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L'allievo di Leonardo Da Vinci

Capitolo 4

Anno: 1492 d.C.

Hoseok in quel momento, proprio quando il sole stava calando dietro le colline provava solo una sensazione. Ansia.

La sua bambina non era ancora tornata, sapeva che lavorava fino a relativamente tardi, ma solitamente tornava a casa molto velocemente.

Le piccole e trasparenti gocce di sudore colavano una a una dalla sua fronte, come per fargli rendere conto di quanta paura stesse provando in quel momento. Le mani gli tremavano lievemente, le pupille si dilatarono, la lancetta del primitivo orologio sbatteva nel silenzio della stanza contro un piccolo cerchio di metallo, il respiro del ragazzo diventò più corto e il rumore della saliva che veniva deglutita in quell'istante rimbombò nella camera.

L'uomo sulla trentina passati da poco, si diresse per la millesima volta nella cucina della loro casa e controllò che i piatti fossero al loro posto sulla tavola, poi spostò la forchetta vicino al piatto, poi la spostò più a sinistra, poi più a destra, poi di venti gradi verso nord e per ultimo trentacinque a sud.

Hoseok fin da piccolino era stato un uomo ansioso, ma sia la moglie che la figlia nel corso degli anni lo avevano aiutato a trattenere quel sentimento per riuscire a trasformarlo in felicità.

A un tratto si udì il suono famigliare di una chiave che veniva girata più volte all'interno della serratura, l'egittologo sorrise e quando scorse la figura della figlia le corse in contro e l'abbracciò da dietro, per poi stringerla a se con affetto. La donna sorrise, amava quando il padre l'accoglieva in quei modi, si sentiva sempre protetta e amata in qualsiasi situazione.

T/n chiuse la porta ed appoggiò le busta a terra per poi stringere sempre più forte Hoseok tra le sue braccia.

"Padre come è bello rivedervi!"

"Anche per me figlia mia!" la ragazze lasciò un dolce bacio sulla guancia dell'uomo, ma in quel momento percepì quanto fosse bagnato e comprese immediatamente che il padre tempo prima era andato in iper-ansia. Ella portò le buste nella cucina per poi far sedere Hoseok in una sedia e con un pezzo di tessuto pulito gli asciugava la fronte dicendogli:

"Padre...quante volte vi dico che non vi dovete preoccupare per me?!"

"Sono vostro padre è mio dovere farlo!"

"Si, ma lo sapete che finisco di lavorare a quest'ora e quindi non vi dovete preoccupare me, poi mi riaccompagnano a casa ogni volta Annalisa e suo fratello Yoongi" l'egittologo annuì e così mise al proprio posto il cibo recuperato da T/n.

Quando l'uomo si voltò una seconda volta per posare la cena sui piatti vide un piccolo sacchetto in cuoio posato vicino al proprio bicchiere.

Hoseok posò i piatti sui due posti e quando prese tra le proprie mani l'oggetto chiamò il nome della figlia: "T/N!!! Vieni in cucina per favore!"

La donna in pochi secondi arrivò indossando la veste da notte e vedendo il padre con tra le mani il suo regalo mise le mani dietro la schiena per poi far comparire sul volto un docile sorriso.

"T/n...questo dove l'hai preso?"
"Ho voluto fare un regalo a voi padre!...Spero vi piaccia" il ragazzo si sedette nella propria sedia e quando lo tirò fuori, l'ultimo raggio di luce del sole fatalità illuminò il bracciale facendolo risplendere.

L'egittologo rimase estasiato da così tanta bellezza e disse: "E' stupendo bambina mia, grazie mille!" la donna gli sorrise e così i due si abbracciarono per la seconda volta in quella serata.

L'allievo di Leonardo Da Vinci [K.T.H. X reader]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora