Capitolo 6

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La giornata con Louis e Niall era stata più che divertente. Era fantastica l'armonia e l'intesa che si era creata tra i due, non ero geloso, alla fine Niall non era mica di mia proprietà ed ero felice che era riuscito a farsi un nuovo amico.
Avevamo visitato insieme a Louis alcuni posti di Londra, a quanto pare conosceva abbastanza bene quel posto.

Volevo che il tempo si fermasse all'improvviso, non volevo tornare a casa, volevo continuare a girovagare per quelle strad, sarei stato disposto a mangiare quei panini orribili che ci proponeva Niall.
"Sono molto buoni, guarda il formaggio che esce!" ci fece attenzionare Niall.
"Niall ti stai sporcando con quel coso pieno di schifo" rispose Louis con un'espressione disgustata alla vista di quel panino.

Io e Louis accompagnammo Niall sotto l'albergo dove alloggiava, purtroppo la giornata era finita.
"Fatemi sapere se alla fine dobbiamo passare le vacanze insieme in quel posto che diceva Louis" disse fermandosi davanti l'entrata.
"Va bene! Ti mando un messaggio" lo assicurari.

Io e Louis ci incamminammo verso casa, lui aveva lo sguardo alzato e fissava le stelle.
"Quanti anni hai detto che hai?" mi chiese.
"Sedici"lo guardai e lui sbuffò. "Perché?" domandai curioso.
"Volevo portarti a bere qualcosa ma non hai l'età giusta e scommetto che non lo reggi" borbottò dando un calcio al niente davanti a se.

"Tu sì però" lo guardai e vidi un sorriso spuntare nelle sue labbra. "Prendi tu qualcosa e la beviamo insieme" aggiunsi.
No, non avevo mai bevuto. A parte a qualche festa ma mia madre stava molto attenta a queste cose.
"Va bene Riccio"

Ci recammo dentro un supermercato, entrai insieme a lui ma continuavo a guardarmi attorno come se all'improvviso potesse apparire qualcuno che conoscevo e potesse raccontare tutto a mia madre.
"Sicuro di volerlo fare?" aveva sicuramente notato la mia agitazione
"Certo!" mentii.

Louis controllò tutte le bottiglie che aveva davanti per trovare quella perfetta.
"Preferenze?" mi domandò e io scossi la testa. "Vodka?" continuava a guardarmi, come se avessi idea di cosa sapesse la vodka. "Liscia?" 
Rimasi a guardarlo, come gli spiegavo che non avevo idea di cosa stesse dicendo.
"Sì" bisbigliai e lui ne prese una bottiglia. Prese anche dei bicchieri di plastica e andò alla cassa.

Il signore che stava passando le cose che avevamo preso guardò prima me e poi Harry.
"Avete l'età per bere?" domandò con uno sguardo per niente certo.
Louis tirò fuori la sua carta d'identità facendogli vedere che aveva l'età giusta per poter bere, al contrario mio.
"Lui è il mio fratellino minore, lo stavo riaccompagnando a casa, purtroppo non sta mai buono e mi ha seguito" dovevo ammettere che era davvero bravo ad inventare storielle strane e riusciva anche ad essere credibile.

Uscimmo dopo che Louis aveva pagato.
"Beviamo qua oppure andiamo a casa?" chiesi a Louis, dato che neanche io sapevo più dove fosse più sicuro bere.
"A casa, così mi basta solo metterti sotto le coperte" rispose ridendo.
"Bugiardo" sbuffai subito.

Ci recammo a casa, Louis aprì la porta facendo attenzione a non far rumore dato che avevamo una busta con dentro dell'alcol e il sottoscritto aveva solamente sedici anni.
Andai avanti io e mi guardai attorno per poi dargli il segnale di avvicinarsi. 
Sembravamo due ladri ma non potevamo farci vedere da nessuno, Louis si recò verso la nostra stanza e dopo aver controllato che non ci fosse nessuno entrai dentro pure io.

"Ci siamo riusciti!" esclamai felice.
Louis stava già sistemando i bicchieri sopra la scrivania e stava versando la vodka dentro. Li afferrò e me ne porse uno che io presi.
"Tutto in un sorso o non vale" mi avvisò.
Feci scontrate le nostre mani e mandammo velocemente giù l'alcol. Sentii subito la gola bruciare e un sapore amaro avvolgermi completamente la gola.

"Che schifo è questa roba?" dissi disgustato.
Louis iniziò a ridere per la mia espressione di disgusto nel bere quello schifo.
"Per questo piace, perché fa schifo" mi riempii un altro bicchiere e lui lo bevve in un secondo. "Forza Harold, sei bravo solo quando si tratta di cantare quattro canzoni? Non riesci a fare l'uomo?" mi provocò.
Mi stava sfidando? Bene, aveva trovato pane per i suoi denti.

"Perfetto!" esclamai prima di bere il secondo bicchiere che presto diventò il terzo, poi il quarto fino a quando le luci della stanza non iniziarono a infastidire i miei occhi, la risata di Louis era impressa nella mia mente come un eco che risuonava ripetutamente.
"Basta Riccio, sono stato cattivo" ammise prima di portarmi via il bicchiere vuoto che avevo in mano.
"La luce.." dissi sdraiandomi sul mio letto e misi una mano sulla sugli occhi.

"L'ho già spenta" mi informò e io scossi la testa, perché qualcosa mi stava dando fastidio.
"No... menti" lo sentii avvicinarsi a me e con un gesto mi tolse le scarpe per sistemarmi sul letto.
"Quanti ne hai bevuti?" mi domandò, avvicinai la mia mano al suo viso per mostrargli bene quanti ne avevo bevuti ma le mie dita si stavano moltiplicando.
Louis non smetteva di ridere e la sua risata mi stava dando fastidio alle orecchie.
"Basta ridere" misi le mia mano sulle sue labbra mentre le sue braccia mi sistemavano sul cuscino e sotto le coperte.

"Non sto ridendo" mi rispose con una voce quasi.. angelica, come quando alla battaglia tra band aveva iniziato a cantare.
"Louis posso dirti un segreto?" domandai timidamente.
"Solo se dopo mi prometti che dormirai" mi ordinò.
"Va bene" mi fece un cenno con la testa in modo che potessi parlare "Alle medie sono stato fidanzato con un ragazzo e il suo nome era Josh"
Lui mi guardò confuso "Quindi?" bisbigliò.
"Mi sono innamorato di un ragazzo, non è strano? A volte penso di essere strano" mormorai.
"Non sei strano Harry, ora dormi" si allontanò ma io afferrai subito la sua mano.

"Louis" lo richiamai e lui guardò la mia mano che stringeva la sua. "Non fare nulla ti prego, voglio davvero rimanere qua e conoscerti, non mi dispiace riniziare una nuova vita, ci siamo trovati bene oggi, no?"
"Harry avevi detto che avresti dormito" mi rimproverò come se fossi un bambino.
"Vieni qua!" gli feci spazio nel mio letto. "Solo un po', mi addormento e vai via"

Rimase per qualche secondo immobile e poi si lasciò andare e si mise sdraiato accanto a me. Mi sistemai in modo da potergli dare un po' del mio cuscino. Lui rimase a fissare il soffitto un po' a disagio e io mi misi su un fianco in modo da poterlo vedere. Portai le mani vicino al mio viso, così potevo stare più comodo.
"Notte" feci un sorriso chiudendo gli occhi e in pochi minuto riuscii ad addormentarmi.

They Don't Know About Us// Larry StylinsonWhere stories live. Discover now