51. 𝐔𝐧 𝐜𝐚𝐨𝐭𝐢𝐜𝐨 𝐫𝐢𝐬𝐯𝐞𝐠𝐥𝐢𝐨 (Jacob)

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Jacob percorse a grandi passi il corridoio del primo piano. Era esausto. La notte prima si era svegliato a causa di un incubo e non era più riuscito a riaddormentarsi. Il pensiero di Queenie inseguita dai seguaci di Grindelwald e poi uccisa lo aveva trafitto come una lancia, facendolo scuotere dal suo sonno nel bel mezzo dell'oscurità. Era esausto e la cosa certa era che aveva bisogno di una sana dormita. Di rilassarsi, per quanto gli fosse possibile. Gli piaceva concedersi un po' di riposo, ogni tanto; lo aiutava a liberare la mente e a non pensare alla situazione, che non era certo delle migliori in quel momento.

Con le mani in tasca fece per avviarsi verso la sua stanza, quando Charlotte Malfoy gli passò a fianco, non degnandolo nemmeno di uno sguardo. Teneva gli occhi bassi, ma Jacob poté comunque intravedere nel suo viso un misto tra rabbia e delusione.
«Charlotte!» chiamò istintivamente. Odiava vedere le persone stare male «Charlotte, stai bene?»
Quella non rispose e continuò imperterrita a scendere le scale che portavano al piano di sotto.
«D'accordo, allora...»

Neanche il tempo di riprendersi dalla confusione che il povero pasticciere andò a sbattere contro Theseus Scamander, che proveniva dalla stessa direzione della bionda. Rischiò seriamente di cadere per colpa dell'impatto improvviso: per sua fortuna il maggiore degli Scamander ebbe i riflessi pronti. Gli prese le spalle, evitandogli un capitombolo sul tappeto.
«Jacob! Sei qui, grazie a Merlino.»
«Considerando che ci siamo praticamente schiantati l'uno contro l'altro direi di sì.»
«Scusami, hai... hai perfettamente ragione. È colpa mia, non ti avevo visto arrivare.»
«Poco male...»

Notò che Theseus continuava a gettare sguardi fugaci verso le scale, come se stesse pensando a come agire proprio in quel momento.
«È successo qualcosa? Posso-»
«Lo sai, Jacob? In realtà c'è un modo in cui potresti aiutare» lo interruppe l'Auror, come se gli avesse letto nel pensiero. «Devo sistemare una cosa perché sono stato un idiota, quindi... ti dispiacerebbe controllare mio fratello al posto mio? Almeno finché non torno?»
Lui rispose, condizionato dallo sguardo visibilmente implorante di Theseus «No, io... certo che no, nessun problema.»
«Grande! Ti devo un favore» si scambiarono un sorriso, prima che l'Auror sparisse, diretto verso il piano terra.

Sospirò. Avrebbe dovuto rinunciare alla sua piccola pausa anche quel giorno. "Puoi sempre riposarti sulla sedia accanto al letto di Newt", gli propose una vocina nella sua testa. Lui cercò inizialmente di scartare quell'opzione. Controllare Newt era più importante... ma dopo un mese quante possibilità c'erano che si potesse svegliare?

Entrando nella piccola stanza Jacob respirò la solita, deprimente atmosfera, accompagnata naturalmente dalla solita, deprimente situazione. Newt giaceva sdraiato sulle coperte bianche. Aveva i capelli arruffati ed era circondato da un silenzio innaturale: quest'ultimo si stendeva nell'aria come un velo carico di angoscia. Il No-Mag fu scosso da un brivido freddo.

Non appena si sistemò sulla sedia avvertì la presenza del piccolo Pickett, appollaiato sopra una copia di "Cime Tempestose". In quei giorni non si era mai mosso dal grande comò di legno accanto al letto. Con la determinazione di un soldato, l'asticello era rimasto vicino al suo padrone, attendendo e sperando in un risveglio di quest'ultimo. Come tutti, del resto.

Il pasticciere si rilassò, provando a chiudere gli occhi; sapeva quanto vedere il suo migliore amico in quelle condizioni gli facesse male. Cercò di rimanere vigile, ma alla fine cedette al suo corpo. Si addormentò, sperando che l'incubo su Queenie della notte precedente non tornasse a farsi vivo nella sua testa.

Neanche mezz'ora dopo fu svegliato di soprassalto da una serie di respiri affannosi ad intermittenza, che spezzarono in due la quiete da un momento all'altro. Si destò balzando sulla sedia. Il suo cuore perse due battiti.
«Oh signore!» Esclamò, prima di sgranare gli occhi per lo stupore.

Sotto la pioggia (a Fantastic Beasts Fanfiction)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora