Capitolo 4

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Ci sedemmo tutti in cerchio e io cominciai a raccontare...
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<ecco vedete, quando nostra madre è morta, noi ovviamente dovevamo andare a stare da mio padre, ma quel pezzo di merda voleva solo me, cosí decise di dare Alvaro in affidamento ad un altra famiglia. Quello che non sapete... > mi interruppi sull'orlo di piangere
<quello che non sapete è che mio padre voleva me perchè, essendo indifesa, poteva picchiarmi e abusarmi quando voleva>
A detta di quelle parole tutti rimasero zitti tranne Alvaro
<IO TI GIURO CHE LO UCCIDO QUEL PEZZO DI MERDA> gridò lui ancora incredulo
Mi tolsi la maglietta, presi una salvietta stuccante e cominciai a togliere tutto il trucco che copriva lividi e tagli.

Alvaro piangeva in silenzio

<scusa, scusa, scusa, scusa, non avrei mai dovuto abbandonarti> disse mentre singhiozzava
<è tutto ok, non è colpa tua> cercai di tranquillizzarlo.
<OK QUINDI MI STATE DICENDO CHE SIETE FRATELLI? > urlò Benedetta entusiasta
<SI CAZZO> urlai io ancora piú felice mentre saltella i per la stanza.
Ad una certa beccai in pieno un pallone da calcio e quindi caddi sul mio sedere.

Inutile dirvi che siamo scoppiati tutti a ridere
Arrivò Mattia che con la grazia di una balena in calore, mi mise sulle sue spalle e mi portò al piano superiore
Mi mise a sedere sul bancone della cucina mentre mi portava un biscotto e cominciammo a parlare:
<quindi l' altra mattina mi hai tirato uno schiaffone che perchè avevi paura che potessi farti del male? > disse lui ridacchiando
Quella risatina era cosí carina, e mi bloccai a guardare le sue labbra mentre parlavano.
<ma mi stai almeno ascoltando, ti ho chiesto se vuoi qualcosa da bere> mi ricordò il qui presente mentre metteva le sue mani sopra le mie cosce.
<EHM, oh si, certo, un bicchiere d'acqua andrà benissimo> dissi io imbarazzata
<ti ho detto che sei carina quando ti imbarazzi? > a quella frase diventai un pomodoro e mi nascosi sotto il cappuccio della felpa.

<hehe> dissi io ancora piú imbarazzata. Lui mi tolse il cappuccio con delicatezza e mi sussurrò
<non so per quanto io possa resistere> disse lui mordendosi il labbro
<WHOA, ECCO EHM, CHE NE DICI SEH, UGH> aggiunsi io cercando di formulare una frase di senso compiuto.
<mi piace sapere che ti faccio questo effetto> disse lui mentre faceva l'occhiolino.
<mmh ok, modesto pt.2> dissi io causando un' altra delle sue risatine che tanto adoravo.
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Passò una settimana e io e I ragazzi eravamo tutti migliori amici
<ALVARO VIENI A VEDERE CASA CON ME OGGI? > urlai io dal piano di sopra della casa di Mattia.
Ho deciso di stare da lui questa settimana, fino a che non possa avere il mio appartamento. Io e Aloe abbiamo deciso di andare ad abitare insieme.

Cominciammo ad andare verso l'appartamento. All'entrata trovammo l'agente immobiliare che ci fece fare il giro della casa.
<oh si è proprio bello come me lo aspettavo> dissi io con gli occhi sognanti.
<perfetto, queste sono le chiavi, ci rivedremo> disse la signora mentre usciva dalla porta d'ingresso.
<cazzo è perfetto Elle, come lo hai trovato? > mi chiese mio fratello
<bho> disis io ridendo contagiandolo.

