Day 1

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Tutti gli invitati avevano ricevuto una tabella oraria, proprio come quella di Cheryl. Anche Louis aveva ricevuto la sua ed era stato piacevolmente felice di notare che i suoi impegni cominciavano solo verso il quinto giorno. Poi, però, aveva storto il naso.

Sì perché, quando Cher gli aveva passato casualmente sotto gli occhi la scheda di Harry, Louis aveva notato che lui aveva molti più impegni e c'erano diverse righe sottolineate di rosso, mentre nel suo foglio erano a malapena un paio.

Insomma, il riccio era un testimone tanto quanto lui, non era giusto che avesse più incarichi. Il malcelato risentimento di Louis gli fece quasi digrignare i denti, almeno fino a che non si accorse del lato positivo delle cose: Harry fuori dai piedi per più tempo del previsto e soprattutto, la possibilità di rintanarsi nella sua lussuosa camera d'albergo con tanto di letto king size, ed uscirne solo intorno al quinto giorno.

Louis doveva ammettere, mentre se ne stava con i piedi buttati sul tavolino di cristallo a sorseggiare il cocktail rigorosamente ordinato con il servizio in camera, che era soddisfatto. Era soddisfatto che per una volta nella sua vita tutto stesse andando come programmato, senza nessun impedimento, senza nessun ostacolo e senza nessuno stupidissimo Harry Styles.

Dopo l'aperitivo di benvenuto del giorno prima aveva girovagato per conto suo, esplorando un po' quella lussuosissima villa barocca. A Louis piaceva molto, tranne per il fatto che non ci fosse la piscina. Insomma, cosa se ne faceva adesso dei tre costumi che aveva impilato in valigia? Quando, parecchio indignato, aveva chiesto informazioni ad un membro del personale, questi gli aveva risposto che una piscina avrebbe rovinato l'estetica e il design dell'intera villa. Ma che razza di stronzata era mai quella?! Louis una piscina l'avrebbe messa anche in montagna, vicino al mare, ovunque.

In ogni modo, dopo l'incontro generale nella hall, Louis si era rintanato nella sua stanza al terzo piano, separata da quella di Harry da ben un angolo (non che avesse controllato comunque), ed era rimasto lì per tutto il tempo.

Quella mattina si era svegliato piacevolmente tardi e stava davvero valutando l'ipotesi di considerare quella pausa forzata dal lavoro come una vacanza. Non si alzava a quell'ora da quando era un adolescente scapestrato e ancora non portava sulle spalle il peso della gestione della trattoria dei suoi zii. Aveva chiamato Oli, l'amico a cui aveva affidato il ristorante, gli aveva dato qualche dritta e poi aveva cominciato a fare zapping alla tv.

Qualcuno aveva bussato alla porta della sua stanza nel primo pomeriggio, probabilmente Niall, ma Louis, proprio come con la sua postina, aveva rispettato il tacito patto e aveva finto di non essere in camera.

Quelle quattro mura ricoperte da carta da parati erano il suo posto sicuro. Nulla avrebbe potuto ferirlo lì dentro, non certo Harry Styles e tutte quelle strane sensazioni che aveva provato. Louis strinse forte il bicchiere al solo pensiero.

Da dieci minuti buoni ormai, fingeva di guardare la replica di un talk show americano. Il sole era calato oltre le tende e Louis era ancora lì, fermo, immobile a chiedersi perché Harry gli avesse fatto quello strano effetto. Aveva considerato un mucchio di ipotesi. Astinenza per esempio. Che lo volesse o no, Harry restava un ragazzo bellissimo ed il corpo di Louis aveva impulsi e gonfiori che non poteva certo controllare.

Ma poi si era accorto che quello che provava per Harry era per lo più fastidio. Insomma, chi si credeva di essere? Arrivava all'appuntamento con trenta minuti di ritardo, entrava pavoneggiandosi e poi era vestito in quel modo così stupido. Sì, Harry lo infastidiva, e ancora di più lo infastidiva la gente che gli stava attorno, tutta quella gente che non era lui...
Ma la cosa che lo infastidiva più di tutte era il fatto che Harry fosse andato da lui, premuroso come solo uno stolto poteva essere, a chiedergli come stesse.

Two Ghosts |L.S.|Nơi câu chuyện tồn tại. Hãy khám phá bây giờ