Le Nostre Vite Non Hanno Alcuno Scopo Senza Di Te

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Nonostante il costante impegno e la cooperazione di tutti che si davano un gran da fare non solo per difendere sé stessi e la propria terra,ma anche per aiutare gli altri,tutto ciò sembrava non voler dare buoni risultati.
Alastor e Minerva lottavano uniti l'uno al fianco dell'altro:sembravano essere molto bravi nel combattimento con le armi e corpo a corpo.
Infatti combattevano e si difendevano allo stesso tempo sincronizzandosi alla perfezione come se stessero ballando e ogni loro colpo d'attacco e di difesa veniva sempre messo a segno.
Mimzy era visibilmente infuriata per via degli esiti che le si stavano presentando davanti perché si era accorta che il numero degli Angeli stava diminuendo a vista d'occhio e quasi nessuno dei peccatori era ferito.
Tutto per colpa di quella stupida sciacquetta che non era altro!
Tutta la fatica fatta per ottenere la sua vendetta...e adesso...tutto quanto stava andando in frantumi per causa sua!
Che cosa non avrebbe ceduto al Demonio per poter distrarre la Demone della Musica anche per un solo dannatissimo attimo e tentare di soggiogare il Demone della Radio pur sapendo che non sarebbe stato facile per lei!
Ad un certo punto le si accese una lampadina in testa:magari potrebbe anche funzionare.
Svelta svelta,senza farsi notare e sorretta da un Angelo,volò via in direzione del palazzo reale.
Lei credeva di essere riuscita a passarla liscia.
Credeva.
Blitzo e Loona,ovviamente,se ne accorsero.
"EHI,MINERVA!!!
DISTURBO,FORSE???!!!" le gridò il demone dalla faccia metà bianca e metà rossa non appena la demone si girò richiamata dalla sua voce.
"NO,DIMMI!!!" rispose lei alzando la voce per tentare di sovrastare le altre le quali avevano dato vita ad una grande confusione degna di un mercatino delle pulci.
"MIMZY È DIRETTA VERSO IL CASTELLO!!!
TU E TUO FRATELLO DOVETE FERMARLA PRIMA CHE SIA TROPPO TARDI!!!" gridò Loona indicando un punto che diventava sempre più piccolino ed invisibile man mano che si allontanava.
Minerva annuì e fece per girarsi e dirlo al fratello,ma naturalmente lui non c'era più.
Fortunatamente ella riuscì a parare un fendente laterale che un Angelo le stava lanciando e a spingerlo via allontanandolo utilizzando la sua arma più efficace:la musica,ma questa volta avrebbe usato un tipo di musica molto potente.
Senza pensarci due volte ella respinse un altro attacco improvviso dell'Angelo e fece partire una musica rock talmente forte che fece saltare tutti i presenti dalla paura.
Angel Dust riconobbe di colpo la canzone:era "Back In Black" degli AC/DC.
Non appena la musica partì ad un volume talmente alto da superare addirittura i 5000 decibel,gli Angeli si tapparono le orecchie cercando disperatamente di non ascoltare quella tremenda musica ad un volume così alto,ma fu del tutto vano.
Più cercavano di non sentire,più Minerva alzava il volume come se volesse farglielo apposta senza alcuna pietà verso di loro.
Anzi,non doveva neanche provarla,dato che loro erano la causa dell'elevato tasso di morte.
Senza contare,appunto,che lasciavano lì le loro armi ed i peccatori le usavano finendo col ferirsi e,molto peggio,con l'uccidersi tra di loro come dei pazzi serial killer.
Avvantaggiati dalla confusione provocata dalla canzone impostata dalla Demone della Musica,i peccatori ed i Signori dell'Inferno non persero altro tempo e attaccarono a più non posso.
Tutti davano il loro contributo,anche quei due vecchi brontoloni prepotenti di Vox e di Sir Pentious.
Il Demone della TV sembrava godere delle atroci sofferenze che gli Angeli stavano provando in quel momento e il cobra inventore dell'età vittoriana li stringeva più che poteva in vita intrappolandoli tra le sue stesse spire.
"Adesso tocca a me." ridacchiò malignamente Vox che non aspettava altro.
