4 - Paradiso sottomarino

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Madre e figlia avanzarono nella distesa fluida e limpida. Cloe, dopo aver schizzato per un po' di metri scavalcando l'acqua, sentì una linea di freddo intorno alle ginocchia che in cinque passi si estese a tutte le cosce. Era un fresco piacevole, a cui ci si abituava subito. La linea raggiunse la pancia e la schiena con un brivido lungo tutto il corpo ma la bambina non si fece intimidire, continuò ad avanzare finché non fece un salto buttandosi tutta in acqua, rimanendo appesa solo alle braccia della mamma. Il freddo la invase per qualche secondo, poi la pace dei sensi.

Rimase a mollo per un po' a godersi quel perfetto abbinamento di sole caldo sulla testa e di fresca leggerezza che le avvolgeva il resto del corpo. Tuffandosi si era bagnata anche la faccia e già sentiva sulle labbra il sapore del sale.

- Cloe che fai così appesa? Dai, muovi le gambine e inizia a nuotare! -

Si mise allora a scuotere le gambe una su e una giù come aveva imparato in piscina.

- Brava! Adesso piega e stendi come le ranocchie -

La bambina seguì le istruzioni, ricordando quello che le avevano insegnato a nuoto, finché la mamma non le lasciò le mani. Stava nuotando a rana in un'acqua limpida come quella della piscina ma di un colore che assomigliava al paradiso. Poteva vedere la sabbia chiara sotto di sé, che aveva la forma delle stesse piccole onde del mare calmo, e davanti il cielo perfettamente azzurro che si incontrava con la distesa cristallina. Il rumore leggero dell'acqua che si spostava con il suo movimento le dava un gran senso di pace.

D'un tratto la bambina vide passare sotto di sé dei pesciolini argento e si mise a nuotare veloce per seguirli.

- Rimani qui Cloe, non ti allontanare! -

Era arrivato anche papà.

- Cloe vai piano che così finisce che bevi! -

Invece la bambina nuotava benissimo nell'acqua di mare, era più facile che in piscina, e quei pesciolini sembravano così facili da prendere...

Ma venne catturata lei, dalle braccia del papà.

- Perché non ascolti, Cloe? -

- Pesciolini! -

- Lo so, sono belli i pesciolini ma loro possono andare nell'acqua alta, tu no perché sei piccola ancora -

- Anche loro sono piccoli -

- Ma in acqua respirano. Tu invece a nuoto hai imparato a fare l'apnea, che dura solo pochi secondi vero? -

- Sì, dieci -

- Esatto, dieci secondi, non tutto il tempo che vuoi. Ma ti prometto che un giorno di questi andremo a vedere i pesci anche nell'acqua alta -

- Sììì -

- Però lo faremo stando su una barca così i dieci secondi di apnea basteranno -

Cloe fece un sorriso grandissimo e iniziò a saltellare e battere le mani sulla superficie. Rimasero ancora qualche minuto tutti e tre immersi in quel paradiso, poi ritornarono all'ombrellone e si asciugarono al sole.

Dopo il pranzo e una pennichella nella fresca camera d'albergo, nel pomeriggio tornarono in spiaggia e Cloe, pur rimanendo vicino a riva, poté questa volta osservare i pesci da sotto la superficie, facendo l'apnea con gli occhialini di papà. Era fantastico seguirli da vicino, trovandone di piccoli e di grandi e cercando di acchiapparli con il retino. Tra le loro squame argentate apparivano di tanto in tanto leggeri riflessi arcobaleno. Il fondale era spoglio, tutto libero senza scogli né alghe, solo sabbia chiara, ma era stupefacente vedere le diverse sfumature bianche, azzurre, verde acqua e blu che si creavano a seconda della profondità e della direzione in cui si guardava. E quel fruscio ovattato che si udiva immergendosi dava l'impressione di essere dentro un altro mondo. Il paradisiaco mondo sottomarino.

D'un tratto apparve davanti agli occhi di Cloe una cosa trasparente, che fluttuava in modo diverso dai pesci. La bambina tirò subito fuori la testa dall'acqua e corse, urlando spaventata verso il papà.

- Medusa medusa! -

- Dove Cloe? Calma, fammi controllare -

Papà prese gli occhialini e si avventurò con cautela verso il punto dove la figlia aveva visto la cosa trasparente. La bambina restò con il fiato sospeso, sperando che, avvicinandosi alla medusa, non prendesse la scossa.

- Tranquilla Cloe, è solo un involucro di plastica... non dovrebbe stare qui ma non ti devi preoccupare -

Meno male... Cloe riprese fiato e si tranquillizzò, ma quell'involucro non le piaceva.

- Perché allora è qui? -

- Perché la gente non si preoccupa che i rifiuti finiscano tutti nel cestino... Bisogna ricordarsi sempre di buttarli -

Papà raccolse l'involucro con il retino acchiappa-pesci, per toglierlo dal mare, e riposizionò gli occhialini in testa a Cloe, che riprese a nuotare nell'acqua cristallina.

Più tardi la bambina iniziò a sentire dei pizzicori fastidiosi sulle gambe: erano i più piccoli tra i pesci che stava osservando che si divertivano a mangiucchiare la pelle morta.  Anche se davano fastidio non facevano male ma Cloe non riusciva a smettere di saltare appena ne sentiva uno, perciò uscì dall'acqua. Era ormai quasi il tramonto e la famiglia, dopo essersi asciugata, salì verso l'albergo.

Ora, dopo una doccia fresca, Cloe sedeva sul tavolo in terrazza a disegnare tutti i pesci che aveva visto e tutti quelli che si immaginava ci fossero al largo. Alzò dal foglio lo sguardo, che capitò sulla borsa da spiaggia, da cui faceva capolino la conchiglia parlante.

Quasi se n'era scordata ma le tornò subito la voglia di ascoltarla. Scattò in piedi, la prese e l'avvicinò all'orecchio.


"Una voragine mi prende

e la mia utilità si spegne.

Sono fragile e abbandonato

al mio animo oscuro e dannato.


Deriso e incompreso dalla gente

che di Madre Natura non cura niente.

Nessuno vede, nessuno sente

Ma tutti parlano, parlano per niente.


La colpa è un frastuono

di cui la mia anima risuona.


È il duro tormento

per l'insano comportamento

che mio non è ma che mio sento."


- Cloe siamo pronti! Su che andiamo a mangiare -

La mamma prese la bambina per mano e le fece posare la conchiglia. Incantata e turbata allo stesso tempo, alla parola "mangiare" Cloe sentì la fame morderle lo stomaco, perciò non oppose resistenza e seguì i genitori verso il ristorante, mentre le rime appena udite le vorticavano in testa.

La Voce del SalentoWhere stories live. Discover now