Capitolo 2

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Harry

Aveva appena finito di mettere la sua valigia nel cofano dell'auto e già stava per avere un crollo nervoso. Non aveva fatto altro che pensare a quello che era successo all'incontro il giorno prima, Louis si era comportato in modo strano dopo quello che aveva detto la signora Klonpy e non riusciva a darsi pace. Ad aggravare la situazione fu quando sentì la notifica del telefono, sapeva già che era Simon ( aveva messo un suono diverso per ognuno di loro, Simon aveva il rumore di un tuono), sbuffò e lesse il messaggio senza aprire la chat. - Non dobbiamo avere di nuovo quella chiaccherata, vero?- ci mancava solo lui con le sue solite ramanzine. Pensò Harry rimettendo il telefono in tasca. Non sopportava quando Simon tirava fuori quel discorso, quando era nella band anni prima non facevano che avere quelle "chiaccherate", come le chiamava lui, e sperava vivamente che se ne fosse dimenticato, ma si sbagliava. Ovviamente.

Dopo il lungo giro in macchina in cui non aveva fatto altro che pensare ad una certa persona, finalmente arrivò davanti a quella che sarebbe stata la sua nuova casa. Se la spettava...diversa, non che si fosse immaginato una villa con piscina, ma insomma, almeno una villa! anche piccola andava bene, non era un tipo pretenzioso. Si avvicinò all'edificio con riluttanza, come se ne fosse spaventato, ed arrivò davanti al portone. La sua nuova casa non era altro che una normale casa. Non sembrava troppo grande, ma era a due piani ( sperava che fossero entrambi suoi) ed aveva le pareti completamente bianche che facevano contrasto con le persiane e il portone nere pece. La casa era affiancata da altre due gemelle alla sua. Perfetto, abbiamo davvero dei vicini, proprio quello che speravo. Si avvicinò al porticato riparandosi così dal sole che gli stava dando fastidio agli occhi e bussò al portone due volte, attese guardandosi intorno: tutte le case avevano un giardino che le circondavano, ma da lì non riusciva a vedere quanto grande fosse sul retro. Dopo qualche secondo sentì l'inconfondibile voce di Zayn che discuteva con qualcuno, Harry sperava che non fossero già tutti lì, non gli piaceva l'idea di essere l'ultimo e quindi di non riuscire a scegliersi la camera migliore. Aspettò qualche secondo, ma ancora nessuno gli apriva, così bussò di nuovo, ma ancora niente. Scocciato Harry prese a bussare con forza ed insistenza, ma proprio in quel momento la porta si aprì ed Harry si ritrovò a tirare un pugno in piena faccia a Liam.

- amico, ti sembra il modo di cominciare una convivenza?- disse Liam tenendosi il punto ferito.

- così imparate a lasciarmi fuori.- disse Harry ridacchiando e facendosi spazio per entrare. Varcato l'ingresso, poggiò la valigia a terra e si guardò intorno. Come aveva immaginato, non era molto grande ed era sicuramente arredata con cattivo gusto. Le pareti, proprio come all'esterno, erano completamente bianche, così come il pavimento che era in marmo lucido. C'erano diversi mobili in vetro e persino la poltrona era in pelle bianca. Harry cominciò a dubitare del fatto che sarebbe riuscito a tenere quella casa intatta goffo com'era. Alcuni quadri davano un po' di colore alla parete, uno in particolare attirò la sua attenzione: un quadro abbastanza grande con raffigurata la Madonna che reggeva Gesù con una mano, ora, Harry non era un esperto di bambini, ma quello non gli sembrava proprio il modo di tenerne uno, Gesù per giunta! distolse lo sguardo dal quadro e lo puntò sulle tre persone che occupavano il salotto. Liam stava cercando di calmare Zayn che era sul punto di menare qualcuno cioè la signora Klonfy. Ora si spiegava le urla e di certo non ne era meravigliato, quella signora sembrava fatta apposta per dare inizio ad una rissa. Era vestita con un formale abito nero che le arrivava fino alle caviglie abbinato con delle scarpe con un piccolo tacco e a punta davanti. okay, forse il termine abbinato non era proprio il più adatto visto il contrasto che faceva con la gonna extra lunga. Si avvicinò e salutò educato la signora con i capelli rossi che guardava Zayn con superiorità ( superiorità per modo di dire, quella era più bassa anche di Louis nonostante i tacchetti). Lei si girò a guardarlo e alzò gli occhi al cielo.

Non Lo Dovevi Sapere / Larry Stylinson/Where stories live. Discover now