trentotto.

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n.a: non mi faccio viva da un anno o anche più, quindi consiglio di rileggere gli ultimi due capitoli magari. per chi seguisse ancora questa storia, ovviamente. n.b ! capitolo non riletto, possibili errori di sintassi grammaticale. scusatemi l'immenso ritardo, ma ci tenevo lo stesso a finire almeno questa fanfiction <3

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Il luccichio gioioso negli occhi sbalorditi di Jimin era forse la migliore visione che gli fosse mai capitata nel corso della sua miserabile vita, così genuino nel suo bislacco maglioncino fatto a mano dalla sua adorabile mamma -nel quale covava un senso di tepore- e affascinato dal mondo esterno, che non poté fare a meno di osservarlo rapito; illuminato dalla moltitudine di luci neon del parco quali si riflettevano ad intermittenza sul suo candido volto. Se ne stava lì, immobile al centro della folla come a voler interrompere ogni forma di tempo o movimento; il vento tenue di inizio estate gli sfiorava i capelli, facendoli svolazzare un po'a destra e a sinistra. Il capo si muoveva stregato verso ogni attrazione, immagazzinando tutta la curiosità nel suo tipico dolce sguardo, madido di una serenità tale da fargli tremare le viscere, ed un piccolo e impaziente accenno di sorriso che, ad ogni sbirciata, si trasformava senza volere in un'adorabile piega caratteristica dei suoi tratti. Un sorriso intimo, sincero, dettato dalla gratitudine che risentiva nei confronti del ragazzo corvino adiacente a lui. Jimin si girò nella sua direzione, causando un cenno d'aria che gli fece cadere alcune delle ciocche sbiadite sugli occhi, ma non se ne curò più di tanto. Il suo ragazzo lo stava osservando come se fosse la prima volta, quando i loro cuori batterono all'unisono e i volti si infiammarono di imbarazzo. Lo analizzava con uno strano sguardo cedevole, quasi fosse stanco di combattere contro un qualcosa già perso in partenza, un qualcosa della quale era diventato parte integrante. Nessuna via d'uscita, nessun rimpianto. Yoongi si stava lentamente lasciando andare con il corso delle vicende, ponendo così tanto di sé stesso che pensò di aver quasi stretto un patto col diavolo. Aveva paura? Forse era la prima volta che si imbatteva in un tale terrore, ma non si sarebbe tirato indietro, non quando aveva capito quanto quel ragazzino impacciato valesse per lui.

Imbattendosi in Jimin, aveva ritrovato quel barlume di speranza e di luce in fondo al tunnel che credeva di non poter più riavere indietro.

"..hyung, non te l'ho mai detto, ma volevo sinceramente ringraziarti per tutto quello che hai sempre fatto per me. Se non fossi capitato così all'improvviso nella mia vita, probabilmente chissà in che condizioni sarei finito." mormorò, allungando le falangi per stringerli la mano tiepida tra le sue, "In realtà credo di sapere che fine avrei fatto. Mi ci vedo sommerso dal fiume di lacrime di quella peste e dalle mille responsabilità che mi piovono addosso come lame, sai?" esordì retorico, lasciandosi scappare una risata la quale contagiò anche Yoongi, che si limitò poi a farsi sfuggire un sorriso colmo d'amore. "Vorrei dirti grazie per un'infinità di cose, mostrarti la mia gratitudine per la tua pazienza, per il tempo rubato, per i continui litigi nati a causa della mia irascibilità, per la tua eccellente educazione, per esserti preso cura di Kyung Soo come se fosse stata tua figlia." gli occhi indugiarono su quelli di Yoongi, cercando di esprimergli il suo riconoscimento per ogni azione da lui compiuta. Poiché sapeva quanto fosse difficile farsi carico di tanta responsabilità, senza una mano a porgerti aiuto e una spalla sulla quale contare ogni qualvolta ce ne fosse bisogno. Eppure, nonostante i vari problemi di Yoongi, quest'ultimo non aveva mai aperto bocca sulle decisioni intraprese dal minore.

Il corvino non distolse lo sguardo, rimase ad ascoltarlo con attenzione, beandosi del rossore pescato che si sprigionava sulle sue gote e rimase in silenzio, lasciandosi cullare dalle sue leggiadre carezze. "Voglio che tu stia al mio fianco per molto tempo, Yoongi. Tanto quanto questo ce lo possa permettere.." sussurrò tentennante mentre si umettava le labbra, gli occhi puntati sulle loro dita intrecciate, "Vorrei che il nostro rapporto potesse continuare in questo modo, tra alti e i bassi e gli innumerevoli ostacoli che la vita ci pone contro; vorrei che tu riesca a sopportare il mio carattere altalenante ed apprezzare i miei sbalzi d'umore improvvisi, le moltitudini di insicurezze e la mia profonda timidezza che ormai è radicata nei meandri del mio animo, suppongo." pronunciò divertito, ridacchiando ai suoi modi di fare impacciati, consapevole del fatto che Yoongi lo stesse comunque ascoltando anche senza pronunciare una singola parola al fine di non metterlo a disagio o creargli inutile imbarazzo. E questo lo apprezzò. Nella semplicità di gesti simili, il maggiore gli dimostrava quanto tenesse a lui. "Se me lo permetti, vorrei che ciò che siamo, indipendentemente dai vari problemi esterni, possa estendersi a lungo e diventare qualcosa di.. magari concreto?" soffiò, imbarazzato. Poi continuò. "Conoscerti meglio sarebbe il primo passo per questa presunta relazione; sarei onorato di sapere qualcosa di più sulla tua vita o semplicemente su di te. Anche i dettagli irrilevanti andranno bene. Seppur per me, tanto insignificanti non saranno." concluse goffo, mentre uno spiraglio di luce gli si rifletteva contro. Una moltitudine di luci led stavano creando una sorta di giochi visivi. E in quel momento, il suo volto prese una seconda ondata di rossore non appena notò lo sguardo intenso di Yoongi puntato su di lui, che lo fissava con un'espressione neutra, quasi spaventosa per i suoi gusti.

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⏰ Last updated: Jul 06, 2022 ⏰

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