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È giovedì, siamo all'ultima ora e non vedo l'ora che arrivi domani, ho bisogno di dormire, ma veramente.
Sembro uno zombie e nemmeno il correttore copre le mie occhiaie.
Sono stata a parlare per tutta la notta con Hardin, mi è sembrato molto agitato, ma ha negato, sinceramente ero troppo stanca per mettermi addosso, ma lo farò oggi oppure chiederò a Kevin, invece lui mi sembra stare meglio, forse quella volta è stata una mia impressione, ma sono felice di essermi sbagliata.
Ieri pomeriggio ho parlato anche con Avril, sta ancora soffrendo per la rottura con Cody, con lui mi sono scambiata qualche messaggio, ma niente di speciale.
Questi giorni di scuola sono trascorsi tranquillamente.
"Vuoi restare qua?" Mi domanda ironicamente Jeremy.
"È già finita?!" Mi stupisco.
"Già?! È stata l'ora più lunga di sempre" ribatte Noah.
"Stava pensando al suo amore" mi prende in giro Katie.
"Si, non volevate andarvene?"chiedo ironicamente prendendo il mio zaino e avviandomi verso la porta.
"Io vado a posare i libri nell'armadietto, ci vediamo domani" saluto i ragazzi.
"Aspetta vengo con te, devo posarli anch'io" mi ferma Jeremy.
"Va bene, allora noi andiamo, a domani raga" saluta Noah e la stessa cosa fa sua sorella.
"Vuoi un passaggio?" Mi domanda Jeremy una volta posati i libri.
"Si dai, mi scoccio proprio di camminare" accetto la sua proposta.
"Quando ti prenderai questa patente?!" Mi domanda ridacchiando.
"Stai zitto e muoviti" dico spingendolo per farlo camminare più velocemente.

"Vuoi mangiare da me?" Domando.
I miei torneranno verso le 18, il motivo è sempre lo stesso, per il lavoro.
"Si dai, basta che non mi avveleni" dice parcheggiando la macchina.
"Nono, non hai capito, cucini tu" lo prendo in giro.
"Sarebbe meglio, non voglio stare nel bagno per una settimana" dice ricordando l'episodio del mio dolce super cioccolatoso.
"Se parli ancora di quell'accaduto ti lascio senza cibo" lo minaccio entrando in casa.
"Non la sopporto più" dice Jeremy mentre prende il telefono una volta entrato in casa.
"Ma chi è che ti cerca con così tanta voglia?" Domando, da quando eravamo in macchina sta ricevendo messaggi a raffica.
"Mia sorella, non sa cosa mettersi per un quel stupido pranzo" parla come se sapessi di quale pranzo.
"Con chi?" Domando non capendo.
"Non lo sai?" Mi domanda a sua volta e scuoto la testa per negare.
"A casa della famiglia del tuo ragazzo" mi dice e subito divento rossa per la rabbia.
Ecco perché era così agitato quello stronzo ieri.
"Tutto bene?" Mi domanda il mio amico, forse per la mia espressione scioccata.
"Io...sì, sto bene, non mi aveva detto niente, anzi non mi avevano detto niente" dico riferendomi anche a Kevin.
"È come se si stessero allontanando" penso ad alta voce.
"Loro due?" Mi chiede.
"No, tutti quanti, forse è proprio vero che la distanza rovina i rapporti" butto fuori ciò che penso da un po'.
"Lo sai vero che io sarò sempre qua?" Mi domanda avvicinandosi a me.
"Lo so, ti ringrazio per questo" dico guardandolo con gratitudine.
Senza dire niente mi abbraccia e io ricambio, avevo bisogno di questo piccolo gesto.
"Allora cuciniamo?" Mi domanda staccandosi.
"Cuciniamo" rispondo sorridendo.
È una persona veramente speciale Jeremy, possiamo dire che è il mio migliore amico di Boston, ma Kevin è più importante, lui è tutto per me, anche se in questo periodo non ci sentiamo spesso.

"Non male la tua pasta" dico al mio amico una volta finito di mangiare.
"Non male nemmeno le tue patatine" dice invece lui.
Finalmente ho imparato a farle non oliose.
"Vuoi rispondere!" Mi ordina Jeremy dopo che il telefono mi squilla per la centesima volta, è Hardin, lo sto letteralmente ignorando.
Ovviamente mi da fastidio che vada a mangiare da lui, ma sono incazzata perché non me l'ha detto, l'ho scoperto grazie a Jeremy, ma quello che mi fa più male è Kevin, sicuramente lui lo sapeva, ma ha fatto finta di nulla.
"No, ora sono a Boston, sto bene qui, non voglio pensare a quello che sta succedendo a Los angels, se tutto va bene e se vorrò ritornare il mese prossimo affrontarò ciò" dico sicura di me.
"Hai detto se vorrai ritornare?" Domanda come se non avesse capito.
"Si ho detto questo, sto bene anche qua" dico queste parole, ma so già che me ne pentirò, ma per adesso sento di dirlo.

Hardin, sei il mio problema.Onde as histórias ganham vida. Descobre agora