Indossa qualcosa, per l'amor del Cielo!; Max Verstappen

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Dedicata a sugar9403


I giorni trascorrevano, cercavo il momento più adatto per parlare con Charles, ma non arrivava mai. Era sempre distratto, quasi mai era a casa e non mi rivolgeva la parola. Non capivo quel suo improvviso cambiamento, ma, se non altro, agevolava i miei incontri con Max, che non si erano per nulla arrestati. 
«Verrai alla premiazione di stasera?». Mi domandò l'olandese, posando il capo sul mio petto. 
«Non saprei, Charles non me ne ha parlato. Sono giorni che mi ignora e se non mi invita, non posso venire». Risposi, iniziando a passare una mano tra i suoi capelli. 
«Non gliene hai ancora parlato?». Scossi la testa. 
«Anche volendo non ne ho avuto la possibilità. È da quando è tornato dal viaggio che è strano. Non lo capisco». Continuai.
«Be', è un aspetto positivo, non trovi?». Si voltò a guardarmi. «Sarà più facile per entrambi porre fine a questa relazione». Annuii. 
«Sì, credo di sì». Sorrisi. «Proverò a parlargli, così da venire questa sera». Afferrò la mano libera e vi lasciò un bacio sopra. 
«Con chi verrai?». Domandai, curiosa ed un po' gelosa. Mi rivolse un sorriso malizioso. 
«Lo scoprirai stasera. Posso assicurarti che è molto affascinante». Mi imbronciai, ma lui, oltre a baciarmi, non parlò. Si sollevò e si appoggiò allo schienale. Mi prese dalle gambe e mi pose a cavalcioni su di lui. «Cosa indosserai?». Iniziò a far scorrere le sue dita fredde sulla mia schiena calda, dando origine ad un contrasto che mi provocò innumerevoli brividi. 
«Lo scoprirai stasera. Posso assicurarti che è molto affascinante». Lo imitai e lui roteò gli occhi, infastidito. Odiava quando non rispondevo alle sue domande, ma a volte mi piaceva fargli comprendere come mi sentissi quando evitava di rispondere. 
«Prova ad indossare qualcosa che attiri lo sguardo degli altri e giuro che non la passerai liscia». Assottigliò gli occhi, cercando di minacciarmi, non comprendendo che il suo modo di rimettermi al mio posto mi piaceva. 
«Correrò il rischio». Gli feci un occhiolino. In quel preciso momento udii il cellulare vibrare, segno che era arrivato un messaggio. Lo afferrai e notai che era Charles.
"Questa sera c'è la premiazione, mi farebbe piacere se mi accompagnassi". Alzai un sopracciglio. Era evidente che avrebbe preferito non invitarmi e quella che sembrava una costrizione mi irritò. Se non mi volevi, non mi invitavi. E, soprattutto, se dovevi ignorarmi, mi lasciavi. Decisi, però, di calmarmi, d'altronde neanche io avevo avuto il coraggio di porre fine alla nostra relazione. 
«A quanto pare sarò dei vostri». Rivolsi l'attenzione all'olandese. 
«Verrà a prenderti lui?». Scossi la testa. 
«Non ho bisogno di lui, visto che il suo invito non mi è sembrato né voluto né sincero. Verrò da sola e ci incontreremo lì». Risposi. 
«Vendicativa». Mi sorrise. «Mi piace». Pose una mano sul mio viso ed iniziò ad accarezzarlo. «Gaia...». Fissai il mio sguardo nel suo. «No, lascia perdere, è una domanda stupida». Disse, per poi spostare la sua attenzione fuori la finestra. 
«Max, parlami. Cosa volevi chiedermi?». Afferrai il suo volto, affinché mi guardasse. 
«Tu mi vuoi davvero? O questo per te è solo un modo per divertirti in una relazione che non ti soddisfa più?». Non compresi perché mi avesse posto quella domanda. Vedendo che non rispondevo, roteò gli occhi. 
«Ok, ho capito. Mi sono illuso». Fece per alzarsi, ma feci resistenza e lo bloccai. 
«Ero solo rimasta scioccata dalla tua domanda, non ho ancora risposto». Ritornò a guardarmi. «Certo che ti voglio davvero, credevo lo avessi compreso». 
«Ed allora perché non lasci Charles? Io non voglio dividerti con lui, pensavo di essere stato chiaro la prima volta. Se non metti un punto alla tua relazione, io non ho intenzione di continuare tutto ciò. Non è corretto né nei miei confronti, né nei suoi». Aveva spostato le sue mani, segno che era molto serio. «Forse dovresti parlargli proprio oggi». 
«Oggi? Prima della premiazione?». Domandai. 
«Se per questo, anche durante. In genere sono molto noiose, un po' di pepe le renderebbe più interessanti». Mi prese in giro. «Non mi importa quando, ma sia il prima possibile. Non voglio aspettare in eterno». Continuò. «Se non puoi garantirmi una vera e propria relazione, senza il timore di essere scoperti o il senso di colpa, per quanto possa provare qualcosa di molto forte per te, non può esserci nulla». Si alzò dal letto e fece per avviarsi verso il bagno. Si voltò a guardarmi. «Se vuoi essere pronta per stasera, credo dovresti tornare a casa a prepararti». E così mi lasciò da sola. Afferrai il mio giaccone e la borsa ed uscii dal suo appartamento, piuttosto infastidita. Presi l'ascensore ed una volta fuori dal palazzo, entrai nella mia vettura, parcheggiata proprio davanti all'entrata. Girai la chiave, ingranai la marcia e partii. La mia attenzione fu catturata dalla scatolina che si trovava sul sedile del passeggero. Una scatolina che conteneva ciò che mi aveva promessa sposa ad una persona che io non desideravo. Un anello di cui Max non conosceva l'esistenza e che, sicuramente, avrebbe notato quella sera stessa. Sospirai e l'afferrai. Attenta a non perdere il controllo dell'auto, lo indossai. Vi gettai un'occhiata. 
«Forse staresti meglio su qualcun'altra». Esclamai, per poi continuare a guidare verso casa. 

One-Shot// Motorsport (SOSPESO)Nơi câu chuyện tồn tại. Hãy khám phá bây giờ