9 - Il Regno degli Ulivi

65 4 4
                                    

- Domani chiamano ancora venti forti e qualche nuvola... - disse mamma, che stava controllando il meteo sul cellulare. Cloe ne vedeva i simboletti da dietro il sedile.

- Quindi non conviene molto andare in spiaggia... dovremo fare ancora qualcosa di alternativo - rifletté papà.

- Vorrei visitare Lecce ma chiamano 35 gradi in città... Meglio aspettare a vedere se si abbassano un po' le temperature che dici? -

- Direi di sì... Un altro parco naturale domani sarebbe perfetto -

- Sai cosa? Potremmo farci un giro nelle campagne... Guarda che belli uliveti qui intorno! Affittiamo una bici e ci facciamo consigliare un percorso adatto, no? -

- Buona idea! Dev'essere bello in effetti... Cloe ti va? Domani camminiamo tra gli ulivi qui fuori? -

La bambina rispose agitandosi sul seggiolone con un gran sorriso.

Prima di dormire, rimboccate le lenzuola e spente tutte le luci, come la sera prima Cloe prese la conchiglia dal comodino e la portò all'orecchio. Aveva voglia di una storia prima di addormentarsi.

"E così domani passeggerai nel Regno degli Ulivi. Stasera dunque ti racconto come nacque. 

C'era una volta, non secoli ma ben millenni fa, un grande ulivo dal tronco ruvido e possente e dalla chioma rigogliosa. Anche se la sua lunga vita era appena iniziata, a quell'epoca aveva già molti anni."

Nel buio Cloe si sentì avvolgere e sollevare dalla bolla. Poi un bagliore la infastidì. D'istinto si coprì gli occhi con le mani ma poco a poco le schiuse. Si trovò così a sorvolare un colle, sormontato dalle mura di un'antica città e da un maestoso tempio. L'altezza era vertiginosa ma Cloe non aveva mai visto nulla di più bello. Ai piedi del colle aveva inizio una distesa di nuvole verde pastello che arrivava fino al mare.

"Questo speciale ulivo era nato nella terra di Atena, la Grecia, da genitori portati lì dalla dea stessa, come dono al proprio popolo. Era cresciuto in compagnia dei suoi numerosi fratelli fino a superare l'altezza di un essere umano e aveva scommesso che avrebbe superato, in grandezza di tronco, il suo fratello vicino entro un anno. Ma un giorno degli uomini armati di picconi e pale avevano scavato tutta la terra su cui poggiava fino a raggiungere le sue radici. Lui strillava ma quegli uomini non lo sentivano. Lo avevano caricato su delle pietre rotonde e lo avevano così trasportato fino al mare, dove lo aspettava una costruzione di legno galleggiante."

Con grande dispiacere Cloe vide dall'alto quegli uomini, coperti di vesti antiche ma con intenzioni fin troppo moderne, picconare il terreno per sradicare gli alberi e utilizzare poi corde e ruote di pietra per farli scivolare fino a un'imbarcazione sulla spiaggia più vicina.

"Dietro di lui altri ulivi stavano facendo la stessa fine e prima di sera si erano trovati tutti in mezzo al mare. Il giorno seguente, sbarcando su una terra sconosciuta, erano stati divisi e trasportati in luoghi diversi. Il nostro povero ulivo venne piantato, solo e sperduto, in mezzo a una radura di erba e fiori incontaminata. Nella solitudine aveva continuato a crescere con enorme lentezza e malinconia ma dopo giorni, stagioni e anni la radura si era poco a poco popolata di altri ulivi, più piccoli di lui, che gli avevano ridonato il buon umore e la forza per crescere ancora. Fu così che in Salento nacque il Regno degli Ulivi e lui ne fu eletto il re indiscusso, in quanto il più antico, saggio e grande."

Dall'alto della bolla, la bambina ammirava ora il Regno degli Ulivi espandersi e popolarsi di piccoli alberi, nati dal terreno rossastro di quelle zone salentine, e il suo Re farsi grande, rigoglioso e possente più che mai. Era bellissimo.

"Nel tempo molti piccoli ulivi crebbero a dismisura, assumendo le più svariate e contorte forme, come sculture modellate dalle sapienti mani di Madre Natura. Devi sapere, Cloe, che ogni ulivo ha il suo personale spirito che vi risiede. Si dice che la forma che un ulivo assume durante la sua crescita è l'espressione dello spirito che lo abita. Ecco perché nessun ulivo è uguale ad un altro."

