Volare

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Mercoledì pomeriggio. Laura voleva imparare a volare, così Castiel mise in atto delle modalità di apprendimento. Come prima cosa la portò su un parco per mostrarle come funzionano le ali. L'angelo alza un dito al cielo.
Castiel: Osserva attentamente il battito delle ali.
Laura: Dici che solo osservandoli riesco ad imitare il loro gesto?
Castiel: Non lo so, ma provarci non fa male.
Laura: Va bene.
Castiel: Volano liberi nel cielo, liberano la loro mente, accendono in se stessi delle speranze e quello li spinge ad andare avanti.
Laura: Qual è la tua speranza, Castiel?
Castiel: Sono proprio così trasparente?
Laura: Sembrerebbe di si.
Castiel: Io spero, un giorno, di poter tornare a casa.
Laura: Capisco. Non ti piace restare sulla Terra?
Castiel: Non se sono costretto. Io ho dei fratelli, un padre e una ragione per combattere. Laura, qual è la tua speranza?
La ragazza si volta ad ammiare il cielo e a riflettere sulla domanda del moro. Non aveva una speranza precisa, ma di certo sapeva che riallacciare i rapporti con Sam e Charlie era sicuramente una delle sue priorità.
Laura: Vorrei riavere i miei amici.
Castiel: Mi dispiace per quello. Sono sicuro che ce la farai.
Laura: Ti ringrazio.
Castiel: Ci vediamo questa sera alle 11:00 in cimitero.
Laura: In cimitero?
Castiel: Si, stasera capirai.
La castana arriva puntuale davanti alle porte del luogo indicato, ormai chiuse e aspetta l'angelo. Il moro arriva subito dopo con un'espressione decisa e seria.
Castiel: Ti ho fatto venire qui a quest'ora per imparare a volare.
Laura: Scusa? In un cimitero alle 11? Come faccio a vederci?
Castiel: Ci vedi non preoccuparti.
Laura: Va bene, però mi mette ansia di notte stare in un cimitero.
Castiel: Non devi averne.
La ragazza si appoggia delicatamente sul braccio dell'angelo, tenendolo stretto a sé.
Castiel: Tra poco siamo arrivati.
Laura: Va bene.
Castiel: Ora ti mostro come si fa.
Il moro mostra le sue ali e inizia a sbatterle ripetutamente, fino ad alzarsi in aria e prendere diverse direzioni a seconda della sua posizione in aria. Laura controlla attentamente ogni gesto, con l'intento di ricopiarlo subito dopo. L'angelo appoggia i piedi a terra e ritira le ali.
Castiel: Prova tu ora.
La ragazza si concentra e mostra le sue ali. Non lo aveva mai fatto prima. Il moro vede davanti a sé due paia di ali, di color bianco candido con delle sfumature dorate. Le aveva intraviste da subito, ma non così chiaramente e soprattutto, non avrebbe mai immaginato che potessero esserci angeli con più ali. Laura ha gli occhi di un giallo intenso che brilla e mostra tutta la sua potenza.
Castiel: Ora vai, prova.
La castana cerca di imitare il comportamento prima tenuto da Castiel e portarsi verso l'alto. Si alza per pochi metri, per poi cadere a terra di colpo e farsi male. Il moro la raggiunge di corsa per controllare la sua salute.
Castiel: Laura tutto bene?
Laura: Si, più o meno. Sono un fallimento unico.
Castiel: Non dire così.
Laura: Pure tu lo pensi di te stesso, riguardo ai tuoi comportamenti umani.
Castiel: Prometto che non lo penserò più, se tu farai lo stesso.
Laura: Va bene.
Castiel: Ora controlliamo le tue ali.
L'angelo analizza piuma per piuma della ragazza e nota che la parte finale dell'ala superiore destra è ferita. Cerca di guarirla, ma invano.
Castiel: Non riesco a guarirti.
Laura: Non preoccuparti. Guarirà da sola.
Castiel: Si, però non so quanto ci metterà.
Laura: Tranquillo, Cas. Nel mentre insegnerò io a te.
Castiel: Grazie.
Laura: Ora dovrei andare a casa, domani abbiamo scuola.
Castiel: Ti porto io!
Laura: Volando?
Castiel: Si, volando.
Il moro prende tra le sue braccia la ragazza. La stringe a sé con un abbraccio caldo e protettivo. La castana si sente felice per un momento, dopo tutto ciò che le era accaduto. L'angelo si alza verso il cielo e fa ammirare tutto il panorama dall'alto a Laura. Lei non era neanche mai andata in aereo, per lei è una sensazione diversa e le dà senso di libertà.
Laura: È davvero bellissimo guardare il mondo da qui!
Castiel: Si, hai ragione. È completamente diverso!
Laura: Grazie, Casss!
Castiel: Sono contento che ti piaccia, pensa che un giorno lo farai anche tu.
Laura: Lo spero molto.
Il moro raggiunge il tetto della casa di Laura e sciolgono l'abbraccio. L'angelo si siede e la ragazza lo osserva. Trasmette un'aria sofferente e pensierosa. La ragazza di scatto, abbraccia Castiel, il quale si fa scappare una lacrima sul volto.
Laura: Cas, perché piangi?
Castiel: Non pensavo che noi angeli avessimo il diritto di essere amati. Nel senso affettivo del termine, non fraintendermi.
Laura: Non preoccuparti. Comunque tutti Cas, hanno il diritto di essere amati.
Castiel: Ti ringrazio. Sai dovrei essere io ad insegnare a te, qui sembra sia il contrario.
Laura: Io non ho fatto nulla.
Castiel: Tutto il tempo che passiamo insieme, mi fa sentire meno solo. Sono davvero felice di averti trovata.
Laura: Io ci sarò sempre per te Castiel!
Castiel: Per me vale lo stesso!
Laura: Ora vado a dormire. Vuoi dormire qui questa notte? Però, domani mattina devi volare via o mia mamma si spaventerà nel vedere un ragazzo nella mia camera, senza aver avvisato.
Castiel: Se non è un problema per te, io resto.
Laura: No assolutamente, vieni, accomodati pure.
Castiel: Io non dormo, tranquilla.
Laura: So benissimo che pur essendo un angelo, hai imparato a dormire. Quindi, divideremo il letto va bene?
Castiel: Va bene.
La castana si prende la parte destra del letto, rivolta verso il comodino, mentre l'angelo si accomoda sul lato apposto. Avevano passato una giornata intensa. Il loro rapporto si stava intensificando sempre di più. Era nata una complicità, una relazione affettiva che si stava costruendo poco a poco. Senza accorgersene i ragazzi prendono sonno, aspettando la mattina del giorno dopo.

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