BONUS (Anni '90): Suonano le trombe...

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Dall'incidente di qualche mese prima, le percezioni sensoriali di Lewis erano incrementate a vista d'occhio. Per qualche assurda ragione, nonostante si fosse solo brillantemente ripreso da un infortunio a una gamba e passasse il proprio tempo a gironzolare per l'area hospitality in incognito, sorreggendosi a un paio di stampelle, gli sembrava di udire una voce inquietante, che usciva dalle viscere della Terra. Cose come "un cordialehhhh salutohhhh" e poi un urlo, "scattanohhhhh le vetturehhhhh!"
Le vetture scattarono, per il Gran Premio d'Europa, con nientemeno che Carlos Sainz Jr in pole position.
La sagoma della monoposto arancione dello spagnolo rimase davanti a tutti, in particolare davanti alle due Redbull di Max Verstappen e Alex Albon. La voce che proveniva dalle viscere della Terra dichiarò che la partenza era stata regolare. A quel punto si scatenò l'inferno, alcune vetture vennero a contatto e la Pink Panther di Lance Stroll iniziò a volteggiare in aria. Bernd Maylander fece il propri ingresso trionfale e si piazzò davanti a tutti al volante della safety car. Peccato, perché Lewis aveva sperato di andare a raggiungerlo per un torneo di briscola improvvisato. Avrebbe dovuto attendere. Nel frattempo Kimi Raikkonen, coinvolto nell'incidente, se ne andava in giro a piedi nella sua tuta bianca e nelle sue scarpe spaiate.
Amava raccontare una storia piuttosto inquietante, in proposito: "Una volta, all'epoca dei kart, in occasione della mia prima ubriacatura, dovevo andare in pista per una gara, ma ero messo talmente male che non mi accorsi di essermi messo scarpe di colori diversi. Non mi è stata ritirata la licenza per guida in stato d'ebbrezza, quindi ho deciso di continuare per scaramanzia a mettermi sempre scarpe spaiate."
Va da sé che Lewis non aveva creduto a quella storia. Secondo il suo compagno di squadra Valtteri, Kimi ingigantiva il proprio rapporto con gli alcolici al solo scopo di apparire più affascinante e più in stile James Hunt, cosa che in realtà non gli serviva più di tanto, perché era felicemente sposato e non interessato alle relazioni occasionali, anche se Lewis sospettava che di tanto in tanto si fosse ritrovato in atteggiamenti intimi proprio con Valtteri durante i loro festini alcolici, che Valtteri sosteneva di non fare.
Nel frattempo Sainz seguiva la safety car, ancora in prima posizione, mentre il suo compagno di squadra Trollando Norris si era ritirato.
"Che palle questa safety car" si lamentò Lewis con la sua amica Winnie Harlow. "Negli anni '90 non sarebbe mai successo niente di tutto ciò."
"Hai ragione, questa gara è noiosissima" convenne Winnie. "Se ci fossi io ad azionare la bandiera a scacchi, sarebbe già finita da un pezzo!"
Meno male che Winnie aveva capito tutto dalla vita, lei sì che sarebbe stata un perfetto direttore di gara... purtroppo una simile prospettiva non sarebbe mai diventata reale, ma Lewis rimaneva fiducioso per il futuro.
Finalmente la safety car si levà di torno e Sainz riprese il proprio ruolo di leader del gran premio, davanti alle Redbull e alla Ferrari di Sebastian Vettel, mentre da parte sua Valtteri era in mezzo al nulla. Era così che inseguiva il mondiale?! Lewis scosse la testa, indispettito.
"Che ti sparissero le ruote! Non meriti di essere considerato un vero contendente al titolo! Se lo vincesse Verstappen, sono certo che ne sarei immensamente soddisfatto!"
Non si sentì in colpa nemmeno un po' per quel pensiero immorale. Anzi, si divertì a gufare un po', facendo un tifo smodato per Antonio Giovinazzi, che era quinto davanti alla freccia d'argento di Bottas.
Come gufo non era granché, dato che Valtteri superò Antonio, però venne a piovere, il che era comunque utile a rimescolare le carte in tavola e a rompere le scatole ai piloti che si trovavano in pista invece che nell'area hospitality.

***

Sebastian si sentiva sul tetto del mondo. Il suo compagno di squadra era fuori dai giochi e ormai toccava a lui tenere alti i colori del team.
Era quarto, come un Hulkenberg qualsiasi, ma vedeva bene il retrotreno della monoposto di Albon. Sapeva che sarebbe riuscito a passarlo senza difficoltà.
Alex provò a opporre resistenza e, come conseguenza, venne a piovere. Per fortuna Max ne approfittò per rientrare ai box, quindi Sebastian non fu costretto ad affiancarlo e ad attaccarlo. Se l'avesse fatto, sarebbe sicuramente finito in testacoda. Almeno per qualche tempo, invece, poteva sentirsi al sicuro.
"Oggi non pioverà" disse una voce che proveniva dalle viscere della Terra. Sembrava quella di Barrichello dalla cabina di commento di Rede Globo. Da quando Lewis si era fratturato la gamba mesi prima, stranamente Sebastian aveva iniziato a sentire le voci. Si era confidato con Kimi, che però non gli era stato d'aiuto. Si era limitato a informarlo che, dopo una serata alcolica, anche lui sentiva le voci.
Barrichello scrutava il cielo meglio della nonna e smise di piovere.
"In cu*o a Verstappino, che ha le gomme da pioggia!" esclamò Sebastian, alla radio.
Dal box non lo presero in considerazione, forse erano troppo impegnati a contemplare quello che accadeva al box della Mercedes.
Sebastian si sarebbe fatto raccontare in seguito gli incresciosi eventi: Esteban Ocon, rientrato ai box per una lunga sosta, era appena uscito quando Valtteri Bottas si era presentato al cospetto dei meccanici, che erano lì pronti con le ruote, tre in totale, perché credevano di essere nel bel mezzo di una corsa per apecar.
Mentre accadeva tutto ciò, Sebastian si sentiva sessualmente eccitato dalle peripezie che stavano accadendo a Max, che entrava e usciva dai box per cambiare gomme.

Le Cronache dei VetteltonWhere stories live. Discover now