Christmas Holiday; Pierre Gasly

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《Devo dire che sei la persona più lenta che io abbia mai conosciuto.》 Mi prese in giro Pierre, il mio migliore amico, appoggiato allo stipite della porta della mia camera da letto.
《Allora potresti smetterla di lamentarti e venire a darmi una mano!》 Appoggiai le braccia sui miei fianchi e lui ruotò gli occhi. Si avvicinò a me ed iniziò a riporre i vestiti che si trovavano sul letto nella valigia, mentre io sceglievo cos'altro portare con me.
《Ricordami di non chiederti mai più di venire in vacanza con me.》Rise ed io lo fulminai con lo sguardo.
《A proposito di ciò, devi dirmi ancora come tu sia riuscito a convincere mio fratello.》 Lo guardai e lui scosse la testa divertito.
《Non lo so nemmeno io in realtà, ci è mancato poco che mi uccidesse.》 “Beh” pensai “È sicuramente una cosa da Esteban”
《E così, oltre ad averti rovinato la carriera da calciatore, ti avrebbe rovinato anche quella da pilota.》
《Ehy, sono ancora un calciatore formidabile!》 Risi.
《Ho Zidane come amico e non lo sapevo.》 Mi spinse leggermente, sorridendo. Chiusi la valigia ed alzai le mani come se avessi appena vinto una maratona o una qualsiasi altra competizione. 《Dov'è la tua valigia?》Gli domandai, sperando che non l'avesse dimenticata a casa.
《Sta nella mia auto.》 Rispose, caricandosi della mia ed avviandosi verso l'uscita. 《Sei sicura di aver portato tutto, T/N?》 Mi fermai, per pensare.
《Credo di sì, male che va comprerò qualcosa una volta giunti lì.》 Annuì, uscimmo di casa e dopo aver chiuso la porta, entrammo nella sua bellissima Aston Martin.
《Allora è meglio se partiamo subito, ci aspettano sette ore di viaggio.》 Aprì il finestrino e vi poggiò il braccio, per poi ingranare la marcia e partire. Avevamo deciso che lui avrebbe guidato per le prime tre ore e mezzo ed il restante l'avrei fatto io. A differenza di molte altre ragazze, che avevo sentito lamentarsi del fatto che il proprio fidanzato o migliore amico non si fidasse di loro quando si parlava di guida, Pierre mi aveva sempre permesso di guidare la sua vettura, sebbene preferisse farlo lui. Mio fratello, invece, non voleva che toccassi la sua adorata Mercedes. Beh, Esteban era sempre stato un tipo alquanto particolare e piuttosto possessivo, a volte sospettavo volesse più bene alla sua auto che a me o, addirittura, alla sua fidanzata. Fui tentata dall'accendere la radio, ma poi ricordai che fosse una cosa che lui detestava. Voleva parlare oppure godersi il paesaggio quando guidava ed a me non dispiaceva poi così tanto, mi piaceva parlare con lui, era la persona più divertente che avessi mai conosciuto. E poi era sempre gentile e disponibile, sapeva strappare una risata o anche consolare, quando ce n'era bisogno. Era la persona più importante della mia vita, e non solo dal punto di vista dell'amicizia. Per me, Pierre, non era mai stato solo un ‘migliore amico'. Lo conoscevo da quando avevo solamente quattro anni, eravamo cresciuti insieme, io ero stata al suo fianco anche nei momenti per lui più difficili, come ad esempio il declassamento alla Toro Rosso. Era davvero abbattuto, aveva intenzione di mollare, di abbandonare la sua passione. Io allora lo condussi in un capanno accanto alla mia casa in Francia, dove vivevano i miei genitori.

