Capitolo 82

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Una settimana prima

Mancava una settimana alla solita presentazione annuale di Roy e, dalla sua stanza, Kiran sentiva tutti gli studenti muoversi nell'accademia per ultimare alcuni preparativi: a lui ed Emily, in quel momento, interessava solo dormire. Qualche giorno dopo aver ricevuto la notizia di guerra, i due ragazzi non fecero altro che allenarsi con i loro due professori. Roy aveva mostrato loro l'arena sotto la scuola: le attrezzature da allenamento non erano ancora pronte, ma le vaste dimensioni dell'arena permettevano un tranquillo svolgimento degli esercizi a corpo libero. Nei giorni successivi Alexis, Roy, Kiran ed Emily si allenarono nella lotta; fu un allenamento durissimo, molte volte, i due ragazzi, ne uscirono sconfitti e con le ossa rotte. Fortunatamente la guarigione era quasi istantanea, ma il dolore rimaneva.

«Gli Occhi bui sono un clan molto pericoloso, sono una razza abile sia nella lotta che nella caccia. Non avranno la minima pietà se vi vedranno stanchi o feriti. Vi uccideranno senza farsi il minimo scrupolo.» Queste furono le parole dette da Roy il primo giorno di allenamento. Mentre aveva gli occhi chiusi, Kiran si rigirava tra le coperte, inquieto. Non lo ammetteva, ma il pensiero di non riuscire a proteggere Emily sul campo di battaglia, e la possibilità di morire, gli mettevano una certa ansia. Istintivamente, Emily cerco la mano del ragazzo e la strinse. Kiran si girò e quando incontrò gli occhi della ragazza sentì una stretta al cuore. Non poteva perderla, non doveva. Avrebbe dato tutto sé stesso, anche la vita, se necessario. Il ragazzo sfiorò delicatamente il viso di lei e le diede un bacio sulle labbra. Poco dopo si addormentarono.

Quando furono nuovamente svegli, Emily raggiunse la sua camera per mettersi gli abiti sportivi, Kiran invece indossò i primi abiti che trovò davanti e uscì dalla stanza. Una volta raggiunto il pian terreno, uno sconosciuto lo chiamò per chiedere delle informazioni. Il ragazzo era poco più basso di lui, con occhi e capelli castani. Kiran non diede molta importanza e non rispose alle domande, preferì procedere tranquillamente verso la sua destinazione: andò verso l'ascensore segreto, ci entrò e raggiunse l'arena. Le porte dell'ascensore si aprirono e l'enorme arena apparve davanti al giovane licantropo. Kiran fece alcuni passi in avanti, poi si guardò alle spalle, per essere sicuro che nessuno lo avesse seguito, e procedette oltre le solide porte in ferro che si innalzavano davanti a lui. Quelle porte erano state fatte con una delle leghe metalliche più pesanti del Sindanonn: per via del loro peso venivano lasciate sempre aperte, nessuno erano in grado di chiuderle.

 Oltrepassate le porte, Kiran guardò davanti a sé: il terreno, fatto precedentemente in terra battuta, era stato totalmente sostituito da piastre di un bianco candido molto intenso. Le piastre si estendevano per tutta la circonferenza dell'arena. Gli spalti, divisi in anelli superiori e inferiori, inseguivano l'arena per quasi tutto il suo perimetro e offrivano un ottimo punto di vista da qualsiasi direzione: un piccolo muretto di cemento li sperava dal terreno di gioco. Kiran prosegui fino al centro dell'arena, guardò a destra e vi trovò una piccola galleria che conduceva a gli spogliatoi maschili, poi si girò a sinistra e vide quelli femminili. Ubicato nel punto più alto dell'arena, vi era un enorme tabellone elettronico, ovviamente era spento, ma Kiran immaginava servisse a monitorare il tempo o il punteggio. Il tabellone era sostenuto da due enormi pilastri in pietra, posizionati al limitare destro dell'arena. Quello era l'unico punto in cui gli spalti erano privi di posti a sedere. Kiran inspirò l'aria, accuratamente filtrata da depuratori, e iniziò il suo allenamento. Qualche ora dopo Emily, Roy ed Alexis lo avrebbero raggiunto.

Nella stanza superiore dell'accademia, al terzo piano, Roy, Janus ed Alexis confabulavano tra di loro cercando delle prove che potessero mettere in difficoltà chiunque osasse affrontarle.

«Io credo che per affrontare un clan come gli Occhi bui, oltre che alla pura forza fisica, siano necessari l'istinto di caccia, di sopravvivenza e quello primordiale. Siamo pur sempre per metà lupi, la nostra grande forza viene da lì. Se i nostri ragazzi riuscissero a padroneggiare l'istinto primordiale, avremmo la vittoria in tasca» annunciò Roy, innalzando leggermente il suo tono di voce.

