Runners (newtmas)

13.

-Ciao. Posso chiamarti Thomas?
Disse lo psichiatra.
-Si.
-Ti devo fare alcune domande a cui dovrai rispondere sinceramente, ve bene?
-So come funziona. E non mi tratti come un bambino.
-Ok. Ti droghi? Bevi? Hai qualsiasi tipo di dipendenza?
-No.
-Ti sei mai inflitto volontariamente dolore?
-Si.
-Hai mai tentato il suicidio?
-Si.
-Pensi spesso al suicidio?
-Si.
-Ti è mai capitato di trovarti in un luogo e sentire di essere in pericolo e dover scappare?
-Si.
-Hai mai passato notti completamente insonni?
-Si.
-Soffri di insonnia?
-Solo quando sto male, nei periodi più difficili.
-Ti tormentano pensieri ossessivi?
-Si.
-Hai problemi a relazionarti con le persone?
-A volte.
-Prendi regolarmente farmaci?
-No.
-Ti consideri impulsivo o riflessivo?
-Impulsivo.
-Sei spesso distratto?
-Si.
-Trovi difficile concentrarti per lunghi periodi di tempo? Come per esempio per un'ora?
-No.
-Ha mai avuto problemi fisici?
-Dipende cosa intende con problemi fisici.
-Problemi gastrointestinali, ipertensione, infarto...
-Problemi gastrointestinali si, ipertensione non credo e infarto no. Ci sono andato vicino, ma no.
-Hai mai preso dei calmanti?
-No.
-Hai preso degli eccitanti?
-No.
-Ha mai avuto allucinazioni visive?
-No.
-Allucinazioni uditive?
-Si. Se conta anche sentire qualcuno che chiama il mio nome se sono da solo si. Ma quello è capitato a tutti, no?
-Altri tipi di allucinazioni? Come sentire qualcuno che ti tocca o il profumo di una persona a cui tieni.
-No.
-Abbiamo finito con le domande per ora. Vuoi raccontarmi qualcosa di te? Della tua vita, la famiglia, la scuola, gli amici...
-La mia vita fa schifo. La mia famiglia non esiste. Quando vado a scuola ho la costante paura di perdere il controllo davanti a tutti e ho pochi amici.
Disse Thomas fissando il medico. Ci su un attimo di silenzio.
-Hai voglia di approfondire un po'? Parlami della tua famiglia, anche se hai detto di non averla. Tutti hanno una famiglia.
Thomas respirò profondamente.
-Sicuro di non volere una guardia del corpo?
-Scherzare non le servirà. Avanti, non abbia paura. Rimarrà tutto tra queste mura.
-Ok. Mio padre è morto e mia madre si è messa con l'uomo che ha rubato il lavoro a mio padre. Quell'uomo è il vicepreside della scuola e il mio insegnante di chimica. Oh e tra di noi c'è odio reciproco.
-Gli amici invece?
-Minho lo conosco da quando andavamo all'asilo. Alby, con cui non sono molto legato, è tecnicamente un amico di Minho, ma ogni tanto ci parlo. Non se siamo da soli, solo se c'è Minho. E poi c'è Newt. È arrivato da poco tempo, ma abbiamo legato da subito, anche se l'ho trattato come uno straccio perché è arrivato mentre ero in un periodo di merda. Veramente è ancora un periodo di merda.
-Perché pensi che sia un brutto periodo?
-Perché lo è.
-E perché è un brutto periodo per te?
-Perché non sto bene.
-Cos'hai?
-Sono più irritabile del solito, tachicardia, crisi di pianto incontrollato, pensieri suicidi. Potrei continuare per tutto il giorno.
-Prima ti ho chiesto se avevi mai tentato il suicidio e mi hai risposto di sì. Vuoi parlarmene?
-No.
Silenzio.
Thomas sbuffò.
-Che palle. Ero triste. Era una delle prime volte in cui mi sentivo davvero male e ho ceduto. Stavo facendo il bagno e ho cercato di annegarmi. Tutto qui. Non è più successo.
-Sei uscito da solo dall'acqua?
-No.
-Chi ti ha tirato fuori?
-Le serve per forza saperlo?
-Se non me lo vuoi dire non importa.
-Ma?
-Non ci sono ma.
-C'è sempre un ma. Avanti. Dica quello che voleva dire.
-Mi aiuterebbe a capire alcune cose sui rapporti che hai con questa persona.
-Derek Hale. Il professore di chimica.
Thomas aveva stretto il pugno e stava iniziando a respirare più velocemente.
-Per ora può bastare così.
Disse il medico. Thomas uscì velocemente dalla stanza e tirò un pugno al muro.
-Tommy. Hey, calmati.
-Dovete smetterla di dirmi tutti che mi devi calmare. Non avete neanche idea di cosa voglia dire essere come me.
Disse Thomas urlando.
-Scusa Tommy. Non volevo...
-Non è colpa tua, ma se fossi in te mi allontanerei. Non vorrei avere una persona come me al mio fianco. Vattene.