Capitolo 1

235 11 0
                                    

L'estate non era poi così calda ad Holmes Chapel ma oggi era particolarmente uno di quei giorni caldi. L'aria era ferma e non passava neanche un filo di vento se non fosse per il ventilatore che continuava a girare mandando un po' di venticello. Stavo seduto sul divano del garage dove ci esercitavamo di solito, io insieme ai miei amici. Ah, Io sono Harry Styles, ho 16 anni e faccio parte di una piccola band musicale: I White Eskimo.

Nick continuava a battere i polpastrelli sul suo basso cercando qualche accordo che potesse andare bene. La mia mano si stava muovendo facendo qualche cerchio su un foglio bianco.
"Insomma ragazzi, è una semplice gara contro un gruppo di Doncaster. Non siamo ai finali di Xfactor" tuonò la voce di Haydn, il nostro chitarrista, quasi come a rimproverarci per la troppa serietà che ci stavamo mettendo.

Avevamo deciso insieme di partecipare ad un gara fra band. Io ero nervosissimo anche se non era la prima volta che dovevo esibirmi davanti ad un pubblico,per essere una piccola boy band riuscivamo a cavarcela abbastanza bene.

"Qualcuno sa per caso con che band dobbiamo scontrarci?" chiesi curioso. Lo sguardo di Nick si girò verso di me.
"The Rogue" rispose subito dopo. Estrassi il mio cellulare dalla tasca cercando delle informazioni su di loro. Dovevano pur avere qualche pagina per farsi conoscere, no?
"So che il vocalist è davvero bravo" continuò Will che era stato in silenzio fino a quel momento.

Quindi dovevo dare veramente il meglio di me stesso se volevo portare a casa la vittoria.
Guardai l'orologio e mi resi conto che ero già in ritardo.
"Ci vediamo domani per le prove, devo scappare assolutamente" presi velocemente lo zaino aprendolo e cercai di infilare tutte le cose che erano finite sul divano. Eravamo abbastanza disordinati come band.

Salutai i miei amici e corsi verso la panetteria dove lavoravo. Non avevo finito i miei studi e mia madre mi aveva costretto a lavorare Part-Time. L'inizio dell'estate era il mio tempo preferito, perché presto mamma si sarebbe presa le ferie e sicuramente avrei passato una bellissima estate. Certo, se fossi riuscito a portarmi a casa anche il premio contro quei The Rogue avrei festeggiato il doppio.

Arrivai entrando dentro la panetteria, gettai di lato il mio zaino dando un calcio in modo da poterlo nascondere bene. Presi il mio grembiule rosso legandolo con un fiocco dietro la schiena.
"Sei arrivato in tempo questa volta" fece il suo ingresso Barbare, il mio capo. Era una donna sui 60 anni ed aveva un cuore davvero enorme. Teneva in mano un vassoio col pane che aveva appena cotto.
"Fra qualche giorno ci sarà la gare delle band e ancora non sappiamo che canzone suonare" cercai di giustificarmi. Il suo sguardo dolce mi fece sorridere e nel frattempo sistemavo il pane appena sfornato dentro il cesto.

"Farai il turno di mattina quel giorno. Tua madre sa della gara?" disse tranquillamente sistemando le bibite dentro il frigo.
"Sì, è da giorni che le chiedo aiuto" asciugai il sudore nella spalla. "Si chiamano The Rogue, e mi hanno detto che il cantante della band è molto bravo" dissi con un tono amareggiato.
"Vorrà dire che darai il meglio di te per far capire a quel ragazzo che nessun può battere Harry" mi fece un sorriso e io annuii felice.

La giornata era passata abbastanza velocemente. Il pane caldo era finito e stavo passando lo strofinaccio a terra, fra poco sarei tornato a casa.
Sistemai le ultime cose dentro il ripostiglio e sentii la voce di Barbare chiamarmi.
"Puoi andare, ci penso io a chiudere"
"N'è sicura?" chiesi e lei annuì.
Presi le mie cose togliendo il grembiule per poi riporlo nel solito appendiabiti. Misi lo zaino sulle mie spalle e uscii mandando un bacio a Barbara.

