Capitolo 12 -Trio riunito

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NOLAN


Aveva lasciato Merida con tutti i suoi dubbi a dare la caccia a Dan. Non poteva coinvolgere una civile. Ma prima di tutto doveva recuperare i suoi tre compagni scomparsi.
Le aveva dato il proprio numero, anche se lei fece un sorrisetto allusivo quando lo propose, avendo stabilito di rivedersi in un angolo della casa, dove era apparecchiato un banchetto meno in vista, quelli per umani.

Nolan afferrò Joe per la spalla in una morsa, fissando negli occhi Jacob. Il quale aprì la bocca per parlare e la richiuse, per mostrargli il cellulare e la chiamata effettuata.
Deviare sulle prove, distogliere l'attenzione, ecco il loro piano.


«Non so come mai tu sia qui, ma abbiamo un problema. Qualcuno sta facendo un rituale di qualche genere. Ho chiamato in cerca di Balth ma non lo trovano e non hanno ancora ricontattato» finì di dire Jacob.

Ammorbidì la stretta sulla maglia dell'altro Lupo che voltò la testa «Ha ragione, questi vampiri stanno facendo qualcosa di pericoloso» Joe sembrava serio una volta tanto.

Negli occhi grigi di Nolan si accese la comprensione che potessero essere tutti in pericolo. Il buio fitto attorno a loro adesso sembrava nascondere più di un'insidia. La musica e il frastuono crescevano, le luci nelle stanze ai piani alti si accendevano man mano che la gente si riversava a fare i propri comodi. Ma nel giardino regnava un silenzio incontrastato, surreale.

«Dov'è Scott?»
Joe balbettò qualcosa. Jacob si strinse nelle spalle.
«Devo riportarvi al Branco, subito. Troviamo Scott e voi andrete, io mi occuperò del resto.»
«Ehi. Ti sei dimenticato che anche io lavoro in polizia? E non puoi darmi ordini come Lupo, tu sei solo...»

«L'Alpha ha chiesto di voi tre. Di tutti e tre. Io ne risponderò a lui, ma dopo toccherà a voi.»
Joe mormorò, con quel tono che sembrava insieme lamentoso e preoccupato «Potrebbe essere pericoloso per te, non pensi?»

Nolan sapeva cosa doveva fare, ma lasciarli andare per conto loro era più rischioso. Non gli avrebbero obbedito e si sarebbero limitati a prenderlo per il culo.

«Cerchiamolo. Insieme non dovrebbe volerci molto. Joe? Fai il tuo dovere di Sentinella»
Lui capì.
Per fortuna non è ancora completamente rimbambito.

Iniziò ad inspirare l'aria, cercando tracce di Scott intorno. Dato che era una sentinella, uno speciale tipo di fiuto era ciò di cui era dotato.  Aveva seguito l'odore di Scott arrivando e non era riuscito a continuare, la presenza di due lupi, fra i quali quel particolare ramingo lo aiutavano a canalizzare meglio le forze. In particolare perché Nolan non era un semplice licantropo come gli altri. C'era una ragione per la quale Stryder teneva tanto a confinarlo in fondo alla gerarchia.

«C'era un vampiro che è quello che hanno trascinato via, Lucas. Stava cercando anche lui Scott» disse il Roano. Jacob si stava guardando intorno.

Le luci e i bagliori erano spariti, ora il mucchio di persone che si vedevano sembravano più calmi. La pace prima della tempesta.

Nolan sapeva che Joe stava cercando di separare l'odore fortissimo di quel luogo e di tutte le sostanze che c'erano nell'aria. Era difficile, dato che navigava su un sentiero fatto anche di ricordi, di rave, di droghe. Doveva aiutarlo e gli posò la mano sulla spalla, mormorandogli ciò che sentiva lui.

Ma l'istinto di fargli una lavata di testa prevaleva in quel preciso momento.

«Non riesco a capire che ci facciate qui e spero di non doverlo a mia volta spiegare a nessuno»

Joe interloquì «Forse so dove sta...ma è così leggera la traccia. L'ultima e la più forte proviene dalla casa.»

Jacob alzò il cellulare, lo schermo brillava «Uhm...ragazzi? E se gli telefonassi?»
Mostrò la chiamata in corso.

Lo fissarono tutti e due.

Al telefono rispose un'altra voce.
«Black, sono Balth.»
Nolan, che poteva sentire anche lui, sgranò gli occhi.

Jacob Black si riprese facilmente «Ciao Balth! Per caso Scott è con te? Sai, questo è il suo telefono»
«Sì, è lunga da spiegare...»
«Bene, sono qui con il tuo collega, credo che potrai spiegarlo a lui».

Passò il cellulare a Nolan che praticamente glielo strappò di mano. Jacob e Joe si scambiarono un'occhiata di intesa. Sapevano che sarebbe seguita una sfuriata con i fiocchi, per una volta non su di loro e non volevano perdersene neppure una parola.

Invece Balth riuscì in qualche modo a parlare nel suo modo calmo, rilassante, del tutto inadeguato. Raccontò di essere a un rave per un informatore e con l'aiuto di Scott avevano capito che stava per succedere un guaio a causa di una trasformazione in vampiro illegale.

«Siamo nello stesso posto?» esclamò capendo dalle risposte che doveva essere lo stesso party.

«Troviamoci fra un minuto vicino al bosco, dobbiamo parlare.» Nolan riagganciò.

BLOOD TOXIECITY- IN PAUSAWhere stories live. Discover now