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"K-kevin?! Vedi di non dire cazzate" sto per piangere ...

Kevin, il mio migliore amico, l'unica persona che mi è sempre rimasta vicina ...

"Non sto scherzando, anzi vorrei mentirti, so quanto tu lo voglia bene e nonostante tutto sei importante per me, è vederti stare male, mi fa stare male" dice Liam passandomi il telefono.

E' vero, è stato lui ...

"NO, NON CI CREDO, MI STAO MENTENDO, CI DEVE ESSERE QUALCOSA SOTTO, KEVIN NON LO FAREBBE MAI" Urlo, alzandomi dalla panchina, la gente mi guarda, ma non mi interresa, non mi interessa niente, avrei preferito non scoprire la verità.

"Amber mi dispiace" dice alzandosi anche lui.

"K-kevin" dico piangendo, mi lascio andare, ma Liam mi prende, mi tiene dalle braccia per non farmi cadere, ma io sono già caduta, tutte le mie sicurezze sono crollate ...

"Dovresti rispondere" mi dice Liam.

"Non voglio parlare con nessuno" dico appoggiando la testa al finestrino.

Hardin mi sta chiamando da un'ora, ma non posso parlare con lui, come posso farlo?! Non posso dire "tuo fratello, il mio migliore amico è stato lui a mandare le foto".

"Ti porto a casa?" mi domanda.

Non posso andare a casa, mi verrebbe a cercare, già lo so.

"Portami in un hotel" dico, mentre una lacrima mi bagna la guancia.

Ogni volta che stavo male, quando mi trovavo in situazioni difficili, il primo posto dove andavo per sentirmi meglio, era da Kevin, invece ora devo scappare da lui ...

"Come vuoi" dice Liam mettendo in moto la macchina.

Sono le 18 di sera, io sono in hotel, rannicchiata sul letto.

Come ha potuto?! Mi alzo dal letto e inizio a prendere a pugni l'armadio, io mi fidavo, mi fidavo, avrei fatto di tutto per lui, era il mio migliore amico, il mio rifugio, la mia casa.

"AMBER APRI QUESTA CAZZO DI PORTA!" Urla una voce fuori dalla mia stanza.

Hardin ...

"Vattene, voglio stare da sola" dico sedendomi a terra, con le nocche sanguinanti.

"Amber non so cosa ti abbia detto Liam, ma non sono stato io ad inviare le foto, lo giuro" dice e queste parole mi fanno ancora più male, avrei preferito che fosse stato lui, so che non dovrei pensarle, ma non posso farne a meno.

"Amber apri o la butto giù, non me ne frega un cazzo che siamo in un hotel" dice seriamente, non voglio dare scena, quindi mi alzo ed apro la porta.

"C-cosa è successo?" chiede Hardin quando mi vede, avrò un aspetto di merda, ma non mi interessa, lui conosce tutte le mie debolezze.

Non rispondo e vado a sedermi sul letto.

"Amber, chi è stato?"mi domanda sedendosi accanto a me ed accarezzandomi le nocche.

"Hardin" dico appoggiando la mia testa sul suo letto e penso che abbia capito tutto.

"Non mi dire che ..." ma lo interrompo, prima che possa dire altro.

"No, non voglio sentire, se lo dico ad alta voce, sembra reale" dico alzandomi ed andando in bagno.

Mi guardo allo specchio e mi metto a ridere per il mio aspetto, ho il mascara colato, i miei capelli sono tutti fuori posto ed i miei occhi sono rossi per il troppo pianto.

"Cosa vuoi fare adesso?" domanda il mio ragazzo entrando in bagno.

"Tornare a Boston" dico ironicamente, ma non penso abbia capito.

"Non puoi dire sul serio!" si incazza.

"Infatti, stavo scherzando" dico guardandolo con un piccolo sorriso.

"Tanto sarei venuto con te" dice avvicinandosi a me.

"Sei bella anche così" continua il mio ragazzo prendendo un asciugamano e dopo averlo bagnato con un po' di acqua mi pulisce le nocche.

"Devo parlare con Kevin, capire il perché, cercare di salvare questo rapporto, anche se sembra difficile, anzi meglio dire impossibile " dico passandomi una mano nei capelli.

"Io ci sarò sempre per te, ogni decisione che prenderai, io la rispetterò, non voglio farti più del male, voglio essere per te il ragazzo che hai sempre desiderato" dice appoggiando la sua fronte sulla mia con delicatezza.

Ho ancora lui ...

Ma non mi basta, sento un vuoto dentro e solo una persona può riempirlo, per me i fratelli Watt sono essenziali, ognuno ha una parte del mio cuore, per essere unito, ha bisogno di entrambe le parti ...

Hardin, sei il mio problema.Where stories live. Discover now