Egli agitò le sue mani nell'aria con maestria come se stesse facendo un incantesimo,ma in realtà lui aveva intenzione di sfruttare il vantaggio lanciato da Minerva per indebolire ulteriormente gli Angeli e permetterle,così,di sferrare il colpo di grazia.
Uno strano pensiero lo colse in quel preciso momento:ma perché stava aiutando la gemella del suo acerrimo rivale?
Come mai lo stava facendo?
Forse perché aveva capito che lei era potente quanto il fratello e quindi meritava di essere rispettata come si deve.
O forse...lei lo era molto di più perché...era una che non mostrava a nessuno le sue fragilità così tanto facilmente anche se nel mostrare le sue vere emozioni era molto più aperta rispetto ad Alastor,dato che quel filibustiere radiofonico da quattro soldi non faceva altro che sorridere nascondendole agli altri.
Insomma,lui sorrideva nella stessa maniera di Smile Dog e il suo sorriso lo portava a ricordare vagamente Jeff the Killer.
È vero,odiava a morte il Demone della Radio,ma allo stesso tempo lo stimava per qualche strana ragione.
Un po' come tra Goku e Vegeta,in poche parole.
Quando il volume diventò spaventosamente altissimo,egli si rese conto che stava esagerando un po' troppo,così lo abbassò un pochettino per non rovinare non solo il suo udito,ma anche quello degli altri demoni i quali combattevano e si aiutavano come se fossero tutti amici di vecchia data.
Come se fossero tutti legati da un'amicizia che neanche mille anni li avrebbe avvicinati così tanto.
Nel frattempo Mimzy era ormai giunta a destinazione e puntava una lunga spada contro Charlie ed i suoi genitori i quali si misero subito davanti a lei per proteggerla.
"Perché opporsi?
Datemi vostra figlia e andrà tutto bene." disse la donna ridendo in modo pericolosamente sadico.
Lilith e Lucifer si misero subito in posizione di difesa.
"Perché?
Perché vuoi uccidere Charlie?
Ma che cosa ti ha fatto per meritarsi questo?" domandò fermamente ed autoritariamente il Re.
A quelle domande,Mimzy iniziò ad avere dei violenti tic all'occhio destro.
Ella alzò la voce poco per volta:"Perché?!
Perché???!!!
QUELLA STUPIDA SGUALDRINA CREDEVA DI POTER INGANNARE IL MIO TESORINO E C'È RIUSCITA!!!
ECCO PERCHÉ!!!"
"Mimzy." aggiunse qualcun altro.
Ella si girò allarmata e,appena lo vide,ne rimase sconvolta:era Alastor.
"Lo sto facendo per te,non lo capisci?
Avremmo potuto essere felici,se non fosse arrivata lei a rovinare tutto!!!" urlò disperata la demone vestita elegante.
Al sapeva bene che tentare di farla ragionare era inutile,ma volle fare un tentativo lo stesso.
"Fermati,ora basta.
Charlie non c'entra,non ha nessuna colpa.
Sono io che ti ho ferita." le si avvicinò parlando con calma per non far vedere che anche lui si stava seriamente preoccupando per la Principessa dell'Inferno.
Ma all'improvviso la donna puntò la spada contro di lui e gli urlò contro con rabbia:"NON TI AVVICINARE!!!".
Alastor sobbalzò per lo spavento seguito dai sovrani i quali erano davanti alla ragazza per proteggerla.
Sembrava che Al stesse per cedere,ma egli cacciò subito quel pensiero dalla testa e andò avanti come se ciò che Mimzy aveva appena detto non lo avesse turbato neanche un po':"Per favore.
Se uccidi la Principessa,ucciderai anche me ed i suoi genitori.
Quindi lasciala andare.
Uccidi solo me.".
Charlie,a quelle parole,scoppiò a piangere.
La Regina la abbracciò forte e la rassicurò:"Non ti preoccupare,tesoro.
Ti prometto che non succederà.".
La demone elegante era in evidente confusione:non voleva affatto risparmiare la sua rivale,ma la voce radiofonica di Alastor era troppo suadente per essere ignorata.
