Un classico

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C'era da aspettarselo, ma ciò che non riesco a prevedere sono le sue prossime mosse nonostante sia stata a studiarci l'intero pomeriggio.
Dall'esterno vedo che la struttura che ospita la piscina è al buio, ma non appena metto piede dentro l'intera sala inizia ad illuminarsi con una luce accecante, ho bisogno di qualche secondo prima che i miei occhi si abituino.
-Che bello ricordare i vecchi tempi.- La voce proviene dalla parte opposta a dove sono io.
-Vecchi tempi? Per noi è la prima volta, Moriarty.-
Eccolo svelarsi. Mani nascoste dentro le tasche e testa alta in segno di superiorità, da questa distanza non riesco ancora a capire se stia nascondendo un'arma.
-Oh Sheryl c'era bisogno di portarsi una pistola? I nostri genitori si conoscevano bene.-
Ha lo stesso atteggiamento sgradevole di Jim Moriarty, da come me lo hanno descritto.
-Tuo padre non ha menzionato nessun figlio, quando ti avrebbe cresciuto?-
-Pensavo fossi intelligente quanto Sherlock. Non mi ha cresciuto lui, mi ha fatto crescere come lui.-
Lo ha messo al mondo per avere un erede, non c'è dubbio, nessuno se non una persona con il suo stesso sangue poteva diventare il secondo consulente criminale. Nel mentre si avvicinava a piccoli e lenti passi, mi guarda dritto negli occhi come per farmi capire che non aveva bisogno di studiarmi, sapeva già tutto di me ed era chiaramente in netto vantaggio.
Non posso permettere di trovarci faccia a faccia e in un attimo prendo la pistola puntandogliela al cuore.

-Sai che non puoi spararmi, uccideresti un povero ragazzino disarmato...- Il mio nemico ha dannatamente ragione, è la prima volta che qualcuno mi fa sentire in difficoltà.
Schiocca le dita e sul mio corpo iniziano a muoversi quattro o cinque puntini rossi.
-...almeno per la polizia.-
-Un classico. Cosa vuoi?- Arrivo al punto, mi sono stancata dei suoi giochetti, vuole solo confondermi e vantarsi delle sue capacità.
-Distruggerti, mi sembra ovvio.-
-Tuo padre cerca attenzioni anche dalla tomba a quanto vedo.-
So che non mi ucciderà adesso perché sarebbe troppo noioso, ha bisogno di dimostrare ciò che è in grado di fare e sa benissimo che non chiederò alcun aiuto, perché anche io sono come lui.

Senza che lui schiocchi di nuovo le dita, quei pericolosi puntini svaniscono e la sua espressione si tinge di incertezza.
-Dove diavolo siete?!- Sbraita ai suoi collaboratori, che non si degnano di rispondere al loro capo.
-Sheryl uccidilo!- Riconosco la voce di uno tra gli uomini più importanti del governo inglese. Quando mi volto nuovamente Kyle sta già correndo verso l'uscita, dalla mia arma un colpo raggiunge il muro vicino a lui mancando così il bersaglio.

-Zio perché ti sei intromesso?!- Cammino avanti e indietro ed emetto una serie di versi di rabbia mentre Mycroft si incammina verso la sottoscritta con il suo solito ombrello.
-Sai cosa è in grado di fare Sheryl, non puoi metterti contro di lui.- -Si che posso!-
Continuo a mugugnare. Mio zio è sempre stato molto protettivo con mio padre e lo è diventato ancora di più con me, tuttavia non si infastidisce per i miei lamenti perché è abituato a peggio.
-Non devi dirlo ai miei, questo è il mio caso non il vostro.- Sospira e si arrende, mi mostra il suo cellulare e la chat con suo fratello.

Sheryl è sparita!
SH

L'ho chiamata io,
è con me.

Mi calmo e gli concedo un mio sorriso. Non ho tempo da perdere, devo tornare a casa e leggere di nuovo il caso di più di diciassette anni fa.
Abbandono la piscina, la cui struttura è tornata all'oscurità e mi dirigo a Baker Street. Grazie a Mycroft non devo subirmi l'interrogatorio di mio padre John, ma il genitore riccio non se la beve e riconosco il suo sguardo calcolatore.
-Perché vi siete incontrati alla piscina di Londra?- -La mia scuola pensava di usarla e con lo zio le cose sono più veloci. Voglio farmi una bella reputazione.- Riprende il violino che aveva poggiato sul tavolo. -Vado a dormire, si è fatto tardi.-
-Sheryl.-
Mi blocca proprio quando sto per varcare la porta della mia camera, per un attimo sento che il mio cuore non ha pulsato.

-Senza la buonanotte?-

Mi stava per scappare una risata mista a nervosismo ma riesco a risparmiarmela.
Torno da lui e lo stringo fra le mie braccia, riscaldandomi grazie alla sua vestaglia. Poi offro lo stesso trattamento all'altro papà che era seduto sulla poltrona ad osservare la scena.
Mi dirigo in camera mia e, dopo aver riletto il caso come da programma, crollo in un sonno profondo.

-Aveva una pistola-
-Cosa?- John solleva lo sguardo dal libro che aveva iniziato a leggere poco prima.
-Le ho chiesto della buonanotte perché qualcosa non mi tornava, aveva senza dubbio una pistola. Non l'ha mai portata con sé durante i suoi casi.-

Angolo autrice _ _ _ _ _ _
Ciao! Come state?
Alcuni miei amici mi hanno detto che non ho descritto Sheryl, ma non me ne sono dimenticata, semplicemente voglio che la immaginaste come preferite.
Io per esempio me la immagino mora, con i capelli ricciolini a caschetto e gli occhi celesti, ma in molte fanart loro figlia ha i capelli biondi e lunghi. Quindi magari poteva non piacervi la mia versione.
Buona giornata💕

Daughter of a genius | ✒Donde viven las historias. Descúbrelo ahora