23. 𝐀𝐥𝐥𝐚 𝐫𝐢𝐜𝐞𝐫𝐜𝐚 𝐝𝐞𝐢 𝐝𝐨𝐜𝐮𝐦𝐞𝐧𝐭𝐢 (Lallie)

330 53 182
                                    

«Secondo i giornali, i posti in cui sono stati avvistati i seguaci sono il teatro municipale, la praça Floriano e l'edificio che dovrebbe ospitare il futuro museo delle belle arti della città» disse Newt Scamander spargendo i giornali sul tavolo della sala da pranzo «Quindi mancano solo un parco fuori città, un gabinetto di lettura nel centro e la statua che abbiamo visto quando siamo arrivati».
«Dove cavolo hai trovato il tempo di analizzare le fonti e i giornali?» chiese Theseus al fratello minore.
«Ehi, secondo te cosa faccio tutto il giorno chiuso nella valigia?» rispose lo zoologo. Fece una pausa e poi riprese «Dunque io, Jacob, Bunty e Kama cercheremo in centro mentre Theo, Charlotte, Tina e Nagini penseranno al parco. Lallie, tu puoi trasformarti in un gufo, giusto?»
«Sorvolerò la città e vi raggiungerò. Controllerò che non ci siano seguaci in circolazione» disse la professoressa in tono deciso.

In realtà non aveva mai fatto una cosa del genere. Solitamente si trasformava per scherzare con i suoi alunni; non aveva mai sorvolato un'intera città, si era limitata al suo ufficio e all'aula di incantesimi di Ilvermorny. Ma ehi, quanto poteva essere difficile?
«Meraviglioso. Ci ritroviamo qui alle due. Per qualsiasi tipo di emergenza inviate un patronus. Tutto chiaro?»
I presenti nella stanza annuirono.

Mentre il resto della compagnia si smaterializzava, Eulalie Hicks si fece accompagnare dalla signora Costela al piano di sopra: aveva bisogno di un buon punto da cui prendere il volo.
Arrivate in una stanza piena di scatoloni polverosi e vecchi pezzi di arredamento mezzi distrutti, Eulalie si concentrò per permettere alla trasformazione di andare a buon fine.

Pensò alle sue braccia che si ricoprivano di piume color caffè, al suo viso che si rimpiccioliva e ai suoi occhi che diventavano gialli e vispi, in grado di distinguere perfettamente i segreti che la notte celava.
Ed eccola lí: Eulalie Hicks tramutata in un maestoso gufo.

Facendosi aiutare da Mãe Costela si posizionò sul davanzale dell'unica finestra nella stanza, spiegò le ali, si sgranchí le gambe (o nella sua situazione attuale, le zampe) e spiccò il volo.

Cercò di rimanere ad un'altezza tale da permettere lei di avere una buona visione della maggior parte della laguna. La vista era a dir poco mozzafiato ed era difficile concentrarsi con quel panorama straordinario sotto di sè.
La luna illuminava la grande distesa di acqua che fiancheggiava la città e le spiagge, deserte a quell'ora, conferendo loro una sfumatura bianca tenue. L'attenzione degli occhi era catturata anche dai tetti delle case, che da lassù parevano una distesa color della notte; la brezzolina scuoteva le foglie delle palme e la statua se ne stava sempre lí, sul suo colle, a braccia aperte a scrutare l'orizzonte.

Eulalie si concentrò sul suo compito. Rio era silenziosa e in giro non sembravano esserci seguaci di Grindelwald. Fece due volte il giro della città (la prudenza non era mai troppa) e dopo aver rivolto un'ultima occhiata sotto di lei si abbassò piano. Per fortuna individuò quasi immediatamente Newt, Jacob, Kama e Bunty che camminavano in una piccola strada e decise di raggiungerli.

Comparve e si ritrasformò dietro Jacob, il quale prese un infarto, probabilmente pensando che lei fosse una degli accoliti di Gellert Grindelwald.
«Mi dispiace di averla spaventata, signor Kowalski».
«Jacob...solo Jacob. E non importa io...devo ancora abituarmi alla magia e a tutto il resto, quindi credo sia normale».
«Jacob e...Lallie!» esclamò Newt, stando attento a tenere la voce relativamente bassa per non svegliare i babbani. «Novità?»
«Niente seguaci. Il campo è libero».
«Magnifico» aggiunse lo zoologo.

Eulalie non aveva fatto caso all'enorme edificio che stava di fronte a loro fino a quel momento. Era alto, con quattro file orizzontali di finestre e l'entrata era formata da un piccolo tempietto, sorretto da tre file di colonne e da altrettante arcate. Intorno ad esso vi erano piante e fiori (dei quali colori non erano però distinguibili a causa del buio) e sul timpano del tempietto vi era incisa una scritta: "Gabinetto Reale di Lettura Portoghese". Eulalie dedusse quindi che si trovassero nel posto esatto.

Sotto la pioggia (a Fantastic Beasts Fanfiction)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora