27. Sì, però ti porto comunque io

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JIMIN

"Ma buongiorno" sentii sussurrare nel mio orecchio nel momento stesso in cui inarcai un po' la schiena per stiracchiarmi.
"Buongiorno" mormorai con aria addormentata, risvegliandomi tutto d'un tratto nel momento in cui sentii le labbra di Jungkook sulle mie.

"Bene, ho capito come svegliarti" mi disse lui con aria divertita non appena le nostre labbra si staccarono, rimanendo lì, fermo, ad accarezzarmi i capelli.
Io iniziai a scuotere la testa alzando gli occhi al cielo, riposando, poi, lo sguardo su di lui.

"Perchè mi guardi così?" gli chiesi dopo un po' in tono un po' preoccupato, notando la sua aria quasi spaventata.
"Tu...sei contento di quello che è successo, vero?" mi domandò lui in risposta, mordendosi il labbro inferiore dalla preoccupazione.
"Certo. Non farti paranoie. Lo volevo da morire" gli risposi in tono rassicurante, passandogli un dito sulle labbra.

"Okay. Ora...alzati che ti porto a fare colazione fuori" mi disse Jungkook subito più sollevato, alzandosi dal letto e dirigendosi verso la porta del bagno senza dire nessun'altra parola.
Io rimasi un attimo ad osservarlo, beandomi delle sue forme muscolose e definite, distogliendo lo sguardo non appena lo ebbi visto scomparire oltre la porta.

Solo in quel momento decisi di alzarmi dal letto, prendendo tutti i miei vestiti, ancora gettati disordinatamente sul pavimento della stanza di Jungkook, ed iniziai a vestirmi.
Fu solo nel momento in cui presi la felpa per infilarmela che mi ricordai che fosse di Jungkook e che, invece, la mia camicia era ancora in soggiorno.

"Che fai? Esci a petto nudo? Non che mi dispiaccia, ovviamente..." mormorò Jungkook in tono divertito nel momento stesso in cui rientrò in camera con dei vestiti addosso.
"No, è che...la felpa è tua. Ora vado a prendere la mia camicia di la" gli risposi in tono un po' imbarazzato, dirigendomi verso l'ingresso della porta, dove si era fermato lui, porgendogli la felpa con una mano.

"Tienila" mi disse semplicemente lui, alzando le spalle ed allontanando la mia mano da sè.
Io gli feci un sorriso sincero, infilandomi direttamente la felpa e facendogli un cenno con il capo per indicargli che ero pronto.

Jungkook mi prese la mano, praticamente trascinandomi fino alla sua macchina.
Inutile dire che meno di un quarto d'ora dopo eravamo seduti al tavolo di una pasticceria, a parlare assolutamente del nulla tra un morso di brioche e l'altro.

"Come stai?" mi chiese lui all'improvviso, facendomi aggrottare le sopracciglia.
"In che senso?" gli risposi io scuotendo la testa, non riuscendo a capire.
"Fisicamente, intendo" mi rispose lui in tono allusivo, guardandomi come se il fatto che non ci fossi arrivato da solo fosse quasi scandaloso.

"Oh, bene. Mi fa solo un po' male...lì, ma credo sia normale" mormorai in risposta, abbassando lo sguardo per l'imbarazzo.
"Non riesco a credere che quello che ha appena distolto lo sguardo per l'imbarazzo adesso sia lo stesso che ieri sera mi ha pregato di scoparlo" mi disse lui nell'orecchio dopo essersi avvicinato un po' a me, mordendosi il labbro inferiore subito dopo.

"Non ti ho pregato. Te l'ho ordinato" gli risposi io nel suo stesso tono, cercando di sostenere il suo sguardo.
"Ah, scusa" disse lui quasi in segno di resa, rivolgendomi un sorrisetto dei suoi.

"Direi che è il caso che andiamo" mormorai in risposta, alzandomi dalla sedia e dirigendomi automaticamente verso la cassa per pagare.
Fu solo quando uscimmo dalla pasticceria che Jungkook iniziò ad urlarmi giù di tutto perchè avevo voluto pagare io.
Ed inutile dire, mi sa, che bastò che facessi unire le nostre labbra per farlo stare zitto.

"Ti porto io all'università domani mattina" mi disse nel momento stesso in cui accostò davanti a casa mia, dopo qualche minuto di tragitto dall'istante in cui eravamo rimontati in auto.
"Lo sai, vero, che abito a dieci minuti a piedi da lì e che non mi serve un passaggio?" gli domandai io in tono ironico, non riuscendo bene a capire quali fossero le sue intenzioni.

"Sì, però ti porto comunque io".
"Ma..." iniziai a dire, interrotto, però, dalle sue parole seguenti.

"Ci vediamo domani mattina" concluse lui con aria seria, mandandomi un bacio volante e, poi, ripartendo a tutta velocità.
Io feci un sorrisetto tra me e me, rendendomi conto che l'idea di arrivare all'università insieme a lui non mi dispiaceva per niente.

*******

"Ci stanno, di nuovo, fissando tutti" mormorai in tono esasperato nel momento stesso in cui, la mattina seguente, varcai la porta d'ingresso dell'università mano nella mano con Jungkook.
"Sei sceso dalla mia macchina, mi hai dato un bacio e sei entrato intrecciando la tua mano alla mia. Che ti aspettavi?" mi chiese lui in tono sarcastico, continuando a camminare fino a quando non arrivammo nell'aula in cui avremmo avuto lezione.

"Ti siedi con me?" mi domandò in tono calmo, girando la testa verso di me e facendo incontrare i nostri sguardi.
"No, vado con Nam e Jin. Sennò finisce che stiamo sempre e solo assieme..." mormorai io in risposta, non riuscendo a smettere di fissarlo.

"E dici che la nostra relazione potrebbe risentirne di questa cosa?".

Non lo nego, il mio cuore mancò più di qualche battito alla parola "relazione", ma feci finta di niente e risi solamente, incamminandomi, poi, verso il solito posto dove mi sedevo con Nam e Jin per seguire le lezioni.

"Ciao" dissi a Nam in tono sereno non appena mi accomodai al suo fianco, notando, meno di un secondo dopo, la mancanza di Jin.
"Ciao".

"Ma...Jin?" gli chiesi non appena sentii le sue parole, preoccupandomi quasi senza accorgermene.
"Sta male. Ieri aveva qualche linea di febbre. Ha deciso di rimanere a casa" mi spiegò Nam con calma, rivolgendomi un'occhiata un po' dispiaciuta.

"A casa sua o a casa tua?" gli domandai in tono ironico, sperando di tirargli su il morale.
"Non mi pare sia questo il fulcro della conversazione" mi rispose lui con un po' di risentimento, abbassando, poi, lo sguardo sulle sue mani posate sul tavolo.

Io rimasi in silenzio, ben sapendo che, probabilmente, il motivo del suo comportamento era il fatto che fossi arrivato insieme a Jungkook.
Ma...che potevo farci se a loro non stava bene? Assolutamente niente.

"L'avete fatto, vero? Tu e Jungkook, dico" mi chiese dopo qualche secondo, riportando lo sguardo su di me.
"Sì. Come hai fatto a capirlo?" gli risposi io un po' sulla difensiva, sperando che il professore arrivasse per scappare da quella conversazione il prima possibile.
"Ho solamente notato come vi siete guardati oggi. Sembrava che voleste mangiarvi con gli occhi".

Io annuii solamente, decidendo di rimanere zitto per mettere fine a quella conversazione.
Ma, sfortunatamente, Nam non era d'accordo con me.

"Com'è stato?" mi chiese, infatti.
"Ci sei stato a letto anche tu, no? Non credo che serva che ti dica io che è bravo" gli risposi in tono tagliente, cercando di non iniziare ad urlare.

Insomma, perchè voleva sapere tutti i dettagli?

"Non intendevo quello. Dicevo...che ha fatto dopo?" mi domandò lui, con estrema calma.
Calma che, effettivamente, mi fece innervosire ancora di più.
"Niente. Sono rimasto a dormire da lui e ieri mattina mi ha portato a fare colazione fuori" gli dissi in tono ovvio, rivolgendogli un'occhiata quasi torva.

"Ora sono sicuro" mormorò lui dopo un po'.
"Ma di cosa?".
"Che sta facendo le cose per bene con te. Con me...dopo averci scopato mi ha praticamente mandato via da casa sua a calci, quindi..." mi spiegò lui con un po' di malinconia nella voce, rivolgendomi, poi, un sorriso di circostanza.

"N-non avevo capito che volevi sapere questo. Altrimenti non ti avrei mai aggredito così" balbettai io non appena intercettai il suo sguardo, sentendomi improvvisamente in colpa per le occhiate e le parole che gli avevo rivolto.

Ma Nam tralasciò completamente le mie parole, decidendo, invece, di alleggerirmi il petto di un peso enorme.
"Ne parlo io con gli altri. Per farli smettere di guardarti male, dico. Non è giusto che tu ti senta in soggezione quando sei con noi perchè sei felice con lui".
"Grazie" gli risposi solamente, facendo un piccolo sorriso tra me e me nel momento in cui fui sicuro che il suo sguardo non fosse più puntato su di me.

Forse, dopotutto, Nam non era il ragazzo pieno di convinzioni incrollabili che credevo fosse...

•Revival {Jikook}•Where stories live. Discover now