4.

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-Ciao Thomas.
Disse Newt vedendolo entrare a scuola.
-Thomas. Hey Thomas.
Gli prese il braccio.
-Hey. Credevo che dovessi farmi da guida. Non ho idea di dove sia la classe di italiano.
-È vicino alla mensa. Devo andare a fare una cosa prima. Ci vediamo là.
"Aveva ragione Minho. Questo qui ha qualcosa che non va."

Arrivò in classe con il labbro rotto e sanguinante.
-Thomas che hai fatto?
Dissero in coro Newt e Minho che erano seduti vicino a lui.
-Non sono affari vostri.
-Tecnicamente sono affari miei visto che il mio migliore amico arriva in classe con un labbro che sanguina.
Disse Minho.
-Hong Lee, silenzio.
Disse la professoressa voltandosi verso la classe.
-Oggi parleremo della... O'Brien sta bene? Che si è fatto al labbro.
-Sto bene. Non mi sono fatto niente.
-Ma sta sanguinando.
-Le ho detto che sto bene.
Disse Thomas stringendo il pugno.
-Calmati Thomas.
Disse a bassa voce mentre la professoressa aveva ripreso a spiegare. Minho e Newt si guardarono e annuirono.
"Ha decisamente un problema." Pensarono entrambi.

Thomas stava camminando nel corridoio quando arrivò da dietro Teresa ad abbracciarlo. Per poco il ragazzo non le tirò una gomitata in faccia.
-Hey calmo. Sono io. Oddio Thomas. Che hai fatto al labbro?
Disse Teresa togliendo un po' di sangue.
-Non ti riguarda.
-Sono la tua ragazza. Mi riguarda eccome.
-Sei una puttana, quindi non ti riguarda.
-Non permetterti ti rivolgerti così a me.
I due ragazzi stavano urlando e tutti intorno erano zitti, ma i due non se ne accorsero.
-Ho solo detto la verità.
-Ma che hai?!
-Le corna. Ecco cos'ho.
Teresa si guardò intorno e se ne andò correndo.
-E voi che avete da guardare. Tornare a fare quello che stavate facendo.
Disse Thomas per poi andarsene.

-Ok questo non me lo aspettavo.
Disse Newt a Minho.
-Io si. Conosco Teresa e so che è capace di farlo. Ma non pensavo tradisse Thomas. Insomma credevo che si amassero davvero.
-Magari Thomas amava veramente Teresa ma la cosa non era reciproca.
-Non lo so. Credevo si amassero ma a questo punto non lo so più.

Newt andò nello spogliatoio dei ragazzi. Sentì dell'acqua che scorreva nelle docce e dei singhiozzi.
-Thomas?
Newt avanzava lentamente cercando di orientarsi.
-Vattene Sangster.
Disse Thomas cercando di controllare la voce meglio che poteva.
-Puoi chiamarmi Newt.
-Vattene Newt.
-Ok me lo aspettavo. Ho sentito quello che è successo in corridoio. Vuoi parlarne?
-Tutti lo hanno sentito.
-Vuoi parlarne?
-No. E se anche volessi non ne parlerei con il primo che passa.
Newt si sedette su una panchina vicino ad alcuni armadietti.
-Se vuoi parlare io ci sono.
-Non ne voglio parlare.
Disse Thomas. Era tutto bagnato e coperto solo da un asciugamano legato in vita.
-Sei davanti al mio armadietto.
-Oh scusa.
Disse Newt cercando di non fissare i muscoli definiti del ragazzo.
-Puoi guardarli. Non si consumano.
Disse Thomas mentre si vestiva. Si stava togliendo l'asciugamano dalla vita.
-Ok ti aspetto fuori.
Disse Newt uscendo. Thomas sorrise.

-Non dovresti uscire coi capelli bagnati.
-Cosa sei: mia madre?
Disse il ragazzo coi capelli scuri alzando un sopracciglio.
Risero entrambi.
-Facciamo un giro?
-Volentieri. Non conosco questo posto.
Rispose Newt.
-Il labbro? Che hai fatto?
-Vuoi davvero parlare di questo?
-No, se tu non vuoi.
-Non devi essere gentile con me solo perché ho appena lasciato la mia ragazza urlandole che è una puttana davanti a tutta la scuola.
-Non sono gentile per quello. Sono gentile perché voglio essere tuo amico.
-Solo uno con una buona dose di problemi mentali vorrebbe essere mio amico.
-Allora vuol dire che ho una buona dose di problemi mentali.
-Quindi te vorresti essere mio amico.
-Si.
-Anche dopo che ti ho trattato come uno straccio.
-Si.
-Sapendo che allontano tutte le persone che incontro.
-Si.
-Sei masochista.
-Probabile.
Rispose Newt sorridendo.

Runners (newtmas)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora