Dov'è il mio amore?

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"And we're not speaking
and I'm dying to know
Is it killing you
like it's killing me?
I don't know what to say
since the twist of fate".
-Taylor Swift

«Draco... Draco ascoltami».

La finestra era spalancata, il tronco di una vecchia quercia batteva a ritmo di vento sul davanzale.
L'uomo si muoveva tormentato dall'ennesimo sogno, si dimenava dentro il grande letto dalle coperte verdi, cercando qualcuno che sapeva non c'era.
Era freddo, tutto troppo freddo senza di lei.
Imprigionato da quell'amore che voleva rendere parte del passato.
Nel momento in cui aveva cacciato Astoria dalla sua testa, lei aveva obbedito alla sua preghiera di lasciare ogni appiglio con il mondo dei vivi.
Gliene era riconoscente, o altrimenti a quell'ora avrebbe già avuto i capelli bianchi!
Qualcuno, però, non demordeva.

«Draco...», continuava a chiamarlo.

Il biondo emise un verso strozzato nel sonno, mentre appoggiava la guancia sul suo gomito e la sua mano gli sorreggeva la testa pesante.

«Ho pronunciato il Voto Infrangibile per te, non posso lasciare il mio lavoro incompleto. Ho promesso che ti avrei protetto, e intendo a farlo. Il Signore Oscuro è caduto, ma non permetterò che tu muoia senza amore. Una volta un certo preside disse di non provare pietà per i morti, ma per coloro che vivono senza amore. Ascoltami, ascoltami, ti prego».

L'Ex Serpeverde si liberò delle lenzuola, come a volersi liberare di Piton, ma senza riuscirci.

«Non è da me pregare, lo sai? Non vedi, non senti a dove mi hai fatto arrivare anche oltre la tomba? Devo forse ripetere quel che dissi a Potter? Mi sembri sveglio, beh, non ora, ma abbastanza da arrivarci da solo. Lo sai, sai che la vita non è giusta. Potrei vomitare...».

Deglutì, lasciando scorrere la mano sui suoi capelli e poi lasciarla cadere inerme.

«È passato tempo, tanto di quel tempo, da quando me ne sono andato. È facile paragonare la tua storia con quella Grifondoro saccente, alla mia con quella di... Lily. Ma sai, tu l'hai lasciata tra le mani di Weasley. Se invece io avessi potuto, ti assicuro che mai l'avrei strappata da me per donarla a quel Potter. L'amore brucia e non dà pace.
Ma non è tardi, non per te. Io ora sono qui, ma sai bene che non potrò esserci ancora per molto. Ho dovuto mostrare la parte peggiore di me per lei, solo per lei. Tu hai fatto lo stesso, la Granger è rimasta. Non se n'è andata, hai fatto sì che lo facesse ma non l'ha fatto coscientemente. Non è troppo tardi».

Ci fu una pausa, forse una disconnessione, forse il solo bisogno di fermarsi un qualche attimo.

«Non posso dirti se dopo la morte esiste un altra vita, se le cose potranno andare meglio o peggio, perché le carte in regola le possiedi. Ora, e chissà se ricapiterà più. Smettila di sminuirti, pensa che è un evento raro.
Lotta, lotta come non mai.
È una scelta.
Ce l'hai, anche se non la vedi.
Ricorda; ci sarà sempre chi ti giudicherà come non adatto, chi preferirà l'uomo perfetto per stare al fianco di lei, ma tu dimostra che anche chi è pieno d'odio può amare.
Non sbagliare, Draco.
Quando la vita colpisce, colpiscila tu per primo.
Sii tu "il primo" una volta tanto.
Non importa se è sbagliato o se è giusto, ha davvero importanza?
La felicità ha prezzo?
Salazar, mi fai diventare una specie di divinità d'amore, come sono arrivato a questo?».

Il cuscino cadde a terra, mentre Draco rimaneva sdraiato in una posizione piuttosto scomoda.
Il materasso aveva le grinze, forse perché trattenuto tra le unghie del proprietario.

«Devo ammetterlo più a me stesso che a te. Io lei l'ho aspettata così intensamente.
Sì, l'aspetto ancora.
Però, ascoltami;


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...Certe cose sono fatte per stare insieme.
Io non posso impedirle di stare con lui, perché so che a lei va bene così.
So che lei lo ha cambiato e che l'unico rimorso che avesse potuto avere è stato quello di non aver visto suo figlio crescere all'interno di una famiglia che si rispetti.
Sai quel che io provo, abbiamo una sorta di confidenza.
Ma, in questa storia, voglio che ci sia un lieto fine.
E se non dovesse essere il mio, voglio sia il tuo.
Mi hai sentito, Draco?
Con tanto di risentimento, te lo sto dicendo.
In questa storia, ci deve essere un finale».

Servì un banale scricchiolio della porta per svegliarlo.
Elizabeth, vestita con una vestaglia estiva bianca, si arrampicò per raggiungere il padre.
Lo abbracciò, mentre i suoi ricci chiari coprivano le lacrime.

«Mi manca la mamma».

L'altro intrecciò le dita nei folti capelli profumati di vaniglia e scoccò su di essi un bacio.

* * *

HERMIONE POV'S

Nel bel mezzo della notte, frugo sotto il tappeto sulla soglia del Malfoy Manor.
Sono tornata in un posto che non credevo potesse essere tanto bello ai miei occhi, non dopo quel che è successo.
Sorrido, ricordando poco a poco il buon vecchio nascondiglio delle chiavi.
Un vero classico, ma a noi piaceva l'idea rigorosamente copiata non so dove.

Lentamente, mi affretto ad entrare.

Non uso Lumos, voglio godermi la vista dal buio, con un atmosfere tetra di adrenalina pura, alla scoperta di qualcosa di nuovo che tanto nuovo non è.

Sbircio nelle camere che mi capitano a tiro, ma sono tutte vuote.
Eccetto una.

Inclino leggermente la testa per avere una prospettiva migliore.
Mi avvicino con cautela e prendo in braccio la mia bambina.
Mi sento male.
È così dolce, carina, simile a me.
Le ho fatto del male, mi ripeto mentre le accarezzo la guancia con il pollice.
Draco la stringeva a sé poco fa, non sembrava intenzionato a mollare la presa.
Per questo, poco dopo, si era svegliato di botto sentendo la mancanza della bambina.

«Granger...».

«Malfoy...».

Una storia che si ripete.
Ma Malfoy, questa sera, non mi ha chiamata Mezzosangue.

Nelle tue mani • {DRAMIONE} •Where stories live. Discover now