Solo due comuni adolescenti

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Il telefono squilla per quattro secondi, poi Sherlock risponde.
Resto in silenzio, cercando di trovare le parole adatte per rendermi credibile, mentre Kyle mi osserva sicuro che avrei svolto il mio compito.
-Buckingham Palace sta per saltare in aria. Non c'è tempo per spiegarti come lo so, devi correre.-
Chiudo lì la chiamata e non gli permetto di dire altro. Per assicurarmi che non perda tempo, spengo il cellulare così da rendermi irraggiungibile.
-Perfetto. Ora registrerai un video per me.
Oh un'altra cosa, non c'era nessuna granata. Loro mi servono vivi, non posso rischiare.-

Prende una valigia che fino a poco prima era nascosta sotto il letto. Contiene una telecamera e un treppiedi.
Sento che il mio respiro si è fatto più pesante dal nervosismo e dalla forza di volontà che sto usando per nasconderlo. Ma non mi riesce bene, essendo che sto stringendo il cellulare nella mano con una forza tale da creare una crepa sul lato.
Chiudo gli occhi per riprendere la maschera di calma che mi era appena scivolata via.
-Quale video?-
-Dovrai dichiarare che Sherlock Holmes ti ha sempre maltrattata fin da piccola. È un sociopatico, ti crederanno facilmente.-
Sono stata una stupida a credere che volesse uccidermi. Di nuovo James Moriarty, seppur tramite suo figlio, vuole rovinare l'immagine pubblica di mio padre.

Una volta finito di posizionare la telecamera, con un gesto della mano mi invita a sedermi così da iniziare. Nel frattempo con l'altra mano tiene la pistola con un silenziatore, sapendo che io non ne ho portata una con me.
Vado a sedermi e lo guardo, apparentemente per pregarlo di smetterla, ma in realtà lo sto studiando.
Subito dopo, il mio gomito lo colpisce all'altezza della milza e afferro velocemente l'arma.
Quest'ultima spara un colpo non rumoroso che va a finire sul tetto dell'edificio.
È ancora stordito dalla gomitata e ho l'occasione per togliere la pistola dalle sue mani con un calcio, passa per la finestra aperta cadendo nel cortile. Adesso siano entrambi disarmati.

Il mio nemico cerca di uscire dalla porta da cui sono entrata poco fa, ma cade a terra dopo che l'ho fatto inciampare sulla mia caviglia.
Mi rendo conto che non è abituato a combattere senza armi, sono sicura che gli infastidiva rovinarsi i suoi vestiti ben ordinati macchiandoli di sangue. Ne approfitto e mi affretto a bloccarlo a terra, con le mani all'altezza della testa.
I miei occhi glaciali e i suoi scuri come questa stanza si incontrano nuovamente. Ritrovo lo stesso sguardo di stamattina in pullman, quando non ha saputo darmi una risposta dopo che gli ho sbattuto in faccia la verità.
Dopo che gli ho ricordato che è solo un'arma di suo padre, nient'altro.
Nella 167 prendono posto al silenzio i nostri respiri, pesanti dopo i movimenti estenuanti di poco fa. E ora che tolgo l'attenzione dai suoi occhi, riesco a percepire il suo respiro caldo che mi sta colpendo la pelle.

Per la prima volta, da quando l'ho notato in fondo alla classe con il suo atteggiamento sgradevole, sento che non siamo più "La figlia di Sherlock Holmes" e "Il figlio di Moriarty", ma Sheryl e Kyle.
E nemmeno acerrimi nemici.

"Nella vita reale le persone non hanno acerrimi nemici."

Mi risuona in testa la frase di John, quando mi raccontò della prima uscita con Sherlock, nel periodo in cui ancora credeva di non essere attratto dagli uomini e si infastidiva quando qualcuno li scambiava per una coppia.

Come un film da quattro soldi, con un finale scontato, faccio poggiare le mie labbra su quelle di Kyle.
Era questa l'emozione che ho provato fin dall'inizio ed era sempre la stessa che mi faceva brillare gli occhi ogni volta che lo osservavo riflettere sulle sue prossime mosse.
Ecco cosa mi rendeva diversa da Sherlock. Lui si è innamorato di un uomo che lo stima e non lo prende per pazzo come gli altri, sa che non potrebbe mai raggiungere il suo livello.
Invece io mi sono innamorata dell'unica persona di questo pianeta che non riesco a comprendere, che ha saputo ingannarmi e stupirmi con così tanta facilità. Che mi ha fatto sentire una persona normale per la prima volta.
Kyle schiude le labbra permettendo alle nostre lingue di incontrarsi, per un tempo che non riesco a definire.

-Che stiamo facendo, Sheryl?-
Mi sussurra confuso e capisco quanto umano sia realmente.
Allento la presa sui suoi polsi. Potrebbe prendermi per il collo e lasciarmi soffocare o potrebbe tirarmi un pugno e scappare via, riprendere i suoi piani e sconfiggermi.
Invece passa una mano sulla mia guancia, continuando a guardarmi incredulo.
Non riesco a trovare una risposta alla sua domanda e rimango in silenzio, lui si alza e sono convinta che sta per andare via.
Ma riprende a baciarmi.

Non importano più le risposte, i piani...ora sono dipendente da Kyle Moriarty, che mi sta mordendo delicatamente il collo provocandomi forti brividi lungo la spina dorsale.
Inizio a sbottonarmi la camicia e lui fa lo stesso, diventa una gara a chi si spoglia prima.
Finiamo entrambi sul letto.
E se pochi minuti fa nella camera regnavano minacce e spari, adesso sono stati sostituiti da gemiti incontrollati.

Solo due comuni adolescenti che sperimentano i piaceri del sesso.

Angolo autrice _ _ _ _ _ _ _ _ _
Capitolo un po' più corto del solito perché volevo dedicarlo completamente al momento più importante del libro.
Chi mi segue su tiktok ha avuto uno spoiler, infatti prima che iniziassi a scrivere questa storia avevo già pensato che Sheryl si sarebbe innamorata, anche se non avevo specificato se Kyle ricambiasse o meno.
PS. QUESTO NON È L'ULTIMO CAPITOLO.
Non vi lascerei così, con la domanda "e poi che succede?"
A breve farò uscire il continuo.❤

Daughter of a genius | ✒Where stories live. Discover now