Capitolo 10

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Entrammo nel pub e la cameriera fece partire la nostra ordinazione: sapeva che avremmo ordinato gli stessi hamburger con due birre a seguito. Ci sedemmo al nostro solito tavolo, che era quasi sempre libero, e continuammo la conversazione iniziata nell'auto.

«Se io ora dicessi qualcosa con un tono di voce molto basso, riusciresti a sentire le mie parole?» Chiese J sottovoce.

«Affermativo» risposi.

«Quindi, se durante le interrogazioni ti suggerisco sottovoce, riesci a capirmi?»

«Si.» Mi fermai qualche minuto a riflettere su quell'affermazione, prima di capire la grossa opportunità. «È un'ottima idea» Dissi battendo il pugno contro il suo.

Qualche attimo dopo, due Hamburger fumanti e due birre alla spina vennero consegnate al nostro tavolo, avevamo una gran fame e divorammo tutto in pochi minuti. Nonostante l'hamburger avesse uno spessore niente male, io non ero soddisfatto. Al contrario di J, che era totalmente pieno, io avevo ancora lo stomaco che reclamava cibo e decisi di accontentarlo. Cosi, con tutto lo stupore di J, ordinai il panino maxi. Il panino arrivò al mio cospetto qualche minuto dopo, riuscivo a distinguere l'odore di ogni ingrediente al suo interno. Due meravigliose fette di pane contenevano un letto d'insalata che ospitava un hamburger da quasi un chilo, il formaggio colava copiosamente dal maestoso medaglione di carne sul quale era adagiato. Su di esso, una fetta di pomodoro, tagliata in modo più che magistrale, accompagnava il secondo strato di insalata. E infine, una distesa dorata di patatine fritte accompagnava il panino in tutta la sua immensità.

«Bro, con quella porzione potrei vivere una settimana» disse J, osservando il mio piatto.

«Lo so bro, ma in questo momento sento che potrei mangiare una distesa di mucche per intero.»

Non avevo mai avuto tanta fame in tutta la mia vita. Senza più tergiversare, mi fiondai sul panino. Il primo morso fu paradisiaco, nella mia bocca esplose un mix di sapore mai sentito prima. Assaporai ogni morso e ogni attimo, quella sera mangiai più di quanto avessi mai desiderato. Finalmente, il mio stomaco sembrava essere soddisfatto, io e J ci alzammo e andammo a pagare il conto. Raggiunta la cassa non trovammo la solita commessa, ma trovammo quella che sembrava essere la proprietaria del locale. Una signora molto simpatica dai folti riccioli biondi e dal viso che mostrava meno anni di quanti ne avesse realmente.

«Sei tu il ragazzo che ha mangiato il maxi panino?» La signora mi sorrise ed estrasse, dalla tasca della sua divisa, un bigliettino che chiuse nella sua mano.

«Si, sono io» Risposi, con lo sguardo più fiero che avevo a disposizione.

«Nessuno ci era mai riuscito fino a stasera, e dato che sei il primo in tutta la storia del locale, sono felice di farti questo regalo.» La signora allungò la mano verso la mia e mi porse un biglietto con scritto "1000 Free Play". Avevo già capito cosa avevo tra le mani, ma volevo essersene sicuro.

«Significa che...»

«Puoi fare mille partite gratis.» La proprietaria terminò la frase al mio posto. Soddisfatto per la vittoria, regalatami solo dalla mia ingordigia, pagai il conto e mi diressi con J verso la sala giochi all'interno del pub.

«Tutto questo è meraviglioso. Mille partite gratis» esclamò J.

Passammo quasi tre ore davanti quei videogiochi, rimanemmo all'interno di quella sala fino a quando non superammo ogni nostro record personale: consumammo quasi metà del bonus che avevo vinto mangiando il panino. Quando uscimmo dal pub, l'orologio del mio cellulare segnava la mezzanotte. Soddisfatti della serata, salimmo in auto e ci dirigemmo verso casa.

«Ehi J...» Dissi mentre aprivo lo sportello dell'auto.

«Dimmi bro.»

«Sono felice che tu sia mio amico» dissi, guardandolo fisso negli occhi.

Cronache Di Un Lupo - L'inizioWhere stories live. Discover now