Charles Leclerc/Max Verstappen

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artvworld

Max stava bussando alla casa dove risiedeva il suo amico Charles. Anche se era consapevole che doveva stare a casa per via della quarantena, ma si era ritrovato un messaggio in direct di un'amica di Charles, una certa Charlotte, in cui gli pregava di andare dal monegasco perché stava avendo una delle sue crisi, e non vuole che nessuno dei suoi amici si avvicini. Quando trova le parole "Charles" e "crisi" vicine, scatta in piedi come una molla e corre dal suo amico, mandando tutto e tutti a quel paese.

E' davvero buffo pensare che un odio ingiustificato si sia trasformato in una profonda amicizia caratterizzata da sbronze nei post gara, uscite spericolate e scherzi telefonici nel cuore della notte. Erano due anime opposte: una più ribelle e un'altra più gentile, con una passione per le corse in comune.

- Senti Charles, so che sei lì dentro a fingere che non ci sia nessuno, aprì immediatamente oppure la butto con un calcio come quei film americani di guerra e roba simile – urlò Max sbattendo i pugni sulla porta. Baraccolando per l'alcool ingerito nei giorni precedenti, Charles raggiunse la porta.

- Mio dio Charles, cosa cazzo volevi fare – disse Max una volta che il monegasco aveva aperto la porta, per poi crollare tra le sue braccia. Entrò in casa e chiuse la porta, portando il padrone di casa sul divano in modo tale che il monegasco si sdraiasse.

L'olandese andò in cucina a preparare una camomilla, e nel frattempo il monegasco corse in bagno a svuotare tutto ciò che aveva nello stomaco. Poi si incontrarono in salotto, con due calde e fumanti tazze di camomilla tra le loro mani.

- Ora dimmi per quale motivo ti sei ubriacato fino a vomitare l'anima – domandò l'olandese con un tono quasi fraterno.

- Mi manca – disse il monegasco quasi sussurrando.

- So quanto sia difficile; vi conoscevate dalle superiori e fa male veder finire una relazione che durava da così tanto tempo, ma bisogna andare avanti. Dopo la vostra rottura hai fatto tre pole e due vittorie consecutive, cosa ti ha fatto buttare giù così tanto? – domandò il numero trentatre.

- Si è scopata il suo nuovo ragazzo – disse ancora sussurrando.

- Non ti seguo – continuò ancora.

- Quando ci siamo conosciute mi aveva detto che non si sarebbe concessa a nessuno dopo nemmeno un anno di relazione. Prima si vuole fidare di quella persona prima di fare sesso... quello che ti voglio dire è che si è fidanzata dopo nemmeno un mese dalla nostra rottura, e dopo nemmeno sei mesi di frequentazione già si è scopata uno – disse il monegasco tra le lacrime.

- Mi spieghi come fai a saperlo? – e il monegasco aprì l'app di Instagram per andare in direct. Aprì la chat con il presunto ragazzo, e gli mostrò una serie di foto dove si vedeva che Giada dormire sull'addome di un ragazzo, con le lenzuola che copriva il corpo. - Tu credi che non ti aveva mai amato – domandò dando il telefono al monegasco.

- Fino all'anno scorso ti avrei detto di no, ma negli ultimi mesi era cambiata, e ma la cosa che mi aveva fatto male più di tutte è stata quando mi ha dato dell'infedele. Io infedele? Io ti ho perdonato le tue scopate in discoteca quando ti ubriacavi con le tue amiche. Io mi sono stato zitto a non risponderle a tono, e poi ha messo in mezzo la sua migliore amica. Charlotte è stata presa di mira per cosa, perché è stata l'unica che si era preoccupata di me? In lei ho trovato un'amica che non pensavo di trovare, ma mai l'avrei pensato un ipotetico noi – disse il monegasco sfogandosi.

- Sai che ti dico? Manda a fanculo questa Giada e vai avanti. Non ti merita né le tue lacrime e né tantomeno che ti rovini la tua vita in questo modo. Sei la persona più meravigliosa che io abbia mai conosciuta in tutta la vita; riesci a far ritornare il sorriso dopo i momenti brutti che la vita ci riserva, riesci a coincidere il divertimento e la responsabilità che solo tu sai fare, sei un buon confidente e una spalla su cui posso contare. Quindi ti prego, non cambiare per gente che non ti merita – disse l'olandese appoggiando una mano sulla spalla. – Promettimi che ci proverai a non pensarla più? –

- Ci proverò – disse il monegasco semplicemente, guadagnandosi un abbraccio.

- Allora, che cosa ci mettiamo a guardare? – domandò l'olandese.

- La casa di carta l'ho finita giusto ieri. Ci vediamo qualche film? – propose il monegasco.

- Qualsiasi cosa, basta che non sia romantico – disse l'olandese facendo scoppiare a ridere il ragazzo affianco.

- Vediamo "Chiamami col tuo nome" – disse il monegasco sbattendo le mani come un bambino.

- Ma se t'ho detto... non importa, sei una causa persa – disse l'olandese alzando le mani in segno di arresa.

Durante la visione del film, Charles buttava ogni tanto un occhio sul ragazzo seduto affianco. Sembrava particolarmente perfetto nelle sue imprecazioni, nella sua risata, nei suoi gesti, del modo in cui si preoccupava per lui. Ogni tanto buttava qualche imprecazione in olandese nei confronti di Oliver, facendolo ridere, ma dentro di lui era scattato qualcosa.

Si stava innamorando del suo stesso amico.

- Ma che limone – disse l'olandese, facendolo svegliare dai suoi pensieri. Lentamente si girarono, a pochi centimetri dalle loro labbra. Lentamente, si baciarono nello stesso istante in cui Elio e Oliver si diedero il primo bacio.

Survive to drive || OSWhere stories live. Discover now