Cap.4 - Clichè su Clichè

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SCOTT

«Scott.» mormorò lui e il vampiro della ragazza si presentò come Loyd con una voce sardonica.
Non era mai stato uno in grado di difendersi, cambiare natura non significava cambiare la propria testa. Non subito.
Lucas non disse nulla, restando in silenzio con una rabbia pericolosa negli occhi, per via dell'interruzione.

«Non credo che...»
«Scusa sweetie...sono nuova di questi Party! Che vuol dire BCE? Lo stavi dicendo prima e abbiamo sentito! Fa ridere!»

Non fa molto ridere ma si vede che l'erba e altro scorrono potenti in te.

Loyd il cui nome lusingava poco il suo aspetto da sciupafemmine, ridacchiò scoprendo le zanne. Una cosa che i vampiri cosiddetti rinati, i giovani, imparavano sempre tardi era nasconderle.
Per prendere tempo e guardare intorno le rispose quanto più gentilmente poteva, mentre accanto a lui Lucas si spostava. Finalmente riusciva a respirare, anche se quello gli artigliava prepotentemente il fianco in modo possessivo.

«Un modo di dire dei vampiri. Per comodità hanno dato iniziali dell'alfabeto alle droghe sintetiche più comuni in modo da non destare sospetti. Non che qui serva»

Loyd ridacchiò di nuovo. Era un vero simpaticone. Commentò « Vedi, bimba, lui è uno da biancaneve- cioè coca-, crack e ecstasy, probabilmente non solo quelle. L'eroina noi la chiamiamo direttamente morte vivente, non la vuole mai fornire nessun vampiro da dopo gli anni Duemila quando si è rivelata pienamente in grado di zombieficare le persone.»
Zombieficare?
«L'ultima cosa che può interessare davvero a molti vampiri è aver a che fare con gente più apparentemente morta di noi!»
Rise in modo sguaiato. Il vampiro al fianco di Scott si irrigidì disgustato.

«Sembri...recente.» Parlò con quella morbidezza flautata che nascondeva col velluto la lama insanguinata negli occhi «Solo voi scherzate così serenamente di certe cose a voce alta e in pubblico.»
Loyd parve offeso.

Sembrano così...vivi, i rinati, quando sono in realtà morti e tornati da poco. Gli antichi più bravi a nascondere, se li osservi bene non sembrano mai tanto autentici.

«Sto per compiere l'anno di età. Della mia nuova vita, s'intende.»

Questo è preoccupante. I rinati giovani si possono controllare poco e dargli in pasto una tossica fuori di sé è un autentico rischio.

Provò dispiacere per lei e si scoprì a chiedere al riguardo: «Il tuo vampiro-guida è in sala?»

Pareva che gli avesse dato un pugno in faccia. Loyd barcollò indietro e mostrò le zanne come una specie di chimera su quella faccia così urbana e gli sputacchiò in faccia «Non sono cazzi tuoi, stronzo!»

Lucas, finora taciturno come un Conte Ugolino, restò tale. Gli occhi però parlavano da soli.

Arrivò a mettersi in mezzo un altro ematofago sconosciuto, evidentemente preposto alla gestione delle risse o che aveva in antipatia qualcuno di loro. L'antipatia e interventi a caso erano tipici, spesso capitava, era una sottocultura contorta quella dei rave di sangue. «Modera i termini, macchietta!»

Un'ottima accoglienza non c'è dubbio, un paio di minuti in sala e sto già causando una rissa. Doveva essere una missione stealth!

Si rivolse frettolosamente alla ragazza che continuava a sorridere del tutto spaesata
« Ascolta Aida degli alberi...quelli creati da poco non si controllano. Se sei così sballata ti consiglio di sceglierne uno con un....voglio dire uno che già è così da tanto. Da tanti anni.»

«Perchè, Scott?»la voce di Ayda era ancora svagata.

Cercò di esprimersi nel tono più urgente e di importanza che gli riusciva, dato lo stato della ragazza «Perchè potrebbe dissanguarti.»

BLOOD TOXIECITY- IN PAUSAWhere stories live. Discover now