Don't forget me||S.U.

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Per V10L4_11
Spero ti piaccia ❤️

Il presentimento è una lettera anonima allarmante che inviamo segretamente a noi stessi.
(Angelo Frattini)

Una giornata noiosa come tutte le altre. La sola vita monotona di tutti giorni a Derry, che passava lentamente.
T/n era in casa sua, a pulire il tavolo della cucina mentre pensava e pensava a lui. Era da tanto tempo che non lo vedeva, e gli mancava.
Uscì di casa, per prendere la posta nella cassetta apposita. Quando arrivò la aprì è quella fece un suono arrugginita, e la ragazza si massaggiò le orecchie a causa del rumore acuto. Poi infilò la mano nella cassetta e tirò fuori di lì tre buste.
La prima: bolletta della luce. La ragazza sbuffò. Sembrava che lo facessero a posta di dirle di pagare tutti quei soldi, anche se a lei non sembrasse che usasse tutta quella luce in casa.
La seconda: messaggio pubblicitario di un circo.
La terza: una lettera scritta a mano. La ragazza lasciò perdere le prime due e osservava la terza lettera, vedendo che c'era il suo indirizzo di casa e una scrittura che conosceva troppo bene, dove c'era scritto alla mia T/n T/c che non ho mai dimenticato.

La ragazza corse in casa e si sedette su una sedia in cucina, con le gambe tirate verso il petto e la lettera tra le mani. Continuava a leggere quella frase ancor e ancora mentre sentiva le mani tremare.
Cazzo se quella frase la aveva già sentita.
E sapeva già chi gliela avesse mandata.

La aprì cercando di non rompere il contenuto, e tirò fuori la lettera, mentre il suo cuore accelerava ogni secondo che passava.
Deglutì e, prendendo un respiro profondo, iniziò a leggere.

'Mia cara T/n,
Credo tu sappia già chi sia e il perché io ti stia già scrivendo.
Mi manchi. Tantissimo.
Ogni giorno che passa, ogni ora, ogni minuto e ogni secondo della mia vita, che passa sempre più lentamente.
Cazzo T/n, vorrei esserti lì vicino. A toccarti. Ad abbracciarti. A guardarti. A passare nuovamente una nottata indimenticabile con te.
Ricordi ancora quando giocavamo nel cortile quando eravamo piccolini? Era bellissimo passare quelle due orette insieme a giocare, anche se sembrava un'eternità. Tra i vari giochi, andare sullo scivolo, correre nell'erba, mentre i miei occhi guardavano solo e soltanto te. Da lì iniziammo a crescere insieme e pin piano abbiamo compiuto 15 anni. Siamo andati a scuola insieme, conosciuto nuovi amici e fatto nuove esperienze. I film che guardavamo insieme, le risate, le carezze, gli scherzi, le occhiatacce di quando litigavamo. Era tutto semplicemente perfetto.
Solo io e te. Te ed io. Nessun altro.
Poi arrivò quel giorno.
Avevo paura. Tanta paura.
Paura che tutti gli anni passati insieme potessero essere rovinati da quello che avrei voluto dirti. Che mi avresti odiato per tutta la vita, fino a quando avrei cessato di esistere.
Un solo 'ti odio' avrebbe potuto distruggermi.
Andammo su quella collina dietro la scuola, dove il sole stava calando pian piano.
Presi le tue mani tra le mie e le strinsi, come se non ti volessi lasciarti andare via.  Mentre mi guardavi confusa, chiedendoti cosa stessi facendo, il mio cuore batteva all'impazzata ogni secondo che ti guardavo di più. Annullai le distanze, ti ricordi T/n? Le nostre labbra si toccarono mentre le tue mani scivolavano dietro il mio collo, e le mie braccia attorno tuoi fianchi. L'amore che c'era tra di noi, che non ci eravamo mai detto tramite la comunicazione verbale, c'è sempre stata. Solo, non lo sapevamo. In quel momento ce lo dicemmo, senza una parola, solo con i gesti.
Poi una notte, successe. Lo ricordo ancora come se fosse ieri.
Io 19, tu 18 e mezzo. Era il 3 di aprile del 1981.
A casa mia, solo io e te. Era sera tardi, eravamo usciti insieme ed eravamo tornati dopo qualche oretta. Tu mi baciasti e io ricambiai. Poi divenne tutto più passionale, mentre l'adrenalina saliva sempre di più. Per la prima volta ci toccammo come avremmo sempre voluto. Le mie mani scivolavano sul tuo corpo lentamente, mentre tu mi toccavi a tua volta pian piano come se potessi rompermi. Fu una notte spettacolare, senza rimpianti, solo amore e baci.
Ma poi finì tutto. No. Non così.
Lo ricordi ancora vero? Non mi odi? Vero T/n?
Una ragazza sola, per una gara, mi baciò. Era solo una fottutissima gara a chi baciava più persone. Ma io non ne sapevo nulla, fui una delle sue vittime. Cazzo se in quel momento avrei voluto non essere lì, con quella ragazza. Non l'ho mai voluta, e ogni volta che ripenso a questo mi sento uno schifo.
Non ci parlammo più io e te. Ma continuavano ad esserci occhiatine tra di noi, sguardi imbarazzati, i nostri cuori che battevano solo a guardarci. Ma non ci parlavamo... perché pensavamo che non ci meritavamo a vicenda.
Sei sempre stata come droga. Cazzo se ti ho sempre voluto, non potevo farti a meno. Eri semplicemente stupenda. Non ti ho mai dimenticato. E neanche tu lo hai fatto, vero T/n? Vero? Ti prego... non dimenticarmi...
Ti manderò questa lettera, appena scoprirò il tuo indirizzo. Non so se sei sposata, ragazza madre, o se vivi da sola. Ma cazzo devi sapere cosa provavo e cosa continuo a provare per te.
...Ti prego T/n... non dimenticarmi mai...
Probabilmente non vuoi più rivedermi. Lo capisco. Ma ti prego... non dimenticarmi...

Il tuo Stan The Man, con tutto l'amore che prova.'

La ragazza sentì un nodo alla gola, mentre le lacrime le rigavano il viso, tremano e tenendo quella lettera stretta al petto. Le lacrime le bagnarono le labbra, le mani fino ad arrivare alla lettera. Ansimava per la poca aria che le arrivava, il cuore che le si stava rompendo a pezzi pian piano.
Ma ti prego... non dimenticarmi...
No. No. T/n non lo aveva mai dimenticato, e non lo avrebbe mai fatto.

<<Sono contento... non mi hai dimenticato quindi...>> la ragazza pensò alla sua voce che diceva questo. No invece. Non lo aveva immaginato.
La ragazza aveva per sbaglio lasciato la porta aperta, e Stan The Man la aveva trovata.
La ragazza singhiozzava ancora di più a guardarlo, mentre il ragazzo la abbracciò baciandole la testa.
<<N-Non l'ho mai fatto... Stan The Man...>> la ragazza disse quasi in un sussurro, mentre le mani dei due si intrecciavano.

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