Capitolo 11

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"Faccio io!" sbuffò Liam andando verso Niall che non era riuscito a montare ancora la tenda.
Avevamo deciso di passare la notte fuori, stavamo montando delle tende davanti al lago.
"Fai tu Liam" rinunciò Louis che venne verso di me.

Zayn era seduto tranquillamente su una sedia di plastica apri e chiudi e guardava Liam aiutare Niall a montare la sua tenda.
"Quante sono?" domandai curioso.
"Quattro" rispose Louis. "Non ne abbiamo trovate altre" continuò.

Ne avevano già montate tre, quindi uno di noi doveva dormire con qualcuno e non da solo.
"Tu dormirai fuori?" chiesi curioso e lui iniziò a ridere.
"No, dormo con te" rispose.
Sentivo il mio cuore battere velocemente, perché mi rispondeva in questo modo? Il cuore non riusciva a reggere tante attenzioni.

Liam e Niall avevano finito di montare anche l'ultima tenda e Niall si stava già spogliano per tuffarsi nel lago.
Non so dove trovasse tutta quella vitalità e voglia di esplorare il mondo.
"È fredda!" lo avvertii ma sembrava non curarsene.
"Ti va di fare una passeggiata?" mi propose Louis avvicinandosi a me.
"Va bene"

Ci allontanammo dagli altri ragazzi che stranamente non fecero domande, Liam era occupato con le tende invece Zayn era occupato a guardare Niall urlare per la temperatura troppo bassa dell'acqua.
Ci avventammo nel bosco e lentamente le figure dei ragazzi sparirono. Eravamo soli.
"Harry" mi richiamò e lì sentii una strana ansia, magari voleva parlare del bacio che gli avevo dato in piscina ed io non ero pronto.
"Cosa?" domandai insicuro, avevo le gambe che tremavano.
"Voglio che tu rimanga a Londra con la tua famiglia" abbassò lo sguardo, sembrava dispiaciuto da quelle parole. "Non voglio che tu vada via" continuò senza rivolgermi neanche uno sguardo.

Voleva che rimanessi al suo fianco, non mi voleva mandare via. Pensavo che dopo il bacio mi avrebbe allontanato del tutto e invece mi chiedeva di rimanere con lui.
"Louis" feci qualche passo in avanti costringendolo a guardarmi dritto negli occhi. Avevo voglia di affondare le mie labbra sulle sue e baciarlo. "Non avevo intenzione di andare via"
Provavo qualcosa di più di una semplice amicizia, mi sentivo così sbagliato e in colpa per quello che stavo provando, magari era davvero un errore sentire le farfalle nello stomaco alla vista di questo ragazzo.

"Riccio" mi strinse il polso e mi fece avvicinare a lui abbracciandomi e stringendomi a se. Le sue braccia erano salde sul mio corpo, così calde e all'improvviso sentii come se nessuno potesse dividerci.
"Pronto ad avere un fratellino irrequieto a cui badare?" ridacchiai. Non avevo mai visto un sorriso così grande in quelle labbra, i suoi occhi brillavano e le sue guance si erano tinte di un rosa scuro.
"Già sto badando a te" fece sprofondare le sue dita sui miei ricci, iniziò ad accarezzarli lentamente.
"Dormiamo nella stessa tenda quindi?" piagnucolai e questo lo fece ridere.

"Hai una cotta per me Riccio?" mi irrigidii subito a quelle parole. 
Sì, ho una cotta per te Louis Tomlinson, so che è sbagliato ma è quello che provo.
"Certo che no!" mentii senza pensarci un secondo, ed ecco che l'agitazione iniziò a prendere parte di me.

"Stai mentendo" constatò il ragazzo che avevo davanti.
Come aveva capito che stavo mentendo?
"Perché lo pensi?" dissi timidamente.
"Perché mi hai baciato in piscina e so che i ragazzi non ti dispiacciono" si allontanò da me iniziando a camminare.

Mi diedi un colpo sulle labbra, non stavo mai zitto e l'alcol di certo non aiutava.
"È stata solo una cotta stupida" lo raggiunsi "Niente di importante" conclusi.
"Vi siete baciati?" mi domandò e io annuii in imbarazzo "Quindi non sono stato il primo ragazzo che hai baciato" continuò deluso.

Scossi la testa, perché sembrava esserci rimasto male?
"Ero un bambino"
"Lo sei ancora Harry"
Non poteva essere gelosia, non avrebbe avuto alcun senso esserlo, non provava nulla lui.
"Tu baci meglio" commentai tra me e me a voce forse troppo alta perché era riuscito ad udirmi.
"Come?" si voltò verso di me.
"Nulla!" affermai.

Feci qualche passo in avanti cercando di superarlo ma lui prese con forza il mio braccio.
"Harold" mi richiamò ma io non mi voltai. Mise le sue mani sulle mie spalle facendomi girare. "Guardami!" mi ordinò ma il mio sguardo era fisso sul mucchio di foglie secche che c'erano a terra.
Si avvicinò a me e io feci subito qualche passo indietro per poi sentire sulla mia schiena la corteccia dura di un albero e rimasi intrappolato tra il suo corpo e quel maledetto abete.

"Harry, potresti guardarmi?" mi domandò con tanta dolcezza che il mio sguardo si alzò lentamente in modo da poter guardare il suo corpo davanti a me.
"Che c'è?"
"Vuoi avere un vero bacio?" mi chiese e sentii uno strano calore percorreremi tutto il corpo.
"Pe-perché dovrei?" balbettai.
"Perché lo vuoi" rispose secco.

I suoi occhi azzurri erano fissi sui miei, tenevo le mani vicino al petto e potevo sentire il mio cuore battere troppo velocemente.
"Lou" le sue labbra si avvicinarono alle mie.
"Harry" disse prima di baciarmi.
Le mie mani scesero dal mio petto e lentamente si appoggiarono alle sue spalle ancora tremanti. La mano di Louis era finita sulla mia guancia che accarezzò lentamente facendomi schiudere le labbra. Le nostre labbra erano unite e si muovevano lentamente l'una desiderosa dell'altra. La mano sinistra, ancora libera, di Louis si posò sulla mia schiena e con un gesto fece avvicinare il mio corpo al suo.

Per un secondo il viso di Louis si allontanò dal mio ma non resistetti e spinsi con forza la testa di Louis verso la mia rendendo quel dolce bacio un po' più piccante. Sentivo il sapore delle sue labbra, giocavo con i suoi capelli e i nostri corpi si accarezzavano a vicenda.
"Hey, fermati!" disse ridendo "Non prendo aria" la sua mano si spostò sulle mie labbra.

"Scusa" dissi con un filo di voce.
Poggiò le sue nocche sul mio braccio e con delicatezza mi accerezzò tutto l'arto sinistro fino a quando la sua mano non toccò la mia e con un gesto fece intrecciare le nostre mani.

They Don't Know About Us// Larry StylinsonDove le storie prendono vita. Scoprilo ora