****
"Harold Edward Styles" mia sorella urlò. Mi girai prendendo il lenzuolo per poi tirarlo verso la mia testa. Che ore potevano essere? Le sette del mattino? Come poteva avere tutta questa voglia di urlare.

"Alzati" sibillò tirandomi via il lenzuolo.
"Che hai mangiato a colazione? Uova andate a male?" cercai di pronunciare con chiarezza quelle parole.
"Mamma è a lavoro, tu oggi hai la giornata libera e io devo andare a scuola"
"Quindi?"
"Quindi mio caro Harry dovrai pulire tu casa, sempre se non preferisci passare a Holmes Chapel le vacanze estive"

Doveva sicuramente essere la rincarnazione di qualche strega malefica, perché svegliare il proprio fratello in questo modo era illegale.
"Forza Harold!" andò verso la porta "Se pensi sia troppo lavoro chiama i tuoi amici chitarristi di quella band di cui fai parte" chiuse la porta alle sue spalle.

"WHI-TE E-SKI-MO" urlai scandendo bene le parole. 
Si poteva vendere la propria sorella su ebay? Ma chi poteva mai comprarsela.
Non appena fui certo che la strega fosse uscita per andare a scuola mi alzai dal letto. Lo riordinai e poi uscii dalla stanza.

Non avevo idea da dove potevo iniziare a pulire casa, non era molto grande però solo il pensiero di dover anche mettere in ordine la stanza di Gemma, mia sorella, mi metteva i brividi.
Iniziai dalla cucina, lavai i piatti con cui avevano fatto colazione mia madre e mia sorella. Sistemai ogni cosa al proprio posto e poi passai al salotto, togliendo tutta la polvere, sbattendo i tappeti. Sistemai prima la stanza di mia mamma, che per fortuna era sempre impeccabile e poi arrivai alla stanza di Gemma.

Entrai dentro lentamente e mi guardai attorno. Perché io e lei dovevamo essere tanto diversi? La sua stanza era sotto sopra, i vestiti puliti erano insieme a quelli sporchi, libri di scuola sul letto e sulla scrivania e dei pupazzi inquietanti mi fissavano con odio.
Feci un enorme respiro e iniziai mettendo dentro un cesto i vestiti sporchi, cercai di riodinare quelli puliti nei vari cassetti, spolverai la scrivania sistemando i libri di scuola sopra lo scaffale in alto.
Dopo aver passato il girone dell'inferno più terribile misi dentro la lavatrice i vestiti sporchi lavandoli.

Sentii il mio cellulare suonare, lo presi il cellulare rispondendo.
"Harry?" sentii la voce di Nick dall'altra parte. "Oggi ci sei alle prove?" continuò.
Non mi ero neanche accorto che fosse già così tardi.
"Sto per arrivare!" mentii e chiusi subito la chiamata. Forse me l'ero presa troppo con calma e mi ero dimenticato la cosa più importante.

Cercai di fare una doccia veloce e presi i primi vestiti che trovai sotto il mio naso, mia madre mi aveva portato per sbaglio anche una maglietta di Gemma ma non avevo tempo per poterla infilare in mezzo alle altre.

Una volta pronto uscii di casa correndo verso il solito Garage. Riuscii ad arrivare in tempo per le prove anche se ero completamente sudato nonostante avessi fatto una bella doccia poco prima.
"Eccomi!" entrai dentro tenendo una mano alzata e una sulle ginocchia per la troppa stanchezzza.
Ognuno era al proprio posto, mi avvicinai pure io prendendo postazione, Will fece sbattere le bacchette in aria e iniziai a riscaldare la voce.

Carissimi The Rogue saremmo riusciti sicuramente a battervi.

They Don't Know About Us// Larry StylinsonWhere stories live. Discover now