BLOOD TOXIECITY- IN PAUSA

Cap.3 - Im-bucato alla festa

SCOTT

Vestiti come dei derelitti alla fine della vita, la pelle del collo gialla e simile a quella dei polli spennati, gentaglia che aveva venduto tutto e di più, persino la catena attaccata al portafogli pur di guadagnarsi due spicci per la dose, non poteva immaginarlo; non poteva credere che li avrebbero fatti salire su quei costosi SUV lucidi di nero dai finestrini oscurati.

Ci vanno giù pesante. Se li tratta così è qualcuno pieno zeppo di soldi e forse di droga. Se fra questi c'è un vampiro avanzerà pretese enormi. Potrà praticamente dissanguarli prima che possano pensare di protestare. Chi contraddirebbe mai uno che si può permettere certe cose?

L'Alpha del loro branco per esempio era parecchio ben messo a soldi, lo era anche il capo dei vampiri locale. Ma oltre a loro c'erano diversi milionari con un basso profilo. La zona degli stati d'America nel quadrante CIWU che comprendeva il Colorado e quindi Denver, era unica al mondo. Il solo posto al mondo dove i Razziati erano liberi. Di conseguenza i vampiri e il loro 'fan club'.

Il potere che derivava da quello sfoggio era come una pelle di serpente lasciata su un ramo in un bosco buio. L'idea che dietro gli angoli si nascondesse una creatura a sangue freddo implacabile e affamata e che tu fossi la preda.
Sudava freddo. Era fatta, non poteva più tirarsi indietro.

Il veicolo caricò loro tre. Si fermò ancora altrove e fece salire altri due individui per la strada. Una specie di residuati del vecchio stile punk rivisitati con qualcosa di troppo moderno per appartenere al reale genere, con una cresta corta e bassa e i plettri da chitarra appesi accanto a una piastrina con qualche dato -sicuramente nickname finti- e il gruppo sanguigno.

«Quegli stronzi con le piastre non li sopporto» commentò dal sedile accanto al suo uno dei junkie.
Sorrise comprensivo «Dai...sono i BJ alle prime esperienze, è normale che abbiano paura di svenire e restare incoscienti prima di poter dichiarare che tipo di sangue serve per le trasfusioni»
«Il solo fatto che si caghino sotto in questo modo fa cattivo nome ai blood-junkie veri. La gente poi pensa che fra noi e i vampiri siamo sempre all'ospedale a pietire una sacca da bere o da trasfusione!»
«Per i vampiri è diverso, ultimamente usano le mezze sacche, quelle che prima erano scartate dai centri di raccolta.»
«Chi l'ha detto?» domandò in tono irritato.
«C'è stata una polemica lunga sui notiziari, poi uno dei miei coinquilini lavora all'ospedale. E ho conosciuto un'infermiera di là. Lo so per certo.»
«Ora anche un vampiro lavora all'ospedale, ho sentito. Pensa tu come sono felici quelli dell'HARA.»

«All'HARA cercano sempre di tenere rinchiusi negli zoo i razziati e chi gli gira attorno, ma i quattro Stati Colorado, Wyoming, Idaho e Utah la pensano diversamente. Altrove più a sud gli sparano, a nord li ignorano.»
«In Medio Oriente li vogliono sezionare»
Ridacchiarono entrambi, in un vapore di hashish e qualcos'altro. Immaginò fosse il momento dei funghetti allucinogeni e non appena presero a raccontarsi aneddoti erotici particolarmente fantasiosi, decise di ignorarli.

Era l'effetto dei funghi combinato all'erba, ed erano arrivati al momento di una gang bang fra uno skinwalker gorilla e due vampire mozzafiato che nel sesso orale potevano non respirare in quanto tali, quando finalmente la macchina frenò e le portiere si aprirono.

Scott notò che, finora, erano state chiuse in maniera centralizzata per bloccarli dentro e non ne era rincuorato. Al ritorno avrebbe dovuto prendere lo stesso veicolo.

***

Quando arrivarono era in periferia, vicino a delle ampie zone boschive. La luna a falce sembrava squarciare materialmente le nuvole a ritagliarsi lo spazio, il cielo attorno grondava un opalescente strato su strato, nebuloso, come lo zucchero filato quando con pollice e indice si inizia a srotolarlo. Delle stelle c'era un panorama rado, simile a ditate irregolari sulla tela scura, opaca, della notte iniziata.