È L'Ora Della Guerra!

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(Questa parte sarà,sicuramente,lunga quanto l'attesa per l'arrivo del treno da Montesanto a Quarto per la coincidenza.
Perciò dovrò dividerla in 2 o più parti.
Ma,ehi!
Dato che volete sapere come andrà a finire,perché non iniziare la lettura con calma?
Vi auguro una buona lettura.)

La fine del mese era lì.
Il 31 Marzo era finalmente arrivato.
La lotta per la sopravvivenza era sempre più vicina.
Un sacco di brutti pensieri e di terribili visioni andavano e venivano nella mente di Minerva la quale,ogni tanto,canticchiava per scacciarli via dalla sua testa una volta per tutte.
Sapeva che doveva fare qualcosa per il bene dell'Inferno.
Per un bene superiore.
Ella alzò lo sguardo verso il cielo cercando di non pensare al combattimento al quale dovrà partecipare tra meno di un'ora.
Era molto preoccupata:temeva la vita del leggendario Demone della Radio.
Suo fratello gemello.
Alastor.
Minerva sapeva che il fratello avrebbe tentato di fare chissà quale folle stupidata per impedire a qualcuno di fare del male a tutto ciò che gli era più caro.
Sopra di lei il cielo era di un colore rossastro con delle leggere sfumature arancioni per via delle nuvole che si tingevano di rosa appena il Sole tramontava per poi lasciare il posto alla Luna e alle sue stelle per illuminare la vasta tela nera la quale si estendeva in tutto il territorio sopra le teste dei peccatori e,molto probabilmente,anche di più.
"Ieri è storia,domani è un mistero.
Ma oggi è un dono.
Per questo si chiama presente."
Quanto era bello per la Demone della Musica recitare a voce alta o nella sua mente,certe volte,quel detto che le trasmetteva un non so che di piacevole e,allo stesso tempo,rilassante.
"Wow!
Questa sì che è filosofia allo stato puro!" esclamò una voce a lei familiare.
Minerva si girò un po' rossa in faccia balbettando flebilmente:"Ciao,...Blitzo.
Quello era...ecco,era...era un detto del nonno."
La demone alzò ancora una volta lo sguardo verso il cielo con il vano intento di mantenere la calma.
Intuendo che la poverina provava a restare calma per non farlo preoccupare,Blitzo le si avvicinò e iniziò ad accarezzarle le spalle:"Ehi,lo so che sei spaventata per che cosa potrebbe accadere.
Ma andrà tutto bene.
So che stai cercando di proteggere tuo fratello.
Alastor è un demone forte e in gamba,vedrai che se la caverà.".
Minerva voleva dirgli che ciò non era affatto possibile dato che Mimzy,molto probabilmente,arriverà addirittura ad uccidere Charlie per fare sì che il Demone della Radio si arrendesse,ma preferì tenere la bocca chiusa per non far peggiorare ulteriormente la situazione.
Lei non voleva che quella carciofona emancipata in cerca di piacere fisico-sessuale da quattro soldi tentasse in tutti i modi di fare loro del male.
"Blitzo,io..." tentò di rompere il ghiaccio la demone con la voce rotta dalla paura e dall'ansia.
Lui posò un dito sulle labbra di Minerva interrompendola:"Non dire altro.
A dire la verità,...ho paura anch'io,lo ammetto.
So che lo nascondo,ma è perché ho imparato a tranquillizzarmi,a contare fino a 100 e a ragionare.
E tutto con gli anni e la maturità.
Gli uccellini devono lasciare il nido,prima o poi.
So che fa male,però...è inevitabile e necessario perché vadano avanti per le loro vite e dimostrino al mondo quanto valgono realmente.".
Lui aveva ragione:Minerva dovrebbe lasciar andare Alastor e permettergli,così,di vivere la sua vita.
Ma il problema era che lei non se la sentiva di farlo a causa della sua costante paura che quel diabolico semina zizzanie dai denti di piranha possa fare del male a qualcuno dato il suo sadismo eccentrico ed enigmatico nonostante quel tratto maligno sembrava sopprimersi da solo poco per volta per qualche apparente motivo.
Magari...era per via di Charlie se quella malignità era sparita.
Dopotutto,lui la amava troppo per farle del male e per vederla giù di morale.