«Sono d'accordo con te» rispose Alexis.

«Cos'hai in mente?» chiese Janus, mentre scartava le opzioni scelte sino a quel momento.

 Erano entrati in stanza e si erano seduti al grande tavolo circolare. Da circa un'ora scrivevano su un foglio di carta le varie prove possibili, ma o erano troppo facili o prive di originalità. Così, quando Roy alzò il tono di voce, lo ascoltarono.

«Per la prima prova, io proporrei una caccia all'interno della foresta. Non devono cacciare necessariamente un animale, l'importante è che imparino ad affinare i loro sensi» disse Roy battendo le dita sul tavolo.

«Non sarebbe affatto male, inoltre, uno di noi potrebbe travestirsi in modo da spaventarli. Così imparerebbero a cacciare e a non essere cacciati» concluse Janus.

«Come fare per risvegliare i nostri istinti primordiali?» iniziò a domandarsi Roy ad alta voce.

«Dovremmo essere capaci di metterli alle strette. Cosa intendi precisamente con "Istinto Primordiale"?» domandò Alexis.

«Molto tempo fa, i licantropi non erano dotati del nostro stesso potenziale. Erano molto più potenti di quello che siamo noi ora. Poi, il potere, col tempo si è affievolito ed e diventato quello che possediamo tutti quanti. Se un licantropo riuscisse a padroneggiare la sua vera forza, il suo vero istinto, diventerebbe una creatura inarrestabile» disse Roy guardando le sue mani.

«Capisco la tua volontà di volerti difendere, ma non credi che richiederebbe molto tempo? Non sarebbe più efficace provare con qualcos'altro?» chiese Alexis.

«Cosa suggerisci?» domandò Roy.

«Perché non li facciamo scalare una delle parti più ripide della montagna?» chiese Janus.

«Non possiamo, è occupata da gli Occhi Bui. Ci butterebbero giù senza nemmeno pensarci due volte» continuò Roy

«C'è sempre l'altro lato della montagna, solo che è più ripido e pericoloso, soprattutto nell'ultimo tratto da scalare. Il sentiero che conduce alla cima si compone in una serie di tornanti che portano alla prima parete da scalare, successivamente il percorso tende a diventare molto più ripido e stretto consentendo, in alcuni punti, il passaggio di una persona per volta. Il passaggio termina con un'altra parete da scalare, quella più ripida e pericolosa. Fortunatamente, la roccia ha creato degli appigli naturali che permetteranno a gli studenti di scalarla con rapidità. L'unico problema è l'altezza, dovranno salire per più di settecento metri, prima di arrivare in cima. Per ovviare il problema, potremmo fissare delle corde sulla prima scalata, in modo da facilitarne il superamento. Però, da quel punto in poi, non avranno alcun aiuto. È rischioso, se uno di loro dovesse cadere, sarebbe morte certa» spiegò Alexis guardando la cartina topografica delle montagne.

«Vada per la montagna» disse Roy «Nella guerra con gli Occhi Bui rischieranno comunque di morire, se i Druna non ci danno una mano, meglio svezzarli adesso che vige un clima più o meno sicuro.»

«Mi sembra ragionevole. Rischioso ma ragionevole. Ora pensiamo a come fissare le corde.» Mentre parlava, Alexis prese un foglio e disegnò su di esso il modo in cui intendeva montare le corde

«Io mi occuperò di montare le corde lungo il percorso, poi aspetterò gli studenti in cima. Voi proseguirete per il sentiero nascosto, sapete già dove si trova» disse Alexis continuando a disegnare.

«E come ultima prova?» chiese Janus.

«Potrei far combattere gli studenti rimanenti contro me e Alexis. Sarebbe una sfida interessante. Spero di non dover affrontare tutti gli studenti, ma se sarà necessario, lo faremo.» concluse Roy stringendo i pugni.

«Quanto tempo pensi di dargli?» domandò Alexis.

«Trenta minuti per la prima dovrebbero bastare. La seconda prova, data la sua difficoltà, sarà quella con più tempo a disposizione: un'ora per completare tutto il percorso sarà sufficiente. Mentre per la terza basteranno solo due minuti. Solo chi riuscirà a resistere due minuti in arena con noi potrà diventare comandante del suo piccolo branco.» Roy guardò l'orologio appeso al muro «Dobbiamo sbrigarci, altrimenti farò tardi per l'allenamento.»

Cronache Di Un Lupo - L'inizioWhere stories live. Discover now