Identità

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È sabato e Castiel non è ancora tornato in Paradiso, per stare il più possibile affianco a Laura. Il desiderio della ragazza di scoprire le sue origini ogni giorno si fa più forte. Inoltre, vorrebbe mettere piede nella casa degli angeli, nonostante sappia i rischi che corre. La castana è fuori pericolo e grazie alle proprietà curative del moro e al tempo passato a letto la ragazza riesce a tornare a casa. Castiel porta la ragazza in un parco giochi, dove si trova la porta del Paradiso. È sorvegliata da due angeli, i quali possiedono dei corpi di bambini. La Nephilim si presenta davanti alla sabbia dove si dovrebbe aprire il portale. I due angeli si avvicinano a lei.
Angelo 1: E tu chi sei?
Angelo 2: Non è umana. Ha le ali.
Angelo 1: Perché sei sulla Terra? Dovresti essere in Paradiso.
Angelo 1: Aspetta.. credo di aver capito.
Angelo 2: È una Nephilim.
I due fratelli si scagliano contro la ragazza, che li stende a terra con qualche pugno e ferita da pugnale angelico. In quell'istante arriva il moro e aiuta la castana ad oltrepassare il varco. Si ritrovano in un lungo corridoio bianco. Vengono subito fermati da altri angeli. Una delle quali dice di chiamarsi Naomi.
Naomi: Castiel che fai con questo abominio?
Castiel: È una ragazza stupenda. Vuole solo sapere chi è suo padre.
Naomi: Sai benissimo cosa dobbiamo fare in presenza di un Nephilim.
Castiel: E chi ha dato questo ordine? Dio per caso?
Naomi: I Nephilim non sono accetti.
Laura: Giuro che appena saprò chi è mio padre non metterò mai più piede qui. Per favore, ditemi il suo nome.
Naomi: Non possiamo. Dobbiamo ucciderti. Non sapevamo nemmeno che esistessi, altrimenti lo avremmo già fatto.
Laura: Ma cos'ho fatto di male da meritarmi questo?
Naomi: Sono gli ordini.
Castiel: Naomi come puoi dire una cosa simile!
A quel punto una luce intensa invade il corridoio e tutte le sue stanze. Un'ombra si fa strada dentro quella luce, avvicinandosi sempre di più verso di loro.
Castiel: Ma tu sei Dio? Non eri un profeta?
Chuck: In realtà mi sono spacciato per profeta, in modo tale da capire come agivate senza di me.
Castiel: Dove sei stato tutto questo tempo?
Chuck: Alle Bahamas.
Castiel: Complimenti davvero!
Naomi: Come osi rivolgerti così a nostro padre!
Chuck: ORA BASTA! Sono stanco di tutti questi litigi, angeli caduti e tutto ciò che ne consegue.
Laura: Tu.. sei Dio?
Chuck: Si, sono io piacere. Sono tuo nonno.
Laura: Mio nonno?
Chuck: Esattamente.
Laura: Tu sai chi è mio padre?
Chuck: Ovvio che lo so!
Laura: Potresti dirmelo?
Mentre la castana pronuncia quelle parole, appare un'altra figura, un angelo dai capelli castani, non molto alto e dal sorrisetto compiaciuto. L'angelo in questione dice di chiamarsi Gabriele.
Gabriele: Io sono tuo padre.
Laura: E perché non ti ho mai visto? Non sei mai venuto da me quando pregavo.
Gabriele: Mia cara, io ero lì tutte le sere, anche se tu non potevi vedermi.
Laura: Perché non ti mostravi?
Gabriele: Non potevo. Se mi mostravo, probabilmente sarebbe stato fatale, avrebbero scoperto la tua identità e ti avrebbero uccisa.
Chuck: Basta omicidi in mio nome!
Castiel: Avresti dovuto tu insegnarle a volare o semplicemente a teletrasportarsi.
Gabriele: Speravo crescesse da umana e restasse tale.
Laura: Chi è mia madre?
Gabriele: Vado nel suo Paradiso tutti i giorni a farle visita. È una donna bellissima. Ha i tuoi stessi lineamenti. L'ho conosciuta mentre mi avevano mandato in missione a compiere un miracolo. Lei non poteva avere figli, ma io le ho dato l'occasione per diventare madre.
Laura: Si, poi lei è morta! Renditi conto!
Gabriele: Lei ti ha amato così tanto. Voleva portare a termine la sua gravidanza.
Chuck: Se vorrai ci sarà sempre un posto in questa casa per te.
Laura: Grazie nonno.
Castiel: Vuoi restare o tornare sulla Terra?
Laura: Prima vorrei conoscere mia madre biologica.
Gabriele accompagna la castana davanti una porta con incise queste parole: Elisabeth Smith 1970-2000. La ragazza apre la porta molto delicatamente e trova davanti a sé una ragazza che incontra quello che sembra essere Gabriele. I due si parlano e si abbracciano amorevolmente. Lei si avvicina alla madre e le appoggia la mano sulla spalla per attirare la sua attenzione.
Elisabeth: Tu chi sei? Dove mi trovo?
Laura: Io sono tua figlia e questo è il tuo Paradiso.
Elisabeth: Quindi io..
Laura: Si e non sai quanto mi dispiace. Nel momento in cui io sono nata, la tua vita ti è stata strappata.
La castana affonda tra le bravcia della madre, la quale ricambia con delle lacrime al volto. Non si sono mai conosciute, ma sembrano comunque indivisibili, una cosa sola. Un attimo dopo Gabriele porta Laura fuori dalla visione della madre.
Laura: Sembrava felice lì.
Gabriele: Credimi, lo è.
Laura: Castiel, andiamo.
Castiel: Va bene Laura.
I due tornano nel parco giochi, gli angeli che sorvegliavano la porta del Paradiso accennano un piccolo sorriso e lasciano passare la Nephilim e il moro.
Castiel: Sei felice ora che sai le tue origini?
Laura: Si, ma la cosa più bella è che mia mamma sia felice.
Castiel: Sei figlia di un arcangelo. Questo spiega tutto.
Laura: Spiega cosa?
Castiel: Non riuscivo a curarti velocemente. Sei molto forte. Un arcangelo è forte, ma il Nephilim nato da un arcangelo è molto più potente.
Laura: Capisco, anche se non lo considero mio padre. Alla fine lui non c'è mai stato.
Castiel: Comprensibile.
Laura: La Terra è e resterà la mia casa!
Castiel: Anche la mia!
Il moro si avvicina alla ragazza e le ruba un bacio a stampo che lei ricambia dolcemente. Lei lo stringe stretto a sé.
Laura: Grazie Cas, grazie per tutto. Senza di te non ce l'avrei mai fatta!
Castiel: Ti amo.
Laura: Anch'io Cas, anch'io.
Dopo una lunga chiaccherata sul significato della famiglia, si dirigono verso casa della giovane.

Nerd AngelWhere stories live. Discover now