Lei gli ricordava molto Charlotte data la somiglianza tra le due.
Certo,rimaneva il fatto che Al è il Demone della Radio.
Negli anni precedenti,quando lui si manifestò apparentemente durante la notte,non si era ancora capito come diavolo abbia fatto un'anima mortale come la sua a destituire i demoni che dominarono l'Inferno per secoli e secoli.
È come dire che un dilettante è stato capace di battere il campione supremo con estrema facilità.
Forse è perché dato che loro avevano i muscoli e lui aveva il cervello,gli aveva fatto vedere chi era più forte ed astuto.
Minerva pensò che il fratello se l'era sempre cavata in passato.
Ma quello era l'Alastor di decadi fa.
Ora lui dovrebbe assolutamente smetterla di scherzare e prenderla quasi come se fosse uno stupido gioco nonostante,...a dirla proprio tutta,...si vedeva negli occhi che si preoccupava a causa dell'ira vendicativa di Mimzy.
Certo,in viso non si poteva vedere dato il suo inquietante e vomitevole sorriso alla Jeff the Killer,ma come si sa,gli occhi sono lo specchio dell'anima.
Quindi,guardarlo negli occhi sarebbe stato abbastanza sufficiente per capire quali emozioni stesse provando in quel preciso momento.
Minerva fece un bel respiro profondo prima di rispondere:"Forse hai ragione,Blitzo.
Ho passato la mia vita terrena a preoccuparmi troppo per mio fratello invece di pensare un po' a me.
Ma se papà non lo avesse rovinato con quella sua ignorante freddezza con la quale ammazzò nostra madre a sangue freddo,a quest'ora né io né Al saremmo bloccati qui perpetuamente.
Il solo peccato che commisi è stato fidarmi di lui.
Avrei dovuto chiedere aiuto a qualcuno,e invece...una volta scoperta l'amara verità,l'ho urlata in faccia a tutti.
Alastor,invece,...continuava a mentire negando la veridicità dei fatti.
Adesso ho capito perché ha fatto quello che ha fatto:lo bullizzavano e lo maltrattavano davanti a tutti,senza contare che papà s'infischiava altamente sia di me che di Al!
E nessuno interveniva per aiutarlo tranne nostra madre,lo capisci?
Nessuno a parte lei!
Se ci fossi stata io in quel momento,avrei preso a calci nel sedere quei cretini facendoli correre fino al Triangolo delle Bermuda.
Una volta entrati,nessuno più esce vivo da lì.
Non posso ancora credere che il nostro ultimo ricordo terreno sia stato una litigata.
Mi...mi dispiace tanto,Blitzo."
Non appena ella finì di parlare,aveva la voce rotta dalla tristezza e dal rimorso e gli occhi gonfi di lacrime pronte ad uscire fuori come dei fiumi in piena.
Alastor era morto nella foresta per colpa sua,e lei lo aveva perso per sempre quando avrebbe dovuto proteggerlo e lui la stessa cosa con Minerva.
Non si può cambiare il passato.
Ma...da esso si può imparare qualcosa.
Improvvisamente un rumore forte e sordo riecheggiò nell'aria interrompendo bruscamente la tranquillità.
"È l'ora della guerra!" disse tra sé e sé tra i denti la Demone della Musica.
Blitzo alzò,più che allarmato,lo sguardo verso il cielo il quale aveva preso una tonalità molto molto scura rispetto a prima.
"Se Mimzy trova Charlie e le fa qualcosa di terribile,andrà a finire che spezzerà il cuore al Re e alla Regina,Minerva!" disse preoccupatissimo.
Minerva detestava ammetterlo,ma lo fece per liberarsene definitivamente:"È l'ultimo dei nostri problemi,Blitzo.
Io voglio solo che non lo faccia con lo scopo di stuzzicare Alastor e gli altri per farli impazzire ed arrivare al suo stesso livello di mentalità.
Insomma,come si dice in "The Killing Joke",basta soltanto una brutta giornata.".
"Non la fermeremo mai se le permettiamo di arrivare a Charlie!
Se questo accade,per lei ci sarà poco da fare,Minerva!
Forza,andiamo!" la incitò Blitzo prima di correre via insieme alla Demone della Musica per avvertire tutti quanti dell'arrivo di Mimzy assieme agli Angeli prima che sia troppo tardi per reagire all'attacco.

Ciò Che Non Ti Uccide Ti RafforzaWhere stories live. Discover now