<OK ORA ANDIAMO PERCHÈ DEVO ANDARE A DENUNCIARE QUEL VERME> dissi io entusiasta
<okok, cosa pensi di fare? > mi chiese aloe
<ok ascolta: io non torno a casa da una settimana, no? Quindi probabilmente se ora torno a casa, mi aspetteranno tante botte. Quindi ora andiamo in caserma, spiego tutto, e faccio in modo che uno di loro venga con me, ma si nasconda all'entrata, in modo che possa vedere tutto. E bitch, verrà colto in fragranza> dissi io con il sorriso del diavolo.
<è per questo che simo fratelli> disse alle mentre venne ad abbracciarmi.

Arriviamo in caserma, spiego tutto e sono tutti d'accordo con il mio piano.
Arriviamo davanti a casa e un poliziotto si nasconde nei cespugli dietro di me.
Busso
<FINALMENTE SEI ARRIVATA PUTTANA, NON VEDO L'ORA DI UCCIDERTI CON LE MIE STESSE MANI> disse l'uomo sulla porta
Come cerca di afferrarmi dietro di me sbuca il poliziotto che lo ammanetta e lo condanna all'ergastolo per tentato omicidio.

Scoppio in lacrime alla vista del mio incubo che viene portato via da me.
<dai, andiamo a prendere la tua roba e andiamo a casa> mi dice aloe mentre mi calma.
<ok. Dai andiamo>
Cosí andiamo su, prendiamo tutto quello che mi serve, carichiamo tutto in macchina e partiamo verso la mia nuova vita.

Arriviamo a casa, metto a posto tutto, e cado in un sonno profondo tra le braccia di aloe.
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Suona la sveglia e ci alziamo, ci prepariamo e ci dirigiamo verso scuola.
Sto avanzando verso il mio armadietto, quando sento qualcuno che mi afferra e mi porta dentro uno sgabuzzino.
Tiro un sospiro di sollievo quando mi accorgo che so tratta di Mattia.
<TI HO DETTO CHE NON DEVI SPAVENTARMI> gli urlai ancora spaventata
<ok, ma ora taci> mi chiese il moro
<NO, NON CI PENSO NEANCHE, CONOSCI IL MIO PASSATO POLIBIO> urlai ancora piú frustrata
<ok e mi dispiace, ma ora stai zitta> mi pregò il ragazzo
<fammi stare zitta tu> risposi in modo divertito, <o forse Polibio non ha le pal->
Ve ni interrotta dalle sue labbra sulle mie.

Cazzo per quanto ho aspettato questo momento

Dopo qualche minuto mi chiese l'accesso con la lingua, glielo diedi, perchè volevo approfondire il bacio, non riuscivo ad averne abbastanza, lo stringevo come se avessi paura che se ne andasse come gli altri.
Si staccò
<ti ho fatto stare zitta cosí> mi chiese con il fiatone.
Se ne stava per andare, ma lo presi per la maglietta e lo riavvicinai alle mie labbra.
Mi mise a sedere sopra un tavolo di metallo, lui si mise in mezzo alle mie gambe
Riuscí a sentire una pressione sotto, quindi realizzai e decisi di fargliela pagare per avermi spaventato, cosí mi stacco, scendo dal tavolo, e me ne esco dallo sgabuzzino come se non fosse successo nulla, ma già sò che lui è rimasto in quello sgabuzzino impalato.

Ero "finalmente" riuscita ad arrivare al mio armadietto, presi i libri quando sentí il mio telefono squillare.

Whattsapp

Matti😩💕
Pensi veramente di cavartela cosí?

Io:
Impari a spaventarmi di prima mattina, stronzo❤️

Matti😩💕
OK... Abbiamo un conto in sospeso😙✌️

Io:
Non cantare vittoria belloccio, ci vediamo a pranzo💕

Andai in classe con Benedetta e le raccontai tutto per filo e per segno
Posso dire che rimase sconvolta
<AH LO SAPEVO CHE PROVA A QUALCOSA PER TE> sbraitò lei
<zitta signorina Nelson> richiamo la professoressa
<problemi da donna, scusi prof> disse la bionda ridacchiando.

Spazio autrice
Buongiorno Loves💕
Stiamo cominciando ad entrare nella storia, hehe.
Aggiorno a 5 stelline
Votate e commentate💕
~Elle💕





No Time To Die | M.PWhere stories live. Discover now