16.

669 31 2
                                    

-Salve. Lei è la signorina Martin? La psicologa?
-Si. Hai bisogno?
-Si. Thomas O'Brien è un mio amico e...
-Non posso dirti niente, mi dispiace. Ci ha già provato un altro.
-No, non volevo sapere cosa le dice, volevo sapere come possiamo aiutarlo.
-Oh.
Disse sorpresa la dottoressa Martin.
-Fategli capire che voi ci siete senza essere troppo invasivi. Ha bisogno dei suoi spazi, ma ha anche bisogno di sapere che ha qualcuno su cui contare per dargli una mano. Comportati come hai sempre fatto. Non tirare in ballo i suoi problemi se non è lui a tirarli fuori. Lascialo sfogare se lo vuole fare, ma non insistere. Non si deve sentire oppresso.
-Grazie.
Disse Newt dirigendosi verso la porta.
-Se ne hai bisogno, io sono sempre qui.
Newt si fermò sulla soglia.
-Li ho superati i miei problemi. Grazie.
Uscì.
Disse brevemente quello che gli aveva detto Lydia ai ragazzi.

-Hey Thomas.
Disse Newt. Erano entrambi sulla pista di atletica.
Thomas si girò a guardarlo e iniziò a correre.
-Non vuole parlare. Va bene.
Sussurrò Newt.
Corsero per un po'. Ad un certo punto il ragazzo biondo si rese conto che Thomas era inginocchiato per terra. Si avvicinò e gli appoggiò una mano sulla schiena.
-Stai bene?
Thomas stava piangendo.
-No. Non sto bene.
Newt si sedette vicino a lui e lo abbracciò.
-Sfogati pure. Non c'è problema.
-Scusa per quello che ho detto ieri. Non dovevo ferirti. Solo che non voglio che le altre persone soffrano per i miei problemi.
-Non ti preoccupare per me. L'importante è che tu stia meglio.
-Fisicamente sto meglio. Il problema è tutto il resto.
Newt lo strinse più forte e notò dei graffi sulle spalle.
-Devo andare a lavarmi. Derek mi porta a casa. Non vuole che vada da solo.
Andò verso lo spogliatoio e Newt continuò a correre.
Entrò nello spogliatoio. Trovò Minho che cercava qualcosa nell'armadietto.
-Cosa cerchi?
Minho sobbalzò.
-Dio, Thomas. Mi hai fatto venire un infarto. Stavo cercando le cuffie. Non le trovo.
-Nell'armadietto dello spogliatoio? Hai controllato nello zaino?
-Adesso che ci penso no.
-Cercavi davvero la cuffie? O era solo una scusa...
-No le cercavo davvero. Volevo fare qualche esercizio per scaricare la tensione.
-Era una frecciatina?
-No. È un dato di fatto. Sono nervoso per le verifiche della prossima settimana quindi mi alleno.
Si mise le cuffie e se ne andò.
"Si comportano in modo strano. È come se volessero starmi incollati per vedere che non faccia cazzate, ma allo stesso tempo sembra che vogliano fingere che sia tutto normale. Ho già avuto questi problemi con Minho. Eppure sembra che per lui sia tutto nuovo. Strano."
Pensò Thomas.

Runners (newtmas)Where stories live. Discover now