La bolla viaggiava tra le verdi chiome, mostrando alla bambina una varietà immensa sculture legnose. Figure umane, abbracci, baci tra amanti, volti assorti o urlanti, forme di animali, grotte e tane con piccole aperture, trecce e spirali avvolgenti che le ricordavano la serpe della torre di Otranto. Man mano che Cloe passava ogni scultura prendeva vita e le comunicava ciò che aveva dentro. Alcuni ulivi cantavano, altri urlavano e piangevano, altri ridevano e ballavano. Era un regno magico e incantato.

"Il Regno degli Ulivi viveva in pace e armonia ormai da secoli, quando un albero, ancora giovane ma particolarmente veloce nella crescita, si intestardì a voler superare il Re e prenderne il titolo. Diventò prepotente e chiassoso, infastidendo tutti i vicini e tentando di spazientire il pacifico sovrano ormai millenario.

- Grande ulivooo! Ormai ci siamo, ancora qualche mese e il Grande sarò io! Preparatevi a deporre la corona! -

Il Re, saggio quanto grande e anziano, il più delle volte non rispondeva. Si limitava a raccontare garbatamente quanto anche lui fosse stato ambizioso in gioventù.

- Ah giovanotto! Molti secoli fa anche io facevo a gara con i miei fratelli. Tu mi ricordi molto quei tempi! Scommisi che avrei superato il mio vicino entro un misero anno ma non seppi mai se ebbi vinto o no. Vivevo in un'altra terra e prima dell'anno mi portarono qui. Sai non fu bello ritrovarmi da solo e, anche se poi il mio sogno di essere il più grande si realizzò, tanto da farmi nominare Re, ho dovuto superare momenti molto bui -

- Beh, preparatevi ad affrontarli di nuovo perché la vostra era è finita! -

Il giovane ulivo non era veramente cattivo ma, nell'incoscienza spavalda della sua età, atteggiarsi da superiore con chiunque era il suo divertimento. Il Grande Ulivo questo lo capiva, perciò non prendeva provvedimenti, anche se i sudditi vicini, infastiditi e importunati, lo pregavano di farlo, finché un giorno, forte di volontà e determinazione, il giovane ulivo superò la grandezza del Re.

- La crescita è compiuta, guardate che tronco! Sudditi inchinatevi al nuovo Re! Il Grande Ulivo da oggi sono io! -

Ci fu immediatamente uno scompiglio tra il popolo, un'agitazione generale tra ribellione e rassegnazione. Il vecchio ulivo zittì tutti e con la calma e la naturalezza che appartengono soltanto ai grandi saggi, rispose.

- Prenditi pure il regno e la corona se è ciò che vuoi ma sappi che non è la grandezza fisica a fare un re ma la forza e la bontà dello spirito che ha dentro. E credo che tu abbia ancora molti anni da vivere prima di raggiungere quella necessaria a regnare. Ad ogni modo, se il popolo acconsente, il Regno è tuo -

Immediatamente i sudditi si schierarono, agitandosi e ribellandosi alla presunzione del giovane, tanto grande quanto arrogante, inesperto e fragile.

- No! Noi vogliamo il nostro Re! -

- Avete ragione, il giovane non è pronto a regnare, siete voi il nostro Re! -

- Il Grande Ulivo, siete ancora voi. Se di grande non avete più il tronco, avrete sempre una grande forza, un grande spirito e una grande saggezza ed è questo che conta per regnare -

Fu così che il giovane ulivo si trovò il popolo contro. La sua arroganza si placò, trasformandosi in amara delusione, e dovette rassegnarsi a rimanere un umile suddito. Ma con il tempo il giovane capì il significato delle parole del Grande Ulivo, moderò il suo atteggiamento e non provò più a sfidarlo per sostituirlo. Anzi, rimase sempre ammirato e fiero del valore del proprio Re e della bellezza del suo regno."

Il buio della camera d'albergo inghiottì Cloe e la bolla scoppiò lasciandola cadere sul morbido materasso.

"Da quel momento nessuno volle più prendere il posto del Grande Ulivo. Il regno ebbe ben altre guerre da combattere che presto, Cloe, ti racconterò. Tuttavia ancor oggi gli ulivi continuano a sfidarsi su grandezza e longevità, insieme ai loro proprietari terrieri che gareggiano ogni anno per ottenere il premio "Giganti di Puglia". Anche se le origini di molti alberi, come di molti altri elementi di questa terra, vanno ben oltre la Puglia!"

Incantata e divertita dal racconto della conchiglia, la bambina posò la testa sul cuscino e si addormentò sorridente, contenta che il giorno dopo anche i genitori avrebbero conosciuto il magico Regno degli Ulivi.

La Voce del SalentoWhere stories live. Discover now