《Dove stiamo andando, T/N?》 Mi chiese Pierre, sbuffando, visto che erano già venti minuti che mi poneva la stessa domanda e non giungeva alcuna risposta da parte mia. Lo trascinai fino ad un piccolo capanno, rovinato, che entrambi conoscevamo bene. Si voltò a guardarmi confuso. 《Perché mi hai portato qui?》 Infilò le mani nelle tasche ed attese che io mi spiegassi. Gli sorrisi leggermente e mi avvicinai ad esso, per poi afferrare la maniglia ed aprirlo. Al suo interno comparve il vecchio kart di Pierre, quello che mio padre gli aggiustava, quando era ancora un bambino.
《Ti ho portato qui, per farti capire che non devi mollare.》 Lo guardai negli occhi. 《Tutto è iniziato da qui, lo ricordi?》Lui annuì, per poi avvicinarsi a me lentamente. 《Io ero sempre seduta lì.》 Indicai un piccolo sgabello con l'indice. 《E tu, invece, rimanevi in piedi accanto a mio padre, domandandogli se sarebbe riuscito a rimettere in piedi il tuo piccolo kart.》Sorrisi e lui mi imitò. 《Lui ti guardava teneramente e ti accarezzava i capelli, per poi risponderti che saresti ben presto tornato a gareggiare.》Iniziai a girare per la stretta stanza. 《Quando mio padre terminava di aggiustarlo, lo portava fin nella breve pista di mia fratello e lì lo usavi, per testare che fosse effettivamente come prima. Esteban non era molto contento di ciò, voleva la pista solamente per lui, non la faceva usare nemmeno a me, però, quando scendevate in pista, vi divertivate molto.》Passai dolcemente la mano sul kart. 《Poi entrambi siete cresciuti, tu hai debuttato nella Formula Renault 3.5 Series e mio fratello nell’Eurocup Formula Renault 2.0 Alps. Ci vedevamo raramente, ma il nostro punto di ritrovo era sempre questo piccolo capanno, dove potevamo sentirci noi stessi, lontani dai riflettori e dalla frenesia del mondo automobilistico.》 Mi sedetti sullo sgabello e Pierre si pose davanti a me. 《Qui potevamo vivere con calma la nostra vita. Qui abbiamo stretto un patto, ricordi?》
《Non dobbiamo arrenderci mai, nonostante tutto e nonostante tutti.》 Sussurrò lui, guardandomi.
《Ed allora non pensare a quello che diranno o faranno gli altri, ma pensa unicamente a fare ciò per cui sei nato, ossia gareggiare. Tu hai dimostrato di essere all'altezza di una monoposto più competitiva della Toro Rosso, purtroppo la Red Bull non era quella che faceva al caso tuo, ma questo non significa che tu non sia un fantastico pilota. Hai lavorato sodo per arrivare in Formula 1, senza aiuti e senza denaro, unicamente grazie al tuo talento. Ti avrebbe sicuramente fatto comodo un manager o qualcuno che si interessasse a te ed assicurasse il tuo futuro, probabilmente ti avrebbe aiutato ad affinare la tua bravura. Ma tu, Pierre, non devi farti condizionare dalle opinioni degli altri. Ti dicono che sei lento? Che sei scarso? Che sei il pilota meno talentuoso della griglia? Fregatene, tu sai che non è così. Lo so io, lo sa mio padre, lo sa Esteban, lo sa anche Franz. E come noi, molte altre persone pensano che tu sia un ottimo pilota e vedrai che avrai l'occasione di dimostrare loro di che pasta sei fatto. Però, promettimi che non abbandonerai la Formula 1, perché la daresti vinta a loro, invece tu devi dimostrare di essere superiore, migliore di loro. E non potrai mai farlo se abbandoni tutto adesso. Quando inizierà la seconda parte della stagione, va’ in pista e fatti valere!》Pronunciai l'ultima frase con un po' più di enfasi, che fece sorridere, se possibile, ancora di più il mio migliore amico. Si avvicinò a me e mi abbracciò, lasciandomi un bacio sulla fronte.

One-Shot// Motorsport (SOSPESO)Where stories live. Discover now