Dance with me|| S.U.

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Per JaedenTiAmo
Spero ti piaccia ❤️

Cantate e danzate insieme e siate felici, ma fate in modo che ognuno di voi sia anche solo, come sono sole le corde di un liuto, sebbene vibrino alla stessa musica.
(Khail Gibran)

<<Eddai T/n!>> un ragazzo le parlava <<non puoi rimanere a casa durante il ballo di fine anno!>>
La ragazza lo guardò annoiato <<Eh? Perché no scusami?>> Poggiò la testa sul banco, come se volesse mandare il tipo via <<Mi sembra che io sia una persona libera, che abbia capacità di intendere e di volere. Quindi posso>>
Ma Zack davanti a lei non voleva lasciarla in pace, neanche un po'. Era un corteggiatore di T/n, da già 3 anni. Voleva portarla al ballo di fine anno, ma lei si era rifiutata perché non ci avrebbe mai pensato di andarci e poi se pure ci fosse andata, lui la avrebbe tormentata perché era da sola e non aveva qualcuno con cui ballare.
<<Ma ti porto io!>> il ragazzo insisteva, pensando che la ragazza potesse vedere ai suoi piedi per la sua bellezza.
La ragazza sbuffò e lo guardò <<No.>>
Il ragazzo dopo un po', smise di farle sempre la stessa domanda e andò via.

<<Vedo che è una bella seccatura avere un corteggiatore>> rise una voce. La C/C alzò la testa a sentire solo la sua adorabile voce.
<<Uris, non è affatto divertente>> sbuffò lei abbastanza innervosita, mentre lo guardava prendere una sedia e metterla vicina al suo banco, per poi sederci sopra a cavalcioni.
I capelli biondi ricci gli ricadevano sul volto, i suoi grandi occhi marroni che la guardavano dall'alto in basso, la camicia blu che era stata messa nei suoi pantaloncini marroni, con le scarpe bianche quasi nuove. Il ragazzo era una persona perfetta, e T/n pensava che era proprio lei stessa che portava disordine.
<<Non ci vieni lo stesso eh?>> il ragazzo chiede, avendo origliato la movimentata conversazione di prima con Zack. In realtà non aveva origliato, poiché il tipo stava quasi strillando per parlare con la ragazza.
Lei lo guardò <<No, è noioso da sola. E poi chi è che mi aspetterebbe la?>>
Il ragazzo fece un sorrisino <<Io ti aspetterei, se sapessi che T/n T/c venisse alla festa di fine anno>> la ragazza lo guardò sorpresa <<quindi pensaci, sarebbe un peccato non venirci.>> detto questo, il ragazzo si alzò e uscì dall'aula mentre la ragazza lo seguiva con lo sguardo.

T/n il giorno prima del ballo scolastico si trovava in camera sua, circondata da vestiti eleganti, scarpe col tacco, calze, orecchini e trucchi.
Stan mi aspetta eh? Questa domanda frullava nella testa di T/n e ogni volta che pensava a quella domanda, sul viso le compariva un sorrisino. Nessun ragazzo le aveva mai fatto quell'effetto.
Altri ragazzi le avevano fatto complimenti, fatto regali, dato fuori e tante altre cose. Ma Stan Uris con solo quella frase, la aveva attirata per sola curiosità. Non sapeva per cosa, ma qualcosa la spingeva ad andare alla festa per vederlo.

Finalmente il giorno della festa di fine anno arrivò mentre la ragazza con i capelli bagnati, coperti da un'asciugamano, si truccava guardandosi allo specchio, mettendo una canzone in sottofondo e canticchiando mentre si truccava.
Chissà se Uris stava bluffando o no.
Verrà alla festa di fine anno?
Chissà come si veste...
Queste erano le domande che le giravano nella mente, mentre sentì il calore del suo corpo salire e capì di essere arrossita più del dovuto.
Quella sera di truccò leggermente gli occhi con un po' di mascara, un po' di matita intorno agli occhi, il rossetto rosa chiaro. Si mise delle calze trasparenti, un vestito di color ciano, una cintura nera che le stava sopra la vita, le delle scarpe con un po' di tacco. Si era asciugata i capelli e li aveva lasciati sciolti, facendoli ricadere sulle spalle.
Quando fu pronta, scese al piano inferiore dove suo padre la aspettava. La prese per mano e le fece fare una giravolta, mentre il vestito le svolazzava tutto intorno. Sua madre la guardò e sorride dolcemente, mentre le accarezzava i capelli.
T/n uscì di casa con suo padre e entrarono nell'auto, che poi lui mise in moto e insieme partirono. Il padre guidò mentre la ragazza guardava davanti a se con la testa tra le nuvole.
Il padre sorrise <<Chi è il fortunato?>>
La ragazza arrossì di botto appena sentì il padre fargli la domanda <<E-Eh!?>>
Il padre girò la testa e guardò avanti, mentre premeva l'acceleratore con i piedi <<Se è una lei, fa lo stesso.>> disse pensando che la figlia si fosse imbarazzata per il pronome sbagliato.
<<Oh! No papà, sai che sono etero e...>> essa arrossì ancora di più, mentre guardava fuori  dal finestrino per non far notare le guance tutte rosse, mentre sorrideva ad ebete <<...nessuno, non è per nessuno...tutto questo...>>
Bugiarda, pensò la ragazza consapevolmente.

Quando arrivarono davanti la scuola, il padre la lasciò davanti all'ingresso e le diede un bacio tra i capelli, per poi lasciarla entrare da sola.
Errata dentro, la ragazza vide la scuola in un modo diverso. Non sembrava nemmeno una scuola. Erano nella palestra dove avevano tolto le sedie e i canestri per il basket, ora c'erano tavoli con cibi di vari tipi, bevande gassose e alcune alcoliche, poi c'erano luci di vari colori, e ragazzi di tutte le età che ballavano e parlavano tra di loro.
La ragazza era confusa perché non sapeva cosa fare e tutte quelle cose la facevano confondere ancora di più.

<<Alla fine sei venuta!>> la ragazza sentì una voce e sorrise mentre si voltava, ma non era purtroppo la persona che in quel momento voleva vedere. Zack era difronte a lei, con il suo solito sorriso a trentadue denti e con un bicchiere in mano, che conteneva un liquido strano. La ragazza non fiatò, non sapeva nemmeno il perché non riuscisse a parlare.
<<Su andiamo!>> il ragazzo la prese per un braccio, e questa volta troppo forte più del solito <<Ti offro da bere!>>
Il ragazzo non era sobrio. La ragazza lo notò, ed era questo che la spaventava <<N-no...>> cercò di ribellarsi ma il ragazzo non la lasciò.
Il respiro di lei era irregolare mentre lui continuava a tirala.

<<Basta così>> questa volta era una voce diversa, ed era la voce che T/n voleva sentire e che la salvò. Stan riuscì a far scollare il tipo ubriaco da lei, mentre loro due corsero via dall'altro lato della palestra. I due si guardavano e sorridevano, mentre, senza accorgersene, intrecciavano le loro dita.
<<Vorresti ballare con me?>> il biondo chiese, e la ragazza accettò senza ripensarci due volte. Ballarono un lento. Lei aveva la testa sulla spalla di lui, lui le mani sui suoi fianchi mentre la musica li cullava e le loro labbra di sfiorarono.
Per entrambi era tutto così magico, che avrebbero voluto rimanere così per sempre.


MI DISPIACE FA UN PO' SCHIFO
I feel a bit down, però giuro che migliorerò promesso.
I love you all !!

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