Finalmente un nuovo caso

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Comunemente i padri insegnano alle loro figlie ad andare in bicicletta o le portano sulle spalle per divertirle. Solo una è stata così speciale da avere il privilegio di vedere a tre anni la testa mozzata di un prete, proprio la sottoscritta.
Sono Sheryl Watson, figlia del consulente investigativo e del dottore più conosciuti di Londra.
Mi chiamarono così perché, prima della sua partenza, Sherlock disse a John che il suo nome in realtà fosse da femmina, i due la presero a ridere al tempo e non avrebbero mai immaginato che un giorno, con una piccola modifica, sarebbe stato il nome di loro figlia.
La mia infanzia è stata come vivere in due mondi contrastanti. Da un lato papà Sherlock che mi porta nelle scene del crimine e mi insegna a dedurre, con generosi premi in caramelle e gelati. Dall'altra parte papà John che cerca di farmi vivere una vita normale, ma non era quello il mio mondo. Spesso sentivo i suoi rimproveri a Sherlock perché pensava che sarebbe stato "traumatizzante" per me, nel mentre non capivo perché gli altri bambini trovassero divertente dondolare per ore al parco.
Si potrebbe dunque dire che ho ereditato tutto dal consulente investigativo moro, ma in realtà non è così. Prima di incontrare John non ha mai dato importanza ai sentimenti, anzi li disprezzava. A me non è capitata questa sorte e li ho sempre provati come chiunque fin da piccola, anche se devo ammettere che non è facile innamorarsi del primo che ha un QI evidentemente più basso del mio.

Il mio obiettivo è diventare il secondo consulente investigativo al mondo e dovrei aspettare troppi anni prima che la polizia possa notarmi o prendermi sul serio. Ecco perché faccio di testa mia intrufolandomi in questioni che non mi dovrebbero riguardare, come provare a corrompere i professori deducendo dei fatti personali. Sono appena stata espulsa dalla mia scuola per questo motivo e adesso mi ritrovo di fronte la Paddington Academy con una divisa che sembra ancora non appartenermi.
Mi decido a solcare il cancello principale e vado in fretta a cercare la mia classe lungo infiniti corridoi. In venti secondi mi è chiara la disposizione delle classi e intuisco che la mia si trovi al secondo piano, terza classe a sinistra.
Poggio la mano sulla maniglia.

Cerca di non prendere una nota il primo giorno.

Dico a me stessa mentre faccio un respiro profondo, poi la abbasso e tiro verso di me.
Entrando vedo la professoressa che sa già come agire e, mentre mi presenta alla classe, inizio a studiarla. Ha due gatti e dal numero di peli presenti sulla sua gonna è chiaro che passa la maggior parte del tempo con loro, vuol dire che si sente sola e non si disturba a cambiarsi i vestiti da lavoro una volta arrivata a casa. Ma non è single, sulla sua pelle ci sono ancora residui del trucco di ieri, se fosse uscita con qualcuno non avrebbe messo solo del correttore per coprire le occhiaie ma avrebbe fatto un trucco più elaborato, quindi ha un marito che torna tardi dal lavoro e non vuole fargli capire che dorme male la notte per questo suo malesser-
-Sei la figlia di Sherlock Holmes e John Watson?-  Mi volto verso la ragazza che interrompe bruscamente i miei pensieri, ha una sciarpa che assomiglia proprio a quella di mio padre e anche dal suo entusiasmo capisco che è una sua fan. Fortunatamente in questi anni nonostante la mia presenza non hanno smesso di indagare, quindi la loro fama non è scesa.
-Esatto. Sono Sheryl Watson, piacere di conoscervi- Sorrido e do una rapida occhiata alla classe. Mentre compio questo mio tipico gesto noto che qualcosa non quadra, i miei occhi si soffermano su un ragazzo in fondo alla classe.
Ora che ci faccio caso, quando la professoressa mi ha accolta ha detto che ero la seconda studentessa nuova quest'anno. Anche lui mi guarda e sembra che il fatto che io lo stia fissando non crei in lui confusione, si lascia studiare e sento forte e chiaro il suo sguardo di sfida.

Dimenticavo, non posso fare una brutta impressione oggi.

Vado a sedermi nell'unico posto disponibile. Il mio compagno di banco è chiaramente un appassionato di fantasy, ma dopo aver scoperto i miei padri si è interessato anche ai gialli ed è fin troppo emozionato per la mia presenza, puzza di sudore. -Quindi anche tu sei come lui?-
-In che senso?- Chiedo mentre do un'altra occhiata al ragazzo in fondo.
-Beh, intelligente.-
-Pensavo dicessi psicopatica, ma sì.-

Cosa non tornava in lui...pensa pensa pensa.

Nel suo viso ritrovo qualcosa di familiare, nonostante non abbia caratteristiche particolari ma dei comuni occhi castani, con un altrettanto comune taglio di capelli.
Sorride, più che un'espressione gentile sembra un "vediamo quanto tempo ci stai a capire".

Finalmente ho un nuovo caso.

Angolo autrice _ _ _ _ _ _

Ehy! Come vi pare l'idea?
Vediamo se indovinate chi è il ragazzo in fondo alla classe :)

Daughter of a genius | ✒Where stories live. Discover now