mio sguardo verso sopra.

«Ah. Però sembra abbastanza enorme. Non dirmi che faremo tutto il giro. Non me la sentirei.» Scuoto il capo.

«Faremo un giretto per prendere qualcosa da mangiare, poi entreremo in ogni negozio una ad una per farti provare tutti i costumi da Halloween. Sai per sicurezza. Che ne dici?» Ribatte, sospirando rumorosamente con un largo sorriso e i pugni sui fianchi.

«Ah no.» Comincio a cambiare strada cercando una via d'uscita.

«Dove scappi?» Mi afferra per la borsetta e mi tira indietro nel momento che cerco di opporre resistenza.

«Qualcuno mi aiuti! Questa ragazza di cui non so il nome mi vuole derubare! E ho tanto...tanto denaro all'interno!» Aumento il tono della voce, nella speranza che si sentisse osservata e mi lasciasse in pace. Ma no.
Elisa mi copre la bocca e mi trascina con sé nel negozio mentre tanta gente ci osserva, alcuni divertiti e alcuni confusi.

"Certo. Sembro solo pazza. Potevano reggermi la recita magari." Sbuffo pesantemente.

Mi passi a prendere?Where stories live. Discover now