"Ti prego.
Ti prego,fallo e basta." insistette il Demone della Radio mentre avanzò di un passo.
Mimzy avvicinò la punta della lama affilata al petto del demone che era davanti a lei e urlò selvaggiamente:"STAI INDIETRO!!!".
Proprio in quel momento Vaggie entrò nella stanza.
Con in mano la sua lancia,la squadrò dalla testa ai piedi e ringhiò come una furia indiavolata:"Mimzy,no!".
La demone puntò subito la spada contro di lei.
Ella guardò la Principessa dell'Inferno con la coda nell'occhio e sghignazzò maleficamente come se volesse fare del male o alla Demone Falena o al Demone della Radio.
A quel punto Charlie capì che cosa volesse fare.
Mimzy alzò il braccio armato come per mollare un fendente mortale a Vaggie,ma improvvisamente la miserabile senza cuore allungò la spada verso Alastor e gioì pensando di averlo colpito.
Ella pensava di aver ferito a morte lui per ripagarlo con la stessa moneta dato che Al l'aveva uccisa quando loro due ancora vivi,però...non era lui chi si era fatto prendere questa volta,no.
Mimzy si sbagliava.
Oh,se si sbagliava.
Era Charlie.
Gli altri rimasero con gli occhi spalancati alla terrificante scoperta alla quale stavano assistendo proprio in quel preciso istante.
La fanciulla si sentì le gambe tremare e le sue forze la abbandonarono poco per volta.
Lei sarebbe crollata rovinosamente a terra se Alastor e Vaggie non l'avessero presa al volo.
"CHARLIE!!!" urlarono tutti (tranne Mimzy la quale se la godeva di nascosto come non mai,ovviamente.) allarmati.
"No,no,no!
No,no,no,no,no,no,no!
No,no,no,no,no,no,no,no,no,no!
Charlie?
Charlie,andiamo!
Rispondimi!
Ti prego!" supplicò il Demone della Radio con gli occhi lucidi.
Vaggie tremava come una foglia e cercò di non far vedere loro che le stava venendo da piangere:"Charlie?".
"Fermi,fermi!
Aspettate!
Forse possiamo ancora salvarla!
Aspettate un attimo!" si avvicinò Lucifer.
Lui e Lilith si sfregarono le mani,le posarono sul corpo della loro figlia e si concentrarono.
Ma non accadde niente.
"Andiamo!
Forza,su!" insistette il Re tra i denti.
La povera Regina era agitatissima:"Non funziona!
Perché non funziona???!!!".
Vaggie notò qualcosa sulla lama della spada che gli altri non avevano visto.
Mescolato al sangue c'era uno strano liquido color peridoto.
A quel punto la Demone Falena capì tutto.
"V-Vostra Maestà,...la spada è avvelenata.
Non potete...
Non possiamo-" iniziò la poverina a singhiozzare quando una vocina sottile sottile la interruppe:"Ragazzi?".
Per Alastor fu come se gli si stesse aprendo il cancello per accedere al Paradiso.
"Sì?
Sì,Charlie?
Dicci tutto,siamo qui."
La Principessa dell'Inferno fece un grande sforzo fisico per riuscire ad alzare la testa e a parlare nonostante non si sentiva un granché bene:"A-Al,...io...mi sento così...così...".
La felicità del Demone della Radio svanì di colpo come una nebbia:"No,no,no!
Charlie,ti prego,non lasciarci!
Riusciremo a salvarti!
Ce la faremo!
Possiamo provare tutti insieme!"
Alle parole di sua figlia la Regina si sentì quasi di svenire per il dolore mentre il Re sentì una brutta fitta allo stomaco.
"No!" sussurrò la poverina.
La sua voce sembrava quasi un fruscio ormai.
Gli occhi dei sovrani e dei due demoni cominciarono a gonfiarsi di lacrime.
"No,no,no!
Ti prego,Charlie!
Io ti amo!
Abbiamo bisogno di te!
Hai giurato che saremmo rimasti insieme per sempre!
Non...Non posso vivere senza di te!" singhiozzò Al mentre Vaggie si mordeva il labbro inferiore per trattenere il pianto.
