Capitolo 11

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Louis

Non era affatto ubriaco. Per niente.

Non ci si può ubriacare per così poco, o almeno lui non si può ubriacare per così poco, era abituato a farsi anche una bottiglia e mezza di vodka da solo in una notte, non poteva sentirsi in quel modo solo per un po' di vino.

Eppure era lì nella sua stanza con la testa che gli girava, le guance bollenti e una sensazione di leggerezza nella mente. Aveva tirato il suo letto il più vicino possibile alla finestra, si era seduto con la schiena contro il davanzale e stava fumando la terza sigaretta in venti minuti.

Buttò anche quella sul posacenere che aveva comprato quel pomeriggio e cercò con lo sguardo il pacchetto, disteso accanto a lui sulla coperta. Erano quasi finite, di nuovo. Sarebbe dovuto uscire un'altra volta il giorno dopo.

Quel pomeriggio, quando si era offerto, con sorpresa di tutti, di andare a fare la spesa per tutti aveva dovuto inventarsi tutte le scuse possibile per evitare che Liam andasse con lui per aiutarlo. Aveva finito il rifornimento di alcol e non voleva che gli altri lo scoprissero così debole da andare a comprare più di cinque bottiglie in un pomeriggio.

Liam aveva protestato per buoni dieci minuti sostenendo che non sarebbe riuscito a portare tutto da solo, ma alla fine era riuscito a convincerlo a lasciarlo andare inventandosi che voleva del tempo per se stesso. In realtà di tempo per se stesso ne aveva anche troppo, soprattutto di notte dove non voleva neanche la compagnia del suo riflesso nello specchio.

Non c'era un motivo preciso per cui quella sera aveva deciso di bere, semplicemente i pensieri erano diventati troppi e le bottiglie nuove di zecca lo stavano chiamando dalla busta della spesa che aveva portato dentro casa il più discretamente possibile.

In realtà quella era stata una delle giornate più tranquille che aveva passato in quella casa. Quella mattina era arrivata la signora Klonsvy per l'ispezione, poi avevano pranzato tutti insieme come ogni giorno, tranne Niall che se n'era andando senza dare una spiegazione con la chiave nuova, poi il pomeriggio era andato a fare la spesa e si era sorbito le preoccupazioni degli altri riguardante il biondino scomparso, infine, dopo cena, si era ritirato in camera sua mentre gli altri avevano deciso di rimanere in salotto ad aspettare il ritorno di Niall.

Guardò il suo telefono buttato a terra accanto alla busta della spesa vicino alla porta e sbuffò. Voleva sapere l'ora, ma non era sicuro di riuscire ad arrivare fino al telefono senza perdere l'equilibrio. Dopo qualche minuto in cui si era immaginato vari modi per leggere l'ora senza doversi alzare, magari accendendo il telefono con la forza del pensiero, si decise a posare l'ennesima sigaretta e ad avviarsi verso la sua meta.

Appena mise i piedi a terra e si mise dritto in piedi, si pentì subito di averlo fatto. Una fitta alle tempie lo fece quasi cadere e mentre si incamminava piano piano rischiò di rovesciare la bottiglia di vino posata a terra senza tappo. Quando la colpì e questa barcollò leggermene gli venne da ridere, non sapeva nemmeno perché.

Prese il telefono posato a terra e faticò a mettere a fuoco i numeri sullo schermo. Le tre del mattino. Non era possibile che gli altri erano ancora di sotto, aveva sentito la porta di Harry, di fronte alla sua, sbattere un paio d'ore prima. Eppure non era sicuro che Niall fosse tornato a casa.

Alla fine mise il telefono nella tasca della tuta e si appoggiò allo scaffale accanto a lui per evitare di cadere. Senza pensare uscì dalla camera con l'improvviso bisogno di una boccata d'aria e magari un bicchiere d'acqua. Non chiuse la porta dietro di sé non volendo fare più rumore del dovuto, ma una volta arrivato alle scale si rese conto della terribile idea che aveva avuto. Come avrebbe fatto a scenderle senza farsi le scale di faccia? Ormai era troppo tardi per ripensarci e in verità gli sembrava a anche divertente.

Non Lo Dovevi Sapere / Larry Stylinson/Hikayelerin yaşadığı yer. Şimdi keşfedin