Lei e la Regina si accorsero di un dettaglio molto grande in Alastor:per la prima volta in vita sua il Demone della Radio non stava sorridendo.
Aveva perso il controllo della sua fermezza e stava permettendo alle sue vere emozioni di prendere il sopravvento.
"Dovete...prendervi cura dell'Inferno.
Ha bisogno...di...di voi." continuò la timida e dolce demone bionda mentre tossiva pesantemente.
Una piccola riga di sangue uscì dalla sua bocca:la ferita,a quanto pare,era molto profonda.
Vaggie si sentì il dovere di sputare fuori ciò che Alastor e i genitori della sua amica non sarebbero stati capaci di dire nonostante anche lei avesse la voce rotta dal pianto:"No,tesoro.
Non parlare in questo modo.
Questo non è uno scherzo.
Le nostre vite non hanno alcuno scopo senza di te.
So di aver dubitato troppo di tutto e di tutti,soprattutto di Alastor e un po' di Minerva per via della sua somiglianza con lui,ma sai che l'ho sempre fatto per proteggerti.
Te lo prometto a nome di tutti,Charlie.
Quando questo conflitto sarà definitivamente finito,uniremo le nostre forze per fare dell'Inferno un posto migliore.
Lo faremo tutti insieme.
Solo,...ti prego.
Vivi."
Charlie aveva gli occhi lucidi:guardò prima i suoi genitori,poi la sua amica ed infine...il demone il quale l'aveva sempre amata per quello che era.
"Ehi,Alastor.
Io...io voglio che tu sappia...che sei sempre stato l'angelo custode...che io abbia mai amato." la voce della Principessa dell'Inferno era poco meno di un sussurro.
Alastor cercò di trattenere le lacrime le quali scendevano veloci lasciando dei solchi come fanno i fiumi quando scavano nel terreno per poi proseguire verso il mare o un lago o un altro fiume,ma non ce la fece per il troppo dolore che lo stava soffocando:"Non sono un angelo,e lo sai.".
La Principessa dell'Inferno non se ne curò:"Tu...lo sei sempre stato...per me.".
Ormai non si sentiva quasi più nulla di quello che aveva appena detto:la sua voce era sottilissima.
Ella si allungò verso di lui con le ultime forze che le rimanevano e gli diede un ultimo ma dolce bacio sotto gli sguardi sbalorditi dei suoi genitori.
Vaggie poggiò le sue mani sotto la nuca dell'amica per aiutarla a tenere la testa alzata.
"Mamma,...papà,...io...vi voglio...bene." sussurrò con il poco di voce che aveva in corpo.
Poi spostò il suo sguardo su Vaggie.
"Grazie.
Grazie...di tutto." le sussurrò flebilmente.
Quando Charlie esalò l'ultimo respiro nel mentre che le sue forze la abbandonavano,il poverino si sentì malissimo.
Il Demone della Radio spalancò gli occhi alla scena e si sentì quasi come se stesse tremando.
"Charlie?"
Silenzio tombale.
Scosse dolcemente la morticina sperando che gli rispondesse:"Charlie?!
Charlie??!!".
Quando Alastor capì che Chalie aveva da pochissimo indossato l'aureola,non resse più per il dolore e alzò la voce:"CHARLIE!!!".
Lui la strinse forte a sé singhiozzando fortemente mentre le lacrime scendevano copiosamente senza fine.
Aveva già perso Charlotte da vivo,e ora...aveva perso Charlie.
Da morto.
Morto non fuori,ma dentro.
Come nel suo maledetto incubo.
Il suo cuore cadde in una tremendissima stretta nelle profondità della sofferenza e del dolore più estremo nel mentre che si ruppe in mille frammenti come il vetro di uno specchio.
Lucifer e Lilith non ressero più il pianto.
Nemmeno Vaggie ci riuscì.
Era terribilmente dispiaciuta per l'amico,ma non poteva né dire né fare chissà che cosa per poter consolare lui e i sovrani.
Quando si muore,...è una fine senza ritorno.
È una legge della natura.

Ciò Che Non Ti Uccide Ti RafforzaWhere